Alternative alle cannucce di plastica

Di carta, bambù, vetro, metallo e anche aromatizzate, le eco-cannucce si moltiplicano per sostituire la plastica che causa enormi danni all’ambiente. A Parma c'è chi le usa in paglia, in Vietnam le fanno con l'erba

Carta, bambù, vetro, acciaio: c’è solo l’imbarazzo della scelta per le alternative alle micidiali cannucce di plastica, tra le principali fonti di inquinamento delle spiagge e del mare.

ALTERNATIVE ALLE CANNUCCE DI PLASTICA

Una cosa ormai è certa: le cannucce di plastica vanno eliminate. Non servono a nulla, sono costose e producono un enorme inquinamento, specialmente a mare e sulle spiagge. Però dobbiamo anche rispettare chi ama bere una bibita con la solita cannuccia, e quindi proporre delle soluzioni compatibili con l’ambiente e con la lotta agli sprechi.

La cannuccia di plastica ha fatto il suo tempo. La prima, in carta ricoperta di paraffina, fu inventata da Marvin C. Stone nel 1880 e venne poi ulteriormente migliorata nel 1937 da Joseph Friedman. La figlia di Friedman faceva una grande fatica a bere da una cannuccia lunga, e così Joseph pensò bene di brevettarne una di plastica, più flessibile e pieghevole, in modo da potersi accorciare con molta semplicità.

Ma la cannuccia non è certo un’invenzione della modernità. I primi modelli risalgono addirittura alla civiltà dei Sumeri, nel 3.000 avanti Cristo, con tanto di tubicini tempestati di pietre preziose: servivano a bere una particolare bevanda fermentata, molto simile alla birra. Dunque, per eliminare la cannuccia di plastica si tratta di fare un sano ritorno al passato, recuperando tutti i tipi di cannucce che possono essere considerate alternative alla plastica. Mescolando tradizione e innovazione.

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CANNUCCE ECOLOGICHE

La cannuccia di carta colorata. Biodegradabile al 100 per cento, questa cannuccia si accompagna a cocktail e drink ricercati, originali ed elaborati, facendo la differenza nel servizio e non passando inosservata. Attenzione però, essendo realizzata in carta può consumarsi sul fondo, se rimane troppo tempo a contatto con il liquido della bevanda.

La cannuccia di bambù. Completamente biodegradabile, è fatta di materiali 100 per cento naturali ed organici, rappresentando un’ottima alternativa organica e naturale alle cannucce di plastica. Resistente e facile da pulire, questa cannuccia non è soggetta a muffa o degradazione.

La cannuccia aromatizzata. Presentata anche in Italia nel corso dell’ultimo Wired Next Festival di Milano, anche questa cannuccia rappresenta un’alternativa ecologica alla classica cannuccia. Potete masticarla e mangiarla senza alcun problema. Inoltre, l’azienda che la produce ne offre due differenti versioni: una trasparente, dal sapore neutro, e un’altra di vari colori, con l’aggiunta di aromi dolci, come fragola o caramello.

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La cannuccia in acciaio. Ecofriendly, riutilizzabile e durevole, questa cannuccia in acciaio inox è resistente ai frequenti lavaggi, anche aggressivi e facilmente igienizzabile. Realizzata in resistente acciaio è inoltre atossica, senza piombo e assolutamente priva di retrogusto metallico. Finito di usarla, basta lavarla, asciugarla e tenerla a portata di mano per la prossima occasione.

La cannuccia in vetro. Facilmente lavabile in lavastoviglie, e quindi riutilizzabile, è un’ottima alternativa alla classica cannuccia di plastica monouso. Si tratta però di un prodotto da trattare con cura. Il design lineare e il colore trasparente mettono in risalto il colore del drink, rendendola particolarmente adatta a qualsiasi tipo di bottiglietta o bicchiere. Infine, la sua inclinazione in avanti, oltre a facilitare la degustazione del drink stesso, favorisce una certa stabilità nel contenitore in cui viene messa.

La cannuccia con le alghe. Ricavata dalle alghe e assolutamente biodegradabile, è stata brevettata da due designer americane, Chelsea Briganti e Leigh Ann Tucker. Le cannucce hanno diversi colori e anche diversi sapori: alla vaniglia, alla menta, alla fragola e al caramello. Tutte ottime alternative all’orribile plastica che, invece non solo non crea i sapori ma finisce anche per guastarli.

La cannuccia con la pasta. Organica e dunque ecosostenibile, questa cannuccia è fatta con le zite, che hanno la tipica forma della cannuccia, solo che perfettamente biodegradabile e non inquinante per l’ambiente, rappresentando un’altra valida alternativa alla plastica. L’idea, allineata con la filosofia del non sprecare, è di Andrea Marangio, da 23 anni espertissimo barman, che con questo progetto ha partecipato al Premio Non Sprecare per l’edizione 2018.

