
DISAGI DEI PENDOLARI
Più pendolari, meno treni. È questa la sintesi dell’andamento del trasporto ferroviario in Italia che coinvolge ogni giorno, e su tutto il territorio nazionale, oltre 5 milioni di persone che vanno al lavoro rinunciando all’automobile privata. Nel 2017 i passeggeri pendolari sono aumentati di oltre 11mila unità al giorno: una cifra importante. Ma dal 2003, quindi negli ultimi 15 anni, continuano a crollare mezzi e linee: nel 2017 gli Intercity sono stati tagliati del 15 per cento, i regionali del 6,5 per cento, e sono spariti 1.300 chilometri di linea ferroviaria.
Mentre a parole tutti dicono di volere investire su questa forma di mobilità sostenibile, nei fatti poi si continuano a tagliare linee considerate poco redditizie (negli stessi 15 anni l’offerta dell’Alta Velocità è cresciuta del 435 per cento), sprecando così sia una leva di modernizzazione e di sani investimenti per il sistema Paese sia una possibilità di cambiamento radicale nella mobilità.
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LINEE FERROVIARIE PEGGIORI D’ITALIA
Le linee considerate da incubo per i pendolari italiani non risparmiamo alcuna regione. Dal Piemonte (Settimio Torinese- Ponte Canavese) alla Liguria (Genova-Savona), passando per il Veneto (Verona-Rovigo) e scendendo fino a Lazio, Campania e Sicilia. Con i viaggi infernali in Circumvesuviana e sulla linea Agrigento-Palermo.
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PROBLEMI FERROVIE REGIONALI
Dovremmo, tutti, ribellarci all’idea di vivere in un Paese dove chi va al lavoro, chi va a studiare, chi va a trovare un parente malato, con il ritmo di un pendolare, è condannato alla condizione di iscriversi in una classe sociale inferiore, in un girone infernale di svantaggiati.
Per esempio: chi viaggia su treni, quelli delle linee locali date in concessione, che hanno un sistema di sicurezza decisamente inferiore ai treni, e chi invece è coccolato sulla rete dell’Alta Velocità, delle linee delle Ferrovie dello Stato. Serie A e serie B. I controlli per la serie A sono rigorosissimi, severi e secondo i migliori standard internazionali; quelli per la serie B sono lasciati al buon cuore di singoli soggetti, e non hanno il sigillo di garanzia dello Stato. La tecnologia nel caso dei viaggi dei pendolari è trascurata e obsoleta, nelle linee ricche per i volumi di traffico e di biglietti, anche le ferrovie italiane sono aggiornatissime sul piano tecnologico. Serie A e serie B. Nei vagoni dei pendolari, a differenza di quelli dei signori, si viaggia in piedi, con la certezza quasi matematica di un ritardo e di mille scomodità, spesso senza aria condizionata e senza il personale che ti aggiorna sulle condizioni del viaggio. Serie A e serie B.
(Credits immagine di copertina: Polonio Video / Shutterstock.com)