Infezioni ospedaliere: cause e prevenzione

Uccidono due volte più degli incidenti stradali. E non sono affatto rare: in Italia l’8 per cento dei pazienti ricoverati ha preso un’infezione in ospedale, specie dopo un intervento chirurgico. Uno spreco di salute e di vite umane

come evitare infezioni in ospedale

INFEZIONI OSPEDALIERE

Le infezioni in ospedale, purtroppo, in Italia non sono una rarità. Anzi. Uccidono due volte più degli incidenti stradali e circa l’8% dei pazienti ricoverati in ospedale (o in una clinica, in una casa di cura per anziani, in una qualsiasi struttura sanitaria) contrae un’infezione associata alle procedure assistenziali. E un’infezione su cinque è legata a un intervento chirurgico.

Le infezioni delle ferite chirurgiche, infatti, rappresentano il secondo tipo di infezione più frequente contratta in ambito ospedaliero, dopo le infezioni delle vie respiratorie e subito prima di quelle alle vie urinarie. Per far fronte a questo problema un gruppo di esperti italiani ha delineato una serie di regole base fondamentali per ridurre il rischio infettivo a seguito di un intervento chirurgico. Seguendo le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dei Centri del Controllo e Prevenzione delle Malattie di Atlanta (CDC).

LEGGI ANCHE: Abbiamo ospedali tra i migliori al mondo, ma anche ospedali nei quali si rischia la pelle per nulla. L’ingiusta e diseguale sanità italiana: il racconto, con tutti i particolari, in questo libro

CAUSE

Tra le cause più frequenti delle infezioni correlate all’assistenza, ci sono:
  • La riduzione delle difese immunitarie in seguito all’indebolimento dell’organismo oppure a malattie concomitanti a quella per la quale si viene ricoverati.
  • Scarsa igiene ambientale e attività di prevenzione nella struttura ospedaliera.
  • Emergenza di ceppi batterici resistenti agli antibiotici, anche per un loro uso eccessivo e incontrollato
  • Introduzione di nuove tecnologie sanitarie che, sebbene apportino un miglioramento delle terapie e degli interventi chirurgici, in una prima fase possono determinare un aumento dei rischi di infezioni correlate all’assistenza.

TIPI DI INFEZIONI OSPEDALIERE

La maggior parte delle infezioni ospedaliere riguardano:
  • Le vie urinarie
  • L’apparato respiratorio
  • Le ferite chirurgiche
  • Le infezioni sistemiche, come sepsi  e batteriemie

PERSONE A RISCHIO

Le persone più a rischio per le infezioni ospedaliere sono sicuramente i pazienti, specie quando i tempi dei ricoveri si allungano. Ma pericoli di infezioni riguardano anche i medici, il personale sanitario ed i visitatori.

COME PREVENIRE LE INFEZIONI IN OSPEDALE

Sono principalmente due le procedure preventive che hanno assunto maggiore rilevanza nel nostro Paese nell’ultimo decennio: la disinfezione della pelle prima dell’intervento, la rimozione dei peli, laddove necessaria.

«Le Linee Guida internazionali sottolineano l’importanza della disinfezione cutanea mediante utilizzo della clorexidina al 2% in alcool, in soluzione sterile (tanto è vero che questi prodotti sono registrati come farmaco), per ridurre il più possibile il rischio di presenza batterica sulla cute del paziente prima dell’incisione chirurgica» spiega Mauro Pittiruti, chirurgo dell’Unità Operativa di Chirurgia di Urgenza alla Fondazione Policlinico Gemelli di Roma.

Un altro fattore di rischio importante è rappresentato dall’esecuzione non corretta della tricotomia (allontanamento e rimozione di peli e capelli dalla camera operatoria), una procedura che, se non correttamente eseguita, può provocare microtraumi cutanei e abrasioni favorendo la proliferazione batterica del sito chirurgico. «Questa pratica, se necessaria, andrebbe eseguita solo con clipper elettrici: microforbici che tagliano il pelo e non lo radono, senza toccare la cute. Sono sconsigliati i rasoi e la depilazione “fai da te”, magari fatta a casa il giorno prima dell’intervento, perché durante la rasatura o la depilazione la cute può andare incontro a microlesioni, che possono essere sede di colonizzazione da parte dei microrganismi» aggiunge Nicola Petrosillo, Direttore del Dipartimento Clinico e di Ricerca in Malattie Infettive, Istituto “Spallanzani” di Roma.

Secondo alcune stime la corretta applicazione di precise misure di prevenzione potrebbe ridurre l’incidenza di infezioni fino al 70%.

PER APPROFONDIRE: Leucemia, l’ospedale modello per l’Europa si trova in Italia. A Monza guariscono l’85% dei bambini. E un nuovo test fa ben sperare

COME EVITARE LE INFEZIONI OSPEDALIERE

La Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche suggerisce alcune indicazioni alimentari, perché il cibo potrebbe causare problemi legati all’anestesia:

  • È raccomandato il digiuno da latte sei ore prima dell’intervento e da liquidi chiari (acqua, succo di frutta senza polpa, tè, caffè nero e d’orzo, camomilla, bevande zuccherate) due ore prima di ogni procedura operatoria che richieda anestesia generale o regionale, sedazione o analgesia.
  • L’assunzione di fritti, cibi grassi o carne può prolungare il tempo di svuotamento gastrico
  • L’alcol va sempre evitato.

Infine alcuni consigli pratici. Si raccomanda di togliere:

  • le dentiere e i ponti mobili per evitare la loro rottura durante le manovre di intubazione o la loro accidentale ingestione;
  • le protesi acustiche;
  • le lenti a contatto;
  • anelli, bracciali, orologi, eccetera;
  • il trucco sul volto e lo smalto sulle unghie perché possono impedire agli operatori di effettuare una corretta valutazione dello stato di ossigenazione dei tessuti durante le varie fasi dell’intervento.

COME PREVENIRE:

  1. Afte: cause, sintomi e rimedi delle dolorose ulcere che colpiscono la bocca. Evitate caffè e spezie. No ad alcol e fumo
  2. Prurito: le cause e i rimedi naturali per combatterlo. Preferite il bagno alla doccia, aggiungendo nell’acqua dell’amido di riso
  3. Couperose: le cause, i sintomi e i rimedi naturali per combatterla in maniera efficace. Evitate il fumo e a tavola via libera a frutti di bosco e uva
Torna in alto