Mauritius, la verità sul disastro ecologico: sotto costa per migliorare i collegamenti wi-fi

L'incidente rischia di rovinare, in modo irreversibile, uno dei paradisi terrestri e marini più belli del mondo. Oltre mille tonnellate di petrolio finite in mare

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Il paradiso rischia di essere perduto. Non è catastrofismo, ma l’incidente della nave cargo giapponese Mv Wakashio vicino alle coste delle isole Mauritius, il più grave nella storia dell’arcipelago, rischia davvero di avere conseguenze irrimediabili.

DISASTRO AMBIENTALE MAURITIUS

La nave si è prima spezzata in due parti, poi si è arenata sulla barriera corallina dopo avere rovesciato a mare oltre mille tonnellate di carburante. La marea nera è andata a finire nelle coste e nelle aree protette che custodiscono foreste di mangrovie e specie a rischio. Il capitano della nave è stato arrestato dopo la ricostruzione dei fatti.

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MAURITIUS: COSA SAPERE SUL DISASTRO ECOLOGICO

Sulla base di quanto è stato finora accertato, infatti, “l’incidente” ha avuto una causa molto banale quanto grave. Il comandante ha deciso di avvicinarsi alla costa delle isole per migliorare il collegamento wi-fi durante i festeggiamenti di tre marittimi, e dunque senza alcun motivo comprensibile ha cambiato rotta. Causando il disastro.

Pur non essendo una petroliera in senso stretto la Wakashio, che può trasportare carichi diversi, fa parte delle attività di shipping più a rischio. Quelle che stanno moltiplicando, mentre tutti parlano di un futuro sostenibile, le bombe ambientali in mare. Nei mari viaggiano 60 milioni di barili di petrolio su 100 prodotti: il doppio di mezzo secolo fa.

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