Setticemia: cos’è, come si manifesta e perché è così pericolosa

Tra le cause infezioni batteriche e alcuni virus. I più a rischio i neonati e gli immunocompromessi. Di cosa si tratta e come intervenire

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SETTICEMIA

La setticemia è una grave infezione del sangue causata dalla presenza di microrganismi patogeni che entrano nel flusso sanguigno, provocando una risposta infiammatoria sistemica. La sepsi che è una conseguenza della setticemia, è una condizione potenzialmente letale che richiede un trattamento immediato. Ma di cosa si tratta e perché è così potenzialmente mortale.

CAUSE

Le principali cause della setticemia, e quindi, successivamente, della sepsi sono:

  • Infezioni batteriche: Le più comuni sono causate da streptococchi, stafilococchi, Escherichia coli, e pneumococchi.
  • Infezioni virali, fungine e protozoarie: Meno comuni ma comunque pericolose.
  • Condizioni predisponenti: Neonati, persone con malattie croniche, immunodepressi, e persone con dispositivi medici come cateteri sono più a rischio.

SINTOMI

I sintomi della setticemia possono variare da paziente a paziente, ma in genere presentano tratti comuni come:

  • Febbre alta o ipotermia
  • Aumento della frequenza cardiaca con episodi di tachicardia
  • Aumento della frequenza respiratoria e, quindi, tachipnea
  • Alterazioni dello stato mentale, come confusione o sonnolenza
  • Manifestazioni cutanee come ecchimosi e petecchie
  • Disidratazione e ingrossamento di fegato e milza

DIAGNOSI

La diagnosi della sepsi richiede un approccio multidisciplinare che include una valutazione clinica approfondita, esami del sangue, colture microbiologiche e diagnostica per immagini. Di seguito i dettagli dei principali passaggi diagnostici.

La valutazione clinica iniziale consiste nell’esame dei sintomi del paziente e nella raccolta di una dettagliata storia medica. Dopodiché, si passa ad analisi più approfondite, tra cui:

ESAMI DI LABORATORIO

Gli esami del sangue sono fondamentali per la diagnosi della sepsi e includono:

  • Emocoltura: Questo è l’esame di riferimento per confermare la presenza di microrganismi nel sangue. Si preleva un campione di sangue per identificare il patogeno responsabile dell’infezione​​.
  • Conta dei globuli bianchi: L’aumento (leucocitosi) o la diminuzione (leucopenia) dei globuli bianchi possono indicare un’infezione in corso.
  • Marcatori dell’infiammazione: Proteina C-reattiva (CRP) e procalcitonina sono spesso elevati in presenza di sepsi e aiutano a confermare la diagnosi​.
  • Lattato: Livelli elevati di lattato nel sangue possono indicare uno stato di shock e un’infezione grave​​.

ESAMI COLTURALI

Oltre all’emocoltura, possono essere effettuati esami colturali su altri liquidi corporei come urine, liquido cefalorachidiano e feci, per identificare la fonte dell’infezione. Questi esami sono cruciali per determinare l’agente patogeno specifico e guidare la terapia antibiotica​.

DIAGNOSTICA PER IMMAGINI

Gli esami radiologici come radiografie, ecografie e tomografie computerizzate (TC) aiutano a individuare i focolai infettivi all’interno del corpo. Ad esempio, una TC del torace può essere utilizzata per diagnosticare polmoniti, mentre un’ecografia addominale può rivelare ascessi o altre infezioni intra-addominali​ .

STRUMENTI DI VALUTAZIONE

Gli strumenti di valutazione come il SOFA (Sequential Organ Failure Assessment) e il qSOFA (quick SOFA) sono utilizzati per determinare la gravità della sepsi e il rischio di mortalità. Questi strumenti si basano su criteri clinici e di laboratorio, come pressione sanguigna, frequenza respiratoria e livello di coscienza, per fornire una valutazione complessiva della condizione del paziente​.

In alcuni casi, sono necessari metodi diagnostici avanzati, come i test PCR (Reazione a catena della polimerasi) che possono identificare rapidamente il DNA o l’RNA dei patogeni, permettendo una diagnosi più veloce rispetto ai metodi tradizionali. L’uso di nuovi biomarcatori è anche in fase di studio per migliorare ulteriormente la diagnosi precoce e la gestione della sepsi​.

TERAPIA

Il trattamento della sepsi include:

  • Antibiotici: da somministrare endovena e da subito per evitare un decorso repentino.
  • Fluidi: Per mantenere l’idratazione e la pressione sanguigna.
  • Farmaci di supporto: Inclusi antipiretici e, se necessario, derivati del sangue come immunoglobuline e globuli rossi.
  • Monitoraggio intensivo: I pazienti con sepsi spesso necessitano di ricovero in terapia intensiva per monitoraggio continuo.

PREVENZIONE

Le misure di prevenzione non sono molto specifiche poiché comprendono un numero vario di agenti patogeni per cui, sarebbe importante fare prevenzione per i batteri o i virus che possono portare alla setticemia. In particolar modo:

  • Vaccinazioni: Contro patogeni come pneumococco, meningococco ed emofilo.
  • Igiene: Lavaggio frequente delle mani e uso appropriato dei dispositivi medici.
  • Attenzione alle infezioni: Trattare tempestivamente qualsiasi infezione minore per prevenire complicazioni.

PROGNOSI

La prognosi della sepsi varia in base alla tempestività del trattamento e alla gravità della condizione iniziale del paziente. Sebbene i tassi di mortalità siano diminuiti grazie ai progressi nelle cure, la sepsi rimane una delle principali cause di morte, soprattutto tra i neonati e i pazienti immunocompromessi.

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