CANNUCCE DI PAGLIA PARMA

Il tempo per utilizzare una cannuccia è di circa 20 minuti, ma per smaltirla, nell’ambiente, occorrono circa 500 anni.
Prendendo consapevolezza del problema dell’uso eccessivo di plastica e della direttiva dell’UE che ha abolito le cannucce in plastica, Marco Dessì, proprietario di un locale conosciutissimo nella movida parmense, Il Segreto dei Nobili, ha deciso di utilizzare, per i suoi cocktail, cannucce in paglia, più costose ma totalmente riciclabili.

Stando ai social, i clienti sembrano entusiasti di questa decisione, salvo qualcuno che storce il naso perché pian piano le cannucce in paglia si dissolvono e sono poco resistenti, ma basta semplicemente rinunciare alla cannuccia.
Non è, comunque, la prima iniziativa di Marco ad andare in direzione di un consumo eco-friendly e responsabile: nel suo locale di via al Collegio dei Nobili cerca di utilizzare packaging sostenibile e limitare al massimo il consumo di plastica.

Da buon sardo, sa bene che la prima fonte di inquinamento del mare è proprio la grande quantità di plastiche e microplastiche, quindi cerca, nel suo piccolo, di invertire la rotta. Convinto che ogni piccola azione possa fare la differenza.

CANNUCCE CON STELI D’ERBA VIETNAM

Per questo, in moltissimi decidono di dedicare entusiasmo e dedizione alla lotta contro lo spreco di plastica.E sono tantissimi, in tutto il mondo, i progetti di riduzione dell’inquinamento da plastica, che raggiunge cifre drammatiche: ogni anno finiscono nei mari ben 12,7 milioni di tonnellate di plastica, responsabile dell’85 per cento del marine litter, l’inquinamento delle acque marine.

Un esempio virtuoso viene dal lontano Vietnam, dove un giovane inventore vietnamita, Tran Minh Tien, ha ideato delle cannucce naturali, fatte di erba.

Per crearle ha scelto un tipo di erba molto diffusa nella flora del delta del fiume Mekong, la “Lepironia articulata”: ne raccoglie i gambi vuoti, li lava, li taglia fino a 20 cm, li ripulisce per bene, e li confeziona in pacchi da 100 avvolti in foglie di banano. Rendendole, così, pronte per la spedizione.

Queste cannucce “fresche”, si conservano in frigorifero fino a due settimane, ma esiste una variante “cotta” che è possibile sfruttare fino a 6 mesi. Il procedimento prevede due passaggi ulteriori: le cannucce vengono fatte essiccare al sole per un paio di giorni e poi cotte in forno. Inizialmente pensate per essere monouso, è possibile lavarle, asciugarle e riutilizzarle fino a quando non si deteriorano.

E quando il loro ciclo di vita è esaurito, basta buttarle nel sacco dell’umido: si decomporranno come qualsiasi rifiuto alimentare.

LA CAMPAGNA DI MARE VIVO PER ELIMINARE LE CANNUCCE

Sapete che le cannucce di plastica entrano nelle narici delle tartarughe e nell’esofago degli animali marini? La campagna lanciata da Marevivo – un’organizzazione di volontari che si batte senza sosta per la difesa del mare e delle sue risorse – vuole sensibilizzare i cittadini a cambiare le proprie abitudini e incoraggiarli a fare a meno delle cannucce in plastica, consigliando di optare per quelle biodegradabili. Inoltre, tutti i cittadini interessati potranno partecipare alle giornate di pulizia delle spiagge e alle foci dei fiumi, che saranno organizzate da Marevivo.

PERCHÈ LE CANNUCCE NON SONO RICICLABILI

Le cannucce di plastica non sono riciclabili per la loro forma e per il loro peso. Essendo molto leggere, non si riesce a raccoglierle sui nastri degli attuali impianti di riciclaggio, che non sono attrezzati per questo tipo di prodotti. Le cannucce sfuggono ai sistemi automatici di raggruppamento e di smistamento e si bloccano negli interstizi delle macchine, richiedendo così l’intervento dell’uomo per rimuoverle. Con un’enorme perdita di tempo e di denaro. Quindi le cannucce, nonostante siano prodotte in plastica riciclabile, quasi sempre in polipropilene, non sono classificate come imballaggi e andrebbero smaltite nei contenitori di rifiuti non riciclabili. La stessa cosa riguarda le posate usa-e-getta: troppo leggere e inconsistenti, oltre che di scarso valore, per essere riciclate. Dunque, sono da smaltire nell’indifferenziata.

COME RICICLARE LE CANNUCCE

Fiori, stelle, giochi per bambini. Se proprio decidete di utilizzare le cannucce di plastica, almeno non sprecatele. E provate a riciclarle, in modo creativo e divertente. Qui trovate alcune proposte.

COME ELIMINARE LA PLASTICA:

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