Tappo delle conserve gonfio: perché è pericoloso

Non è mai un buon segno. In caso di dubbio, meglio buttare via tutto per evitare spiacevoli conseguenze per la salute.

Tappo delle conserve gonfio: perché è pericoloso

Quando il tappo delle conserve appare gonfio, non è mai un buon segno. Anche se in molti hanno l’abitudine di preparare marmellate, verdure sott’olio o sott’aceto in casa, non tutti seguono le giuste procedure a riguardo, e quando si tratta di alimenti conservati, la sicurezza deve essere sempre al primo posto.

Il tappo di un barattolo gonfio o che “fa clic” quando viene premuto, è sicuramente un campanello d’allarme da non ignorare. Approfondiamo perché è pericoloso.

Cosa significa se il tappo di una conserva è gonfio?

Il tappo di una conserva dovrebbe sempre risultare ben aderente e leggermente concavo verso l’interno, a riprova del fatto che il sottovuoto si sia correttamente formato durante la sterilizzazione.
Quando invece il tappo appare bombato o gonfio, è il segno che all’interno del barattolo si è sviluppata una pressione anomala. In altre parole, si sono formati dei gas che hanno spinto verso l’esterno il coperchio.

La formazione di gas è quasi sempre causata da una fermentazione indesiderata o dalla crescita di batteri o lieviti, che compromettono di fatto la sicurezza del prodotto. Non si tratta solo di un difetto estetico, quindi, ma di un potenziale pericolo per la salute.

Le cause più comuni del tappo gonfio

Un tappo che si gonfia può dipendere da vari errori nella preparazione o nella conservazione dei vasetti. Tra le cause più frequenti:

  • Insufficiente o non corretta sterilizzazione dei barattoli o dei tappi
  • Conserve non bollite a sufficienza dopo la chiusura (tempo e temperatura inadeguati)
  • Ingredienti contaminati o non freschi al momento dell’utilizzo
  • Residui di aria o impurità all’interno del barattolo
  • Conservazione a temperatura troppo alta, che favorisce la proliferazione batterica
  • Riutilizzo di tappi usati, che possono non garantire la chiusura ermetica
  • Presenza di lieviti o batteri pericolosi (come il Clostridium botulinum, il temuto botulino), che producono gas

Perché il tappo gonfio è pericoloso

Il rischio principale legato a un tappo gonfio è la presenza di microrganismi patogeni, tra cui l’appena citato Clostridium botulinum, responsabile del botulismo alimentare. Si tratta di un batterio che può svilupparsi in ambienti anaerobici (cioè privi di ossigeno), proprio come quelli dei barattoli sigillati. Il problema è che il botulino può contaminare i cibi anche in assenza di variazioni di odore, consistenza o sapore, e può risultare difficile rendersi conto della sua presenza solo con l’assaggio o l’olfatto.

Le tossine prodotte dal botulino sono altamente velenose: bastano minime quantità per provocare sintomi gravi come nausea, vomito, vista offuscata, paralisi muscolare e, nei casi peggiori, anche la morte. Ecco perché un tappo gonfio va sempre considerato un campanello d’allarme serio e mai un semplice difetto di chiusura.

Altri segni di una conserva andata a male

Oltre al tappo gonfio, altri indizi che possono far presupporre che una conserva sia andata a male e, quindi, non più sicura da consumare, sono:

  • La presenza di bolle o di una strana effervescenza all’interno del barattolo
  • La fuoriuscita del liquido una volta aperto
  • La diffusione di un odore sgradevole o acido
  • Un colore alterato
  • La presenza di muffe sulla superficie

Se notate anche solo uno di questi fattori, non assaggiate mai il contenuto: è più sicuro buttare via tutto, barattolo compreso per non rischiare contaminazioni in cucina.

Cosa fare se il tappo è gonfio

Se notate che una conserva ha il tappo gonfio, non tentate di aprirla per verificarne il contenuto: la pressione interna potrebbe causare schizzi o contaminazioni. Il consiglio migliore è smaltire tutto con cautela, avvolgendo il barattolo in un sacchetto e gettandolo nei rifiuti indifferenziati, senza svuotarne il contenuto nel lavandino o nel compost.

Quando si tratta di conserve casalinghe la regola d’oro è semplice: in caso di dubbio, meglio buttare che rischiare.

Come prevenire il problema

Per ridurre al minimo il rischio di alterazioni e garantire conserve sicure, basta mettere in pratica alcuni accorgimenti:

  • Usare solo ingredienti freschi e di stagione
  • Lavare e sterilizzare accuratamente barattoli e tappi facendoli bollire per almeno 30 minuti o tenendoli in forno a 120°C per 15-20 minuti
  • Riempire i vasetti lasciando un centimetro di spazio dal bordo per permettere la formazione del sottovuoto
  • Chiudere bene utilizzando solo tappi nuovi e integri
  • Una volta avvitati i tappi, fare bollire i barattoli immersi in acqua per il tempo indicato nella ricetta (generalmente 30-40 minuti)
  • Una volta raffreddati, verificare che il tappo non faccia clic e sia ben abbassato
  • Conservare i barattoli in un luogo fresco, asciutto e buio, lontano da fonti di calore

E seguire le “Linee guida per la corretta preparazione delle conserve alimentari in ambito domestico” elaborate dal Centro Nazionale di Riferimento per il Botulismo dell’ISS in collaborazione con il Ministero della Salute.

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Foto copertina di Vincenzo Raucci da Pixabay

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