Farmacia del bosco: come curarsi con gli alberi

Il tiglio per il mal di gola, la febbre e la tosse. La quercia cura le infiammazioni della pelle. Il faggio ha dei frutti molto nutrienti. Il nocciolo aiuta la memoria. Un libro racconta la farmacia del bosco

CURARSI NEL BOSCO

Ci si può curare in modo naturale in un bosco? E quali sono le proprietà curative di alberi, arbusti e erbe spontanee? Se volete delle risposte complete e certificate dal punto di vista scientifico, non perdete la lettura di un libro straordinario, La farmacia nel bosco di Markus Strauss (edizioni Punto d’Incontro). Scoprirete così, accanto ai tanto vantaggi per la salute di una passeggiata nel bosco, come la natura abbia stretto il suo rapporto con l’uomo proprio attraverso gli alberi. Trasformandoli nella nostra potenziale riserva di medicinali naturali, sempre a disposizione specialmente nei boschi più belli d’Italia.

Curarsi nel bosco

Alberi, arbusti, erbe: nel bosco presentano alcuni vantaggi rispetto alle tradizionali coltivazioni. Innanzitutto crescono da soli, in modo naturale e senza alcun contributo esterno, come i dannosi fertilizzanti chimici. Nascono, vivono e crescono su terreni vivi e riposati, ideali per il loro sviluppo. Vivono più a lungo delle piante coltivate e contengono sostanze vitali superiori.  Scrive Markus Strauss: «In realtà ci mettono a disposizione preziose sostanze vegetali secondarie, con oli essenziali, sostanze amare e antiossidanti. Si tratta di una farmacia forestale…». Una farmacia con prodotti a costo zero, e con l’aggiunta di altri benefici: una giornata all’aperto nel bosco, per esempio, aumenta la produzione da parte del nostro organismo di cellule natural killers stimola la produzione di proteine anticancerogene e di cellule di primo soccorso. Cose naturali che trovate in maggiore quantità proprio dalle parti del tronco, motivo per cui Strauss suggerisce una cosa da non dimenticare: abbracciare gli alberi.

Rimedi naturali

Ma adesso vediamo le proprietà e i benefici, proprio come una farmacia naturale, di alcuni degli alberi presi in esame e raccontati con tutti i particolari (compreso l’uso dei loro frutti in cucina) nel libro di Strauss.

  • Tiglio

I suoi fiori sono curativi di qualsiasi stato influenzale, e diventano terapeutici in caso di raffreddore, tosse, mal di gola, febbre. Come si consumano? Semplicemente con delle tisane, addolcite dal miele.

  • Quercia

Corteccia, foglie e frutti della quercia contengono molti tannini, che si estraggono dalle ghiandole dell’albero  (ottime per preparare una farina priva di glutine). Queste sostanze sono utili per le malattie della pelle di natura infiammatoria o pruriginosa, e anche per ferite che fanno fatica a cicatrizzarsi. Provate a usarle con impacchi di corteccia di quercia.

  • Faggio

Albero monumentale, può arrivare fino a 40 metri di altezza, con una corteccia che ricorda le geometrie delle zampe di elefante, e con i frutti, chiamate faggiole, che sembrano piccole castagne triangolari. Questi frutti hanno proprietà energetiche e nutrienti davvero straordinarie: 100 grammi  di faggiole contengono 580 kcal derivanti da olio grasso. Poi ci sono amido, proteine, vitamina C, calcio e ferro. Per non parlare di carboidrati privi di glutine. Una sola raccomandazione per preparare le faggiole: contengono anche un alcaloide tossico, la faggina, che però scompare immediatamente appena vengono scaldate.

  • Nocciolo

E’ un albero le cui foglie cadono spesso nel bosco, producendo humus naturale. La nocciola ha il 62 per cento di olio e il 12 per cento di proteine, e contiene vitamine B1, B2 ed E.  Si tratta di un frutto molto indicato a scopo preventivo per mantenere una buona memoria in allenamento e anche per abbassare il colesterolo.

  • Castagno

Un tempo il suo frutto veniva considerato il pane dei poveri. Adesso è invece un prodotto molto costoso e perfino raro, specie se di buona qualità. Povera di grassi, e ricca invece di carboidrati senza glutine e di vitamine B e C, la castagna è preziosa per tutti i problemi che possiamo avere all’apparato digerente. Serve appunto a garantire una buona digestione ed a combattere i fenomeni dell’acidosi.

  • Ortica

Una pianta magica, molto diffusa nell’Europa settentrionale, per le sue qualità preventive. Contiene una quantità di vitamina C tre volte superiore a quella di cavoli e broccoli, ed è ricca di potassio fosforo e magnesio. Molto adatta per le sue proprietà diuretiche e per depurare il sangue. Per usarla, baste metterne, senza esagerare, una corretta quantità nei frullati  e nelle tisane.

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