Abbracci e baci: tutti i benefici che ne ricaviamo

Riducono lo stress. Sostengono il cuore e stabilizzano la pressione. Sono un efficace antidepressivo. Tutte le proprietà di baci e abbracci

baci e abbracci coronavirus
Siete sotto stress? Abbracciate qualcuno a cui volete bene, e stringete forte. Cattivo umore? Mettetelo nell’angolo con un abbraccio. Adesso che stiamo lentamente rivedendo un barlume di normalità e abbiamo finalmente qualche permesso, per esempio tra vaccinati, di tornare al contatto fisico, non sprechiamo la potenza e i benefici dell’abbraccio. Gesto semplice, ma essenziale. E molto salutare. Al punto che una recente ricerca dalla Canadian Community Health Survey lo classifica come un efficace antidepressivo, considerando la produzione che genera di ossitocina (l’ormone dell’amore) e di serotonina (l’ormone della serenità).

IMPORTANZA DEGLI ABBRACCI

Un gesto semplice, primordiale, naturale. Un gesto potentissimo, che troppo spesso, in condizioni di normalità, abbiamo sprecato. L’abbraccio è un codice che emana calore, lo scambio di un’effusione che indica una reciproca attenzione, un sentirsi vicini, e un prendersi cura l’uno dell’altro. Ma anche un riconoscersi nel momento in cui la relazione umana fa un salto dalla semplice conoscenza a qualcosa di più intimo.

ABBRACCI, UN GESTO TANTO SEMPLICE QUANTO IMPORTANTE

L’abbraccio, come i baci, le carezze, appartengono a un lessico da educazione sentimentale che aiuta l’uomo a tirare fuori la parte migliore di se stesso. Per un momento, grazie a questa complicità fisica, non esiste più un Io assoluto e prevaricatore, ma un Noi, un’alleanza sancita dal gesto. E in proporzione alla sua potenza, l’abbraccio (del quale il 21 gennaio si celebra una Giornata mondiale), quando è falso e artefatto, diventa il simbolo del tradimento, della coltellata che ti arriva alle spalle proprio da chi non ti aspetti. Sono i baci e gli abbracci di Giuda, dei tanti Giuda nei quali inciampiamo nel corso della nostra vita.

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BENEFICI DEGLI ABBRACCI

Quanto ci mancano baci, abbracci, carezze. Quanto iniziamo a sentire la mancanza di questi contatti che esprimono il linguaggio del corpo, del contatto, del desiderio dell’altro. Nel nome della sicurezza sanitaria, già fragili per paure fondate e presunte fino alla paranoia, abbiamo dovuto allungare il conto da pagare per il coronavirus con questa rinuncia alla fisicità. Niente emozioni (sicuramente) e più sicurezza (forse).

L’uomo e il bacio sono nati nello stesso giorno, arrivano entrambi da molto lontano, e i ricercatori dell’Università di Oxford hanno stabilito che condividiamo questa forma primordiale di contatto fisico con i nostri più antichi antenati: gli scimpanzé. Dunque, senza baci, abbracci e carezze, c’è qualcosa del nostro Dna che evapora, un pezzo della nostra persona ci abbandona. Uno spreco enorme.

Consoliamoci, però, provando a guardare sempre il bicchiere mezzo pieno. L’altro lato della medaglia. Adesso che la rinuncia a baci, abbracci e carezze, non è più una libera scelta, ma una prescrizione e una necessità, forse abbiamo tempo per riflettere su dove siamo arrivati con la diffusione di questo spreco, che possiamo considerare un virus, già prima dei tempi del coronavirus.

Spieghiamoci meglio. Due numeri messi in fila ci raccontano da soli un fenomeno che abbiamo ogni giorno sotto gli occhi. Con l’avvento di Internet, e con il suo virtuale linguaggio emotivo (avete presente faccette, cuoricini e bacetti?), le relazioni fisiche sono crollate di un terzo. Vengono considerate inutili, meglio quelle online. Allo stesso tempo il 60 per cento degli italiani, popolo caldo e generoso come tutte le genti che si affacciamo sulle onde del Mediterraneo, confessa di non baciarsi più. Stanchezza? Imbarazzo? Freddezza? Macché: semplicemente pensiamo di non avere tempo. Abbiamo sempre fretta, e la esprimiamo anche con la rinuncia ai gesti primordiali con i quali eravamo abituati a esprimere i nostri sentimenti.

DIVIETO BACI E ABBRACCI PER CORONAVIRUS

Ma per quale motivo parliamo di spreco a proposito della rinuncia ai baci, agli abbracci e alle carezze? Se proprio non vogliamo farla troppa lunga con il Dna e con la violenza fatta alla natura umana, allora almeno ascoltiamo la scienza. E ricordiamoci dei benefici di questi gesti empatici. Il bacio, che mette in moto ben trentaquattro muscoli facciali, è un inibitore naturale del cortisolo, l’ormone dello stress. Il contatto delle labbra con altre labbra o con altra pelle, produce una perfetta tempesta ormonale, e attiva quella parte del cervello dove sono concentrate le sensazioni del piacere e del benessere. Della sessualità. Del sentirsi appagati e sereni.

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DIVIETO BACI ABBRACCI E STRETTE DI MANO

Baci, carezze e abbracci sono pillole naturali con effetti a raggiera. La pressione sanguigna migliora. Il battito del cuore aumenta. La sintonia con gli altri si rafforza. Con un bacio una lite si chiude in un attimo, e le sostanze benefiche che rilascia sono di lunga durata: avanzano per 48 ore. Il bacio avvicina la fecondità: la saliva dell’uomo contiene testosterone, eccitante per la donna specie nella fase dell’ovulazione. Con un bacio uomo e donna si scambiano ossitocina, l’ormone del legame. Le coppie che si baciano, si accarezzano e si abbracciamo di più sono anche le più stabili e le più durature. Alla faccia del coronavirus.

TERAPIA DELL’ABBRACCIO

Le ricerche scientifiche concentrano l’attenzione, a proposito dei benefici dell’abbraccio, sulla produzione di ossitocina ed endorfine grazie alla stretta dei due corpi. Così, secondo i ricercatori dell’università di Amsterdam e dell’università della Virginia, l’abbraccio ha una funzione terapeutica per dominare ansia, stress e depressione. Ci rende più tranquilli e allo stesso tempo alza la nostra barriera delle difese immunitarie. Buoni motivi per tornare a scambiare abbracci, con chi possiamo, anche in tempi di pandemia.

COSA SI SENTE IN UN ABBRACCIO?

L’area del cervello più coinvolta dall’abbraccio è il Giro temporale inferiore, una zona fondamentale per il riconoscimento delle emozioni e delle facce. Attraverso l’attivazione di quest’area, gli stimoli provenienti dai contatti sociali ( a partire proprio dagli abbracci e dai baci) sono in grado di ridurre il senso di solitudine interiore che si prova al nostro interno: questo è quanto emerge da uno studio realizzato da un gruppo di psicologi cinesi e pubblicato sulla rivistaSocial Cognitive and Affective Neuroscience.

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