C’è ancora spazio per la tenerezza nelle nostre vite? In un mondo precipitato nel caos dell’ansia da prestazione, della competizione dura e senza sconti, del narcisismo ombelicale, dove tutto sembra ricondursi all’Io e soltanto all’Io, è ancora possibile praticare questa forma molto particolare di amore, di affetto, di comprensione? Se dovessimo stare alla cronaca, al vissuto quotidiano, dovremmo concludere con risposte negative: no, la tenerezza, «la forza di un amore umile» secondo una efficace definizione di Dostoevskij, non ha spazio.
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TENEREZZA
Siamo travolti dal cinismo, e solo pronunciare la parola tenerezza rischia di trascinarci nelle sabbie mobili del sentimentalismo, di quel dolce miele che non ha il sapore di un sentimento ma solo il retrogusto di una sensazione ormai evaporata.
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IMPORTANZA DELLA TENEREZZA
Eppure la tenerezza, se sappiamo scovarla con la lenta d’ingrandimento di chi osserva senza pregiudizi morali, spesso ci circonda. Magari nascosta nelle pieghe di uno strano amore per un animale domestico, di un affetto per un vicino di casa particolarmente caro, di un volto popolare che ci lascia improvvisamente. Scrive lo psichiatra Eugenio Borgna, in uno splendido libricino (Tenerezza, edizioni Einaudi): “Non c’è cura dell’anima e del corpo, se non sia accompagnata dalla tenerezza. Oggi, ancora più che in passato, è necessaria a farci incontrare, gli uni con gli altri”.
BENEFICI DELLA TENEREZZA
Vista da vicino, la tenerezza è un sentimento molto potente, perfino rivoluzionario. Le sue tracce più profonde risalgono alle radici della religione ebraica e del cristianesimo. Non a caso tenerezza e misericordia in ebraico si traducono con lo stesso termine, rachamin, che rimanda a un affetto materno, protettivo, in grado di farci uscire dal guscio della nostra individualità e di farci scoprire gli angoli, anche i più remoti, dell’altro. Una medicina, una terapia indolore, contro l’indifferenza.
La tenerezza, chiariamolo, non è flaccida, non è debole, non segnala una congenita fragilità. Al contrario, è materia prima di persone forti, combattive, fornite di una passione che non si ferma di fronte alle tendenze del tempo. Ma semmai lo sfida, nel nome di una rivoluzione sotto il segno della tenerezza.
TENEREZZA ETIMOLOGIA
CHE COSA SIGNIFICA CHE UNA PERSONA TI FA TENEREZZA?
TENEREZZA FRASI CELEBRI
- «Tenerezza e gentilezza non sono sinonimo di disperazione e di debolezza, ma espressione di forza e di determinazione» Khail Gibran
La forza, la determinazione, di una persona, nascono anche dalla sua capacità di essere tenera. Sembra una contraddizione, ma è lo schema con il quale guardano il mondo le persone che non hanno voglia di sprecare i loro sentimenti. E sanno essere deboli con i deboli, e forti con i forti. Non il contrario.
- «Senza la tenerezza non si può resistere» Sàndor Màrai
La vita ha i suoi momenti nei quali il massimo che possiamo fare è resistere. Un grande dolore, una sconfitta inaspettata, la delusione che ci ha colpito alle spalle. Sono fasi nelle quali abbiamo bisogno di una buona capacità di resistenza, per non soccombere agli eventi e la tenerezza è un ingrediente molto utile per aumentare la nostra capacità di resistere.
- «Se vuoi sarò irreprensibilmente tenere: non un uomo, ma una nuvola in calzoni» Vladimir Majakovskij
Immagine poetica della tenerezza, che viene accostata al mondo delle nuvole. Dove si sogna, anche ad occhi aperti, e da dove si guarda il mondo con la leggerezza calviniana delle rondini.
- «Non abbiate paura della tenerezza» Papa Francesco
L’appello del papa è legato alla frequente distorsione che facciamo del significato della tenerezza, accostandola a una prova di debolezza. Per questo ci fa paura. E per questo abbiamo bisogno di approfondirne bene il suo reale significato.
PARADIGMI VINCENTI DI UNA BELLA VITA: