Il caso Matera, il migliore itinerario per scoprire le meraviglie di una città unica e imperdibile (foto)

Che cosa vedere, dove dormire e come fare acquisti: tutti gli indirizzi di Matera, Capitale della Cultura e scrigno della sostenibilità

cosa vedere a Matera

COSA VEDERE A MATERA

Ricordate? Con la cultura non si mangia: a prescindere da chi lo ha detto o sussurrato, è un’autentica balla. Una fake news, per dirla con il gergo del web. E lo dimostra molto bene il caso Matera, una città risorta e rilanciata, nel profondo Sud, nella sprofondata e meravigliosa Basilicata, terra di sprechi ma anche di enormi potenzialità. La vita e il futuro di Matera sono cambiati, e non è un miracolo, ma una storia vera, da quando la città è stata designata Capitale della cultura 2019.

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MATERA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA

Per capirci: in un solo anno, nello scrigno lucano, i b&b sono aumentati dell’82 per cento, e alcuni si sono inseriti nella fascia alta e più ricca del mercato del lavoro. Stesso boom per ristoranti, locali, negozi di artigianato e di enogastronomia. Con un’onda lunga del turismo, ormai inarrestabile, che viaggia al ritmo del + 30 per cento di presenze all’anno.

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MATERA SOSTENIBILE

Allo stesso tempo, la cultura può essere anche un tassello di altre attività economiche, a Matera sta crescendo l’economia digitale, un mix di imprese innovative e di importanti investimenti nella rete della tecnologia, si sta rilanciando l’industria sul territorio, a partire dal mobile che qui può contare sulla tradizione di un vero e proprio distretto. E tutto ciò, messo insieme sotto il segno unitario della Sostenibilità, significa nuovi posti di lavoro, ricchezza per tutti, possibilità per i più giovani di non emigrare, ma di cercare e trovare il futuro a casa loro.

Per tutti i lettori di Non sprecare che non conoscono Matera, e vogliono visitarla, ecco le cose più importanti, imperdibili, da fare, da vedere e da gustare. Dall’angolazione del turista sostenibile.

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ITINERARIO PER VISITARE MATERA

La Casa-Grotta di Matera a Vico Solitario. Matera è conosciuta in tutto il mondo per i Sassi dichiarati, nel 1993, patrimonio dell’umanità dall’UNESCO e che potete girare a piedi. Per comprendere meglio, nella sua essenzialità, la vita degli abitanti negli antichi Rioni Sassi, prima del loro abbandono, non dovete perdere una visita alla storica Casa-Grotta, situata nel Sasso Caveoso, in vico Solitario. Questa antica abitazione, aperta tutto l’anno, è tipicamente arredata con i mobili e gli attrezzi autentici del periodo in cui era abitata.

La Chiesa rupestre di Santa Barbara. Considerata una delle più importanti e antiche testimonianze di arte rupestre, per i suoi splendidi affreschi, la chiesa di Santa Barbara si trova vicino Matera, nei Rioni Sassi, e si raggiunge facilmente a piedi attraverso una scalinata cui si accede dopo aver percorso interamente via Casalnuovo. La chiesa antica è interamente scavata nella roccia e presenta una struttura che richiama l’architettura bizantina. La sua realizzazione è databile tra il X e XI secolo. Potete visitare la chiesa rupestre nei seguenti orari: i giorni festivi dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 18.30; nei giorni feriali il sito sarà aperto in orari ben precisi, alle 10, alle 12, alle 17 ed alle 19. Tra le numerose chiese rupestri di Matera si consiglia di visitare anche la chiesa di San Nicola dei Greci e Madonna delle Virtù; la chiesa di Santa Maria de Idris e la chiesa di Santa Lucia alle Malve.

La Cripta del peccato originale. Nota per la straordinaria bellezza dei suoi affreschi, che raffigurano alcuni episodi della Genesi, questa antica grotta, adibita a chiesa nel IX secolo dai monaci benedettini, è diventata uno dei luoghi imperdibili nella visita della Città dei Sassi. Situata a 15 km da Matera, lungo l’Appia Antica, in località Pietrapenta, la Cripta del peccato originale, definita anche la “Cappella Sistina” della pittura parietale, è la più antica testimonianza di arte rupestre del Sud Italia. Per la visita la prenotazione è obbligatoria.

Parco Scultura La Palomba. All’interno del Parco archeologico storico-naturale delle chiese rupestri, lungo la via Appia, in una cava di tufo, c’è un altro luogo che non si può perdere. E anzi, merita una visita molto attenta e accurata. Si tratta del Parco Scultura la Palomba, nato per iniziativa di un grandissimo artista (l’unico italiano chiamato in America a lavorare per rielaborare i resti metallici del crollo delle Twin Towers): Antonio Paradiso. Capace di creare con qualsiasi materiale, semplice e naturale, dalla pietra al bronzo, e sempre ad altissimo livello, Paradiso ha messo al centro dei suoi lavori il poetico e dolcissimo volo dei colombi. Quanto più vicino alla natura si può immaginare.

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Il Belvedere. Suggestivo punto panoramico, situato nel cuore del Parco della Murgia Materana, da cui, soprattutto sul finire del giorno, è possibile godere dell’emozionante effetto presepe che gli antichi Rioni dei Sassi di Matera suscitano nei visitatori e che li ha resi famosi in tutto il mondo. La posizione dominante del Belvedere permette di apprezzare tutti gli elementi che caratterizzano il territorio. Da qui infatti potete ammirare e contemplare in silenzio il colpo d’occhio oppure decidere di visitare le vicine chiese rupestri.

