Acquapendente: la Gerusalemme sostenibile vicino Roma

Un borgo ricco di tesori, comprese alcune pietre macchiate di sangue del Santo Sepolcro. E nelle vicinanze esplode la natura

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ACQUAPENDENTE

Acquapendente è un piccolo comune a un paio d’ore da Roma, con due facce. Da un lato il suo patrimonio storico e artistico, a partire dalla Cattedrale del Santo Sepolcro che custodisce anche alcune pietre, macchiate di sangue, proveniente proprio dal Santo Sepolcro in Terra Santa. Dall’altro lato una sequenza di meraviglie naturali, boschi, foreste, ricchissimi di flora e fauna, che fanno di Acquapendente una straordinaria oasi della sostenibilità.

COSA VEDERE AD ACQUAPENDENTE

Ci sono alcune cose fondamentali da vedere ad Acquapendente, prima di immergersi nei suoi dintorni, e nella sua natura.

  • Torre del Barbarossa. È quello che resta del castello di Federico I Barbarossa, in cui risiedeva il governatore Guelfo VI, travolto dalla sollevazione popolare del 1166.
  • Castello di Torre Alfina. Il cuore di un borgo bellissimo, uno dei più suggestivi d’Italia.
  • Teatro Boni. Le sue origini risalgono al 1802, quando fu costruito con i soldi di alcune famiglie aristocratiche della zona. Nel 1869 fu acquistato dal nuovo proprietario Tommaso Boni che gli diede il nome della sua famiglia. E dopo una lunga chiusura, fino al 2005, è tornato ai suoi fasti grazie all’acquisto del teatro da parte del comune.
  • Via Francigena. La fama di Acquapendente deve molto anche alla sua collocazione strategica lungo la via Francigena.

Nei dintorni di Acquapendente si concentrano poi alcune bellezze naturali uniche per le suggestioni che regalano.

BOSCO DEL SASSETO

Il nome Bosco del Sasseto si deve ai tanti massi lavici provenienti da un vulcano, che danno al luogo un’atmosfera unica. E il fascino misterioso della foresta, con 60 specie di alberi, in parte querce, olmi e innanzitutto pini, si mescola con la storia di un uomo, il marchese Edoardo Cahen, che a fine Ottocento, dopo avere ricostruito il castello sovrastante, scelse la natura selvaggia del Bosco del Sasseto come la sede del suo mausoleo in stile gotico. Il mausoleo è stato progettato nello stesso periodo della ricostruzione del castello, dall’architetto senese Giuseppe Partini, mentre i giardini e i sentieri del bosco sono disegnati dai paesaggisti francesi Henry e Achille Duchene. La visita completa al Bosco del Sasseto dura circa due ore e si può fare soltanto su prenotazioni, con un accompagnatore e con un gruppo di partecipanti da un minimo di 15 a un massimo di 30 persone.

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RISERVA DI MONTE RUFENO

La Riserva naturale di Monte Rufeno si estende per 2.893 ettari nel territorio del comune di Acquapendente, dai 774 metri delle “Greppe della Maddalena” ai 235 metri del fiume Paglia, al confine con l’Umbria e con la Toscana. Il paesaggio collinare è dominato dai querceti misti e dalla macchia mediterranea, con caratteristici e antichi casali sparsi nei boschi. La flora della Riserva comprende circa 1012 specie di piante superiori, alcune rare e vulnerabili. Tra le più pregiate ci sono la rarissima erba scopina, il giglio rosso e ben 39 specie di orchidee spontanee, tra le quali la rara Ophrys insectifera. Quanto alla fauna, la Riserva ospita 122 specie di vertebrati terrestri: 11 anfibi, 11 rettili, 67 uccelli, 33 mammiferi.

MUSEO DEL FIORE

Il Museo del Fiore è organizzato in sezioni dove accanto a reperti e modelli, ci sono anche strumenti interattivi, pannelli, giochi e programmi multimediali. Inoltre, nella sale si trovano anche un laboratorio didattico (per esempio per capire l’importanza delle api) e di ricerca, una sala proiezioni e una ludoteca. L’edificio si chiama Casale Giardino e si presta molto bene per percorsi didattici per tutte le età, all’interno e all’esterno delle sale museali. Tra i percorsi più suggestivi ci sono quelli che raccontano dal vivo forme e colori dei fiori, dalla magnolia all’orchidea, oppure il sorprendente zoo all’interno del bosco che circonda il Museo del Fiore.

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