
OSSESSIONE PER LA SALUTE
Sugli sprechi nella sanità siamo quasi ossessivi con i contenuti di questo sito. Ma un motivo c’è, e viene confermato dal Rapporto sulla sostenibilità del servizio sanitario nazionale realizzato dalla Fondazione Gimbe, dopo tre anni di studi sul campo: ogni 10 euro spesi in questo settore, 2 sono sprechi puri. E se teniamo presente che la spesa sanitaria in Italia è pari a 112,5 miliardi di euro, soltanto eliminando gli sprechi sanitari (molto spesso abbinati alla corruzione) avremmo risparmiato e portato a casa, per tutti gli italiani, qualcosa come 22,5 miliardi di euro. Soldi preziosi per fare gli asili, migliorare le prestazioni (anche sanitarie) del welfare, investire nella manutenzione del territorio e in generale del Paese, uscire dall’incubo dei miliardi da cercare, spremendo i cittadini come limoni, a ogni manovra finanziaria.
Detto più banalmente: senza gli sprechi nella Sanità, che ovviamente vanno eliminati con operazioni chirurgiche, uno per uno, e non con devastanti tagli orizzontali che colpiscono solo le fasce più deboli della popolazione, l’Italia avrebbe risolto una buona parte dei suoi problemi di finanza pubblica. Ecco perché siamo ossessionati, e continueremo ad esserlo, da questo tema.
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OSSESSIONE PER LA CURA DEL CORPO
E a proposito di ossessioni, questa volta di segno negativo, bisogna che tutti noi, nelle nostre case, nelle nostre famiglie, nei luoghi di lavoro come nelle scuole, diventiamo dei paladini, quasi dei missionari, di un’idea semplice e chiara: il corpo bisogna curarlo, innanzitutto con i corretti stili di vita, ma questo obiettivo non può trasformarsi né in un’ossessione né in una forma di idolatria di quella meravigliosa macchina che ci accompagna per tutta la vita.
Che cosa c’entra tutto ciò con lo spreco nella sanità pubblica e privata? Tanto, tantissimo. Finiamola di mettere tutto sul conto di uno Stato e di una macchina statale inefficiente (vero), di politici e amministratori pubblici opachi e corrotti (vero), di una Sanità trasformata in un pozzo di San Patrizio (vero). E mettiamoci anche noi, con i nostri comportamenti compulsivi, in questa contabilità infinita e autodistruttiva degli sprechi.
CURE NON NECESSARIE: GLI SPRECHI
Le prove di quanto affermo, forse con eccessiva perentorietà ma ne sono molto convinto, sono scolpite in ogni statistica reale della spesa sanitaria. I medicinali che sprechiamo, le analisi inutili che facciamo, gli esami di laboratorio, anche i più costosi e sofisticati, richiesti come se fossero caramelle da comprare in un bar. È una compulsione devastante, che arriva da lontano e non riguarda soltanto noi.
In America, dove le prestazioni sanitarie si pagano, e non c’è uno Stato sociale così generoso come in Italia, un sondaggio realizzato intervistando migliaia di medici, in tutti gli stati, ha portato alla seguente, sconcertante conclusione. La metà dei cittadini chiede, almeno una volta alla settimana, con una regolarità imbarazzante, esami che non servono. Uno spreco totale. E in Italia, più o meno, avviene lo stesso.
CURA OSSESSIVA DEL CORPO
Infine, questa cura del corpo così ossessiva, compulsiva e frutto quasi di un’ideologia contemporanea, ha un altro effetto collaterale, cioè un altro spreco, questa volta immateriale, che si trascina dietro. A forza di pensare troppo al corpo ci dimentichiamo di due cose che pesano altrettanto e di più ai fini della completezza di un buono stile di vita: la mente e l’anima. Un bel danno.
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