Ortoterapia: cosa cura e come funziona

Il contatto con la natura riduce il dolore e aiuta contro la depressione. Si usa negli ospedali per bambini come nelle case per anziani. E dove si combatte contro anoressia e bulimia

benefici ortoterapia
Accudire fiori e piante. Come nel proprio orto, in terrazzo, su un balcone. E farlo, invece, come una salutare terapia per rilassarsi, prendersi cura del proprio corpo e della propria testa, sviluppare nuovi interessi, curiosità e pazienza.

ORTOTERAPIA

L’ortoterapia sta crescendo come pratica da abbinare alle terapie mediche per anziani, bambini e innanzitutto donne colpite dalle malattie legate ai disturbi alimentari, bulimia e anoressia. I suoi effetti, tutti dimostrati, vanno da una diminuzione dell’irritabilità e dello stress a un aumento del buonumore; da battito cardiaco, respiro e pressione del sangue più regolari, a un buon livello di auto-controllo, anche per bloccare l’ansia.

BENEFICI ORTOTERAPIA

In prima fila ci sono le donne. Guidano un piccolo esercito, le cui fila però si ingrossano giorno dopo giorno, in campo per affermare le potenzialità di una nuova cura: l’ortoterapia. Ovvero un rimedio naturale, anche per gravi patologie, da affiancare ai farmaci e alla tradizionale attività del medico, dello psicologo e dell’analista.

Caterina Viganò, psichiatra, lavora all’ospedale Luigi Sacco di Milano, nel cui centro diurno ogni giorno arrivano una ventina di persone con disturbi bipolari o depressione. Per alcune di loro, quando mostrano interesse e piacere per la natura, c’è il passaggio nell’orto all’interno del grande parco dell’ospedale. Seminano verdure secondo i cicli delle stagioni, raccolgono albicocche e pesche, potano le piante, preparano pesto e marmellate. E intanto, crescendo l’autostima delle loro capacità manuali, escono dal buco nero della solitudine e si sentono membri di un gruppo, di una comunità. Migliorano.

(Nell’immagine, l’orto dell’ospedale Luigi Sacco di Milano)

Marzia Ghiberti, presso la Asl 2 di Torino, usa la terapia dell’orto come un pezzo fondamentale della sua attività di logopedista e, lavorando con i bambini tra le piante e i fiori, riesce a  rafforzarne il linguaggio, la voce, la comunicazione.

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ORTOTERAPIA NEGLI OSPEDALI

Anche in Italia, come nel resto del mondo, l’ortoterapia non ha ancora superato lo scoglio della verifica scientifica. E’ una cura troppo giovane per garantire la sua efficacia con statistiche attendibili e certificate. Per questo l’Associazione italiana ortoterapia, nata solo nel 2014, ha avviato un’indagine sul campo che, entro la fine del 2018, consentirà di elaborare i risultati ottenuti dalle diverse esperienze. Ma c’è già una sorpresa. In pochi mesi i progetti arrivati da ospedali, case per anziani, centri di riabilitazione, residenze sanitarie assistite, sono più di 150. E vanno dall’ospedale pediatrico Meyer di Firenze (dove viene curato anche l’autismo) al giardino terapeutico del San Camillo al Lido di Venezia, dove il contatto quotidiano con il verde fa parte dei protocolli per le più gravi malattie neurodegenerative degli anziani, Parkinson e Alzheimer.

A Genova, per iniziativa della Asl 3, nello spazio verde dell’ex Ospedale psichiatrico di Quarto e nella zona di Pino Soprano, è stato realizzato un orto gestito da una quarantina di pazienti, tra i 26 ed i 50 anni, seguiti dal Dipartimento di Salute mentale. Il progetto si chiama “Coltivare salute” e i pazienti arrivano a piccoli gruppi, durante le ore della mattina, a coltivare l’orto di Pino Soprano, accompagnati da due psicologi. Se l’esperimento funzionerà, sarà esteso in altre aree della regione dove si curano persone con problemi mentali. Con l’obiettivo di abbinare il lavoro nell’orto al co-housing per anziani fragili e ad un successivo inserimento nelle aziende agricole del territorio.

ORTOTERAPIA NELLE RESIDENZE PER ANZIANI

Anche nelle Residenze per anziani (Rsa) l’ortoterapia viene considerata molto utile per vincere il male della solitudine e creare comunità. Un buon esempio arriva dalla Rsa Arzaga, in provincia di Milano, gestita dalla comunità ebraica. All’esterno della Rsa di Arzaga, con l’aiuto dell’associazione di volontariato Federica Sharon Biazzi, è stata creata un’intera zona per ortocultura e ortoterapia. Con ottimi risultati.