Il Parco del Pollino. Matera e il Parco Nazionale del Pollino rappresentano due siti di grande interesse internazionale. Il Parco del Pollino venne istituito nel 1993 e prende il suo nome dal Massiccio del Pollino. Si tratta del parco naturale più grande d’Italia, condiviso dalle province di Potenza, Matera e Cosenza. Recentemente ha ottenuto anche l’importante riconoscimento di Geoparco, entrando così nella Rete europea dei Geoparchi coordinata dall’UNESCO. Merita una visita anche l’oasi WWF del Lago di San Giuliano, una delle più importanti zone umide della Basilicata, situata in un’area di protezione speciale d’importanza comunitaria, nei Comuni di Grottole, Miglionico e Matera. La varietà degli ambienti e degli habitat favorisce la presenza di una fauna diversificata, soprattutto di uccelli tra i quali aironi, cicogne, gru, spatole e morette tabaccate.

Matera e l’arte contemporanea. Dal cinema alla letteratura, dalla pittura antica all’arte contemporanea, la Città dei Sassi è un piccolo microcosmo dove però, è passato di tutto e dove si può vedere di tutto. Si consiglia una tappa al MUSMA, il più importante museo italiano interamente dedicato alla scultura e l’unico museo “in grotta” al mondo, inserito nella suggestiva cornice di Palazzo Pomarici (XVI secolo). Qui il visitatore può ammirare la vasta collezione d’arte contemporanea esposta passeggiando tra gli ambienti secolari scavati dall’uomo nella roccia.

Museo della civiltà contadina. Situato nell’antico Rione dei Sassi di Matera, questo Museo-Laboratorio vuole essere un punto di riferimento per l’elaborazione della cultura del passato. All’interno della struttura sono stati ricostruiti gli ambienti e i mestieri che si facevano un tempo, legati non solo al lavoro dei campi, ma anche alle numerose attività artigianali che si svolgevano negli antichi rioni materani: dal setacciaio al calzolaio, fino allo scalpellino.

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Bed and breakfast sostenibili a Matera. Ecco alcuni bed and breakfast unici, molto green e low cost. Nel cuore del Sasso Barisano è situata La casa nei Sassi (www.lacasaneisassi.it) che offre ai visitatori un paesaggio suggestivo della città, con un panorama della Murgia e della Gravina. Anche La corte dei pastori (www.lacortedeipastori.com) si affaccia sul parco archeologico preistorico della Murgia Materana. Questo b&b in pietra è situato a pochi metri dalla Chiesa di San Pietro e dista solo otto minuti a piedi dalla Cattedrale di Matera. Le Dodici Lune (www.ledodicilune.it) è un altro hotel a più piani, situato in una serie di antiche abitazioni rupestri, con camere scavate nella roccia chiara, in un sito UNESCO, e arredate in stile rustico. Inoltre dista solo sei minuti a piedi dal museo della Casa Grotta di Vico Solitario.

Enogastronomia sostenibile. Tra i migliori prodotti di qualità dell’enogastronomia materana (e lucana) consigliamo l’ottima focaccia, tipicamente condita con pomodoro pelato o pomodorini, ma anche con verdure. Famosa è anche la pasta fresca di Matera: orecchiette, scorze di mandorla e maccheroni di tutti i tipi. La terra lucana è nota inoltre per la produzione e il consumo dei vini. Nella collina materana si coltivano sangiovesesauvignon e, negli ultimi anni, aglianico. Per chi invece preferisce i vini bianchi, i vitigni principali sono il greco e la malvasia bianca.

Artigianato locale sostenibile. A Matera potete acquistare alcuni oggetti unici interamente fatti a mano. Ad esempio, il cucù è un fischietto d’argilla lavorato a mano e molto colorato, che raffigura una gallina, addobbata di fiori e uccellini, e simboleggia la fertilità. Il suono del fischietto richiama il canto del cuculo, da cui deriva la denominazione dialettale “cucù”. Un altro oggetto di artigianato locale molto particolare è la pupa, una bambolina in terracotta che raffigura una donna con un largo vestito. Gli abiti delle Pupe riprendono quelli tradizionali tipici delle donne della città. Non ultime trovate anche delle fedeli riproduzioni degli scorci più suggestivi dei Sassi di Matera, che sono dei piccoli capolavori realizzati in tufo, la pietra calcarea tipica della città. Si tratta di veri e propri presepi di varie misure che richiamano l’architettura dei Sassi.

Che cosa leggere quando si va a Matera. Le scelte che vi consigliamo sono molto selezionate, in quanto tutta la produzione letteraria e saggistica lucana è molto ricca. La Basilicata è una terra fecondissima, da sempre, di grandi scrittori, talenti assoluti e uomini di pensiero e di cultura di alto livello. Tra gli scrittori contemporanei, vi consigliamo i libri di Gaetano Cappelli e di Raffaele Nigro. Per capire la miseria del Sud, e la vita nelle grotte come i Sassi di Matera, anche in epoche recenti, non si può non leggere il libro-inchiesta, intitolato Cristo si è fermato a Eboli, di Carlo Levi. Poetico, infine, il Matera 1953 del regista e scrittore Alberto Lattuada, che potete acquistare su Internet.

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