Agrifoglio: benefici, usi e come si coltiva

È antinfiammatorio, diuretico, antiossidante. Si può coltivare anche in vaso e si può usare per preparare un ottimo infuso

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Un piccolo albero sempreverde che però può raggiungere anche i venti metri di altezza e i dieci metri come arbusto: l’agrifoglio  (Ilex aquifolium), una nota pianta medicinale, si trova spesso nei boschi di caducifoglie, raramente tra le conifere, e comunque in terreni ben drenati.

Origini e caratteristiche

La pianta ha origini nell’Europa centro-meridionale, ed è molto diffusa in Italia. Dove è legata all’iconografia del Natale, come la stella di Natale, e anche alla credenza di essere un prezioso portafortuna, da crescere in casa. I fiori sono misti, maschi e femmine, ma soltanto dalle femmine nascono le bacche sferiche di colore rosso brillante, che combinate con le foglie verdi, rendono l’agrifoglio inconfondibile. Le parti utilizzate dell’agrifoglio sono foglie e corteccia. Le prime si raccolgono durante la primavera, la corteccia invece è disponibile tutto l’anno.

Benefici

I principali benefici dell’agrifoglio sono legati alla quantità di ilicina e tannini contenuti nella sua corteccia. In particolare, l’infuso di agrifoglio è utilizzato per alcuni specifici scopi terapeutici:
  • Abbassare la febbre
  • Antireumatico
  • Diuretico
  • Espettorante per tosse e catarro
  • Antinfiammatorio
  • Antiossidante

Benefici ambientali

L’agrifoglio è famoso anche per i benefici che reca all’ecosistema e in generale all’ambiente. in particolare due benefici:
  • Ripristino del suolo: l’agrifoglio può essere utilizzato in giardini e paesaggi per migliorare la qualità del suolo, grazie alla sua resistenza e alla capacità di adattarsi a diversi tipi di terreno.
  • Protezione della biodiversità: le  bacche rosse dell’agrifoglio sono un’importante fonte di cibo per molti uccelli, specialmente in inverno, quando le risorse alimentari sono scarse

Come si usa l’agrifoglio e come si conserva

L’agrifoglio ha una lunga tradizione nell’uso erboristico, anche se bisogna maneggiarlo con cautela: l’utilizzo più appropriato è quello dell’infuso. Quanto alla conservazione, le foglie dell’agrifoglio si fanno essiccare all’ombra, la corteccia al sole. E tutto viene conservato in sacchetti di carta.

Infuso di agrifoglio

Il modo più efficace per utilizzare l’agrifoglio e per godere dei suoi benefici e delle sue proprietà è assumerlo attraverso un infuso che si prepara con una ricetta molto semplice.

  • Mettete a bollire tre grammi di corteccia o di foglie in un litro d’acqua.
  • Fate riposare per circa dieci minuti.
  • Filtrate e bevetene fino a un massimo di due tazze al giorno.
  • Prendete l’infuso di agrifoglio in orari lontani dai pasti.

Come si coltiva l’agrifoglio

Se volete coltivare l’agrifoglio iniziate a metterlo in una zona semi-ombreggiata: è la sua posizione preferita. Questa pianta regge bene anche le basse temperature (è considerata una pianta “natalizia”), fino a meno 15 gradi. Resiste molto bene anche ai venti, alla salsedine, all’inquinamento: motivo per cui l’agrifoglio è molto usato per le siepi e nei giardini di case vicine a zone trafficate. In ogni caso, considerando l’alta tossicità  delle bacche del trifoglio, è bene tenere la pianta a distanza di sicurezza dai bambini.
 

Come si cura l’agrifoglio

Una volta sistemato nel posto giusto, e in un terreno acido e non argilloso, l’agrifoglio, che può crescere bene anche in un vaso, va curato con specifiche attenzioni.

  • La messa a dimora va fatta alla fine dell’inverno, prima dell’inizio della primavera.
  • Considerando la lentezza con la quale cresce l’arbusto (quindici centimetri all’anno., la potatura non è indispensabile.
  • Basta spuntare la pianta, operazione che si può fare all’inizio dell’estate come a fine agosto.
  • Le annaffiature vanno fatte ogni due settimane, e con una maggiore frequenza (anche una volta alla settimana) nel caso di una coltivazione in vaso.
  • Le concimature devono essere regolari, e in inverno è preferibile usare concimi organici.

Controindicazioni

Dell’agrifoglio non bisogna utilizzare in alcuna forma, e tantomeno ingerire, le bacche, velenose per l’uomo. Provocano nausea, vomito, disidratazione, diarrea, crampi addominali. Fino al rischio dell’avvelenamento. Le bacche e le foglie dell’agrifoglio, infatti, contengono saponine e altri composti che possono essere tossici. In caso di ingestione accidentale, è necessario rivolgersi immediatamente a un medico.

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