DOVE SI FORMANO GLI ORTOTERAPEUTI

Gli ortoterapisti crescono e si formano, mettendo insieme più competenze trasversali. Come nella scuola d’avanguardia della Fondazione Villa Ghigi, a Bologna, dove Valentina Bergonzoni organizza corsi, con crediti, a più voci e più materie. Si insegnano botanica, agraria, storia del paesaggio, entomologia, e intanto si fornisce una consulenza di ortoterapisti all’ospedale Sant’Orsola per le giovani donne colpite da disturbi alimentari, anoressia e bulimia. In futuro, se i risultati delle ricerche scientifiche lo consentiranno, l’Associazione italiana ortoterapia, sotto la spinta di Nicoletta Caccia, spera di portare questa disciplina all’interno del perimetro del Servizio sanitario nazionale. Per il momento, a forza di crescere in tutte le regioni italiane, l’esercito degli ortoterapisti ha già vinto una prima battaglia. Riuscendo a marcare, in modo definitivo, la differenza tra la cura dell’orto (un hobby o una passione) e il curarsi con l’orto (un’attività terapeutica multidisciplinare).

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COS’È L’ORTOTERAPIA

Coltivare un pezzetto di terra, curare un orto o un giardino sono attività che si presentano come un toccasana per il benessere e la salute, vere e proprie terapie per raggiungere la felicità. Mentre il contatto con la natura aiuta l’organismo a reagire agli stimoli avversi diminuendo le forme di depressione, il verde aiuta ad affrontare la vita perché infonde coraggio e stimola l’ottimismo. Alcuni studi hanno inoltre dimostrato che, con la giardino-ortoterapia, si dimezza l’uso degli analgesici. In molti ospedali, nelle scuole e nei luoghi pubblici invece, si punta al verde per riprendere il filo diretto che ci lega alla terra.

GIARDINO E ORTOTERAPIA

Coltivare un orto e un giardino dona grandi soddisfazioni. Ci vuole amore, impegno, cura e dedizione per far crescere rigogliose le piantine e per essere ripagati poi con sapori, colori, profumi che non hanno prezzo perché cresciuti col frutto del nostro lavoro. È questo il segreto della cura della terra e delle piante: ripagare con frutti e fiori la fatica e l’impegno delle persone.

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GIARDINO E ORTOTERAPIA A SCUOLA

Il proliferare di orti e giardini nelle scuole permette invece ai bambini e ai ragazzi di dedicarsi alla cura dell’ambiente, osservare da vicino la crescita dei prodotti ortofrutticoli e apprendere l’importanza relativa al consumo di alimenti di stagione e a km zero.

I bambini che crescono in mezzo al verde e alla natura inoltre, si ammalano di meno. Portare anche solo una pianta a scuola aiuta i più piccoli a capire il susseguirsi delle stagioni, ad accettare i cambiamenti, a prendersi cura di qualcosa senza lasciare che muoia.

Nelle maggiori città italiane sono nati gli Orti della salute, laboratori di stili di vita per migliorare la salute e la prevenzione dei bambini. Il progetto spazia dall’alimentazione all’attività fisica, fino a comprendere la cura dell’orto come medicina naturale.

GIARDINO E ORTOTERAPIA NELLA VITA QUOTIDIANA

La natura ripaga il nostro impegno con la sua grande bellezza. Curarsi di piante e fiori non dipende dal pollice verde o nero ma dalla volontà di aiutare un organismo vivente a crescere. Mangiare un cibo autoprodotto inoltre fa assumere un valore diverso al cibo stesso che non è più solo nutrimento in quanto tale ma ecosostenibilità totale.

GIARDINI TERAPEUTICI

I giardini terapeutici sono luoghi all’interno di ospedali e case di cura, attrezzati con spazi verdi che servono non tanto per questioni estetiche, quanto per curare alcune specifiche patologie. In particolare i giardini terapeutici, in inglese healing gardens, sono molto utili per le persone che sono in terapia a causa del diabete, della depressione, di problemi respiratori e persino dell’obesità. I giardini terapeutici sono realizzati attraverso la collaborazione di team di esperti, nei quali, accanto ai medici, entrano botanici, sociologi, agronomi, ed esperti di educazione ambientale.

(Nell’immagine di copertina l’orto dell’ospedale Luigi Sacco di Milano)

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