Tra aereo e treno, a livello di impatto ambientale, non c’è partita. Volare, infatti, è in assoluto il modo di viaggiare più inquinante. Ragione per la quale anche l’Unione europea si sta muovendo sempre con maggior convinzione verso la definizione di nuove normative che spingano a una trasformazione nelle abitudini dei viaggiatori. Il vicepresidente della Commissione Ue, Frans Timmermans, intervenendo alla commissione Trasporti del Parlamento europeo, ha sostenuto che “con o senza Covid-19, continua a esserci la crisi del clima” e l’Unione europea deve “spingere per una mobilità più sostenibile” offrendo agli europei “treni ad alta velocità per viaggi fino a 800-1000 km o notturni per le distanze più lunghe”.
VIAGGIARE IN TRENO SOSTENIBILITÀ
La vera partita infatti si gioca su un minor utilizzo dell’aereo che, rispetto agli altri mezzi di trasporto, ha un impatto infinitamente più gravoso. Secondo i dati dell’Air Transport Action Group, infatti, ogni passeggero volando (con una media di 88 persone per volo) produce 285 grammi di CO2 per ogni chilometro percorso. Un’auto ne produce 42 e il treno ‘solo’ 14.
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TRENO O AEREO
Inoltre, il trasporto aereo è annoverato tra i settori più inquinanti anche a livello generale. Per la Commissione europea, infatti, tra le 10 compagnie che hanno un maggior impatto ambientale, alle spalle di 9 centrali di carbone, c’è proprio una compagnia aerea (Ryanair) con 9,9 mega tonnellate di CO2 prodotte nel 2018. Questo aspetto quindi dovrebbe da solo spingere i viaggiatori a scegliere, quando possibile, il trasporto su rotaie. Il problema è che ad esempio, in Italia, esistono zone completamente dimenticate con un servizio regionale non all’altezza e sprovviste di linee ad alta velocità, che invece potrebbero consentire spostamenti efficienti, veloci e, per l’appunto, meno inquinanti. È necessario quindi un cambio di paradigma che, in questo periodo di ripensamento strutturale legato all’emergenza coronavirus, potrebbe prendere forma anche grazie alla spinta europea. Ingredienti indispensabili saranno la lungimiranza e la convinzione di puntare su un settore strategico come quello dei trasporti sostenibili, che al momento però non sembra essere una priorità. La scelta di queste ore di incaponirsi nell’ennesimo salvataggio pubblico di Alitalia, infatti, lascia pensare all’ennesima occasione sprecata.
AIUTI COMPAGNIE AEREE GARANZIE VERDI
Nel suo intervento, l’olandese Timmermans ha ricordato che è necessario offrire ai viaggiatori Ue “un’altra opzione per il corto raggio“, perché “potrebbe risultare più allettante soprattutto per l’impatto che avrebbe sull’ambiente”. Per il vicepresidente della Commissione “il settore ferroviario” dovrebbe diventare un modello “affidabile” di mobilità per “merci e cittadini”. Allo stesso tempo, secondo Timmermans, è necessario pretendere dalle compagnie aeree una trasformazione verde, soprattutto quando ricevono aiuti di Stato. “È giusto chiedere loro cosa offrono come contropartita”, per questo attraverso gli accordi bisogna: “Limitare i bonus, ridurre le emissioni, ammodernare la flotta e investire in carburanti sostenibili”.
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