Ristoranti all you can eat a prova di crisi a tavola - Non Sprecare
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La crisi si combatte anche al ristorante, spendendo poco e mangiando a volontà

Dal nord al sud del Paese aumentano i locali dove è possibile mangiare tanto spendendo una cifra contenuta e che in genere non supera i 20 euro. Ma non solo: aumentano anche le iniziative antispreco dei ristoranti.

La crisi a tavola ora si combatte abbuffandosi: dal Nord al Sud del Paese aumentano infatti i locali dove è possibile mangiare tanto e spendere poco.

La nuova formula anticrisi denominata “All you can eat” inizialmente molto diffusa soprattutto nei ristoranti orientali, giapponesi e cinesi in particolare, da qualche tempo ha convinto anche i gestori di trattorie e pizzerie.

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RISTORANTI ALL YOU CAN EAT – In pratica si tratta delle formule “giropasta” e “giropizza” collaudate con successo da numerosi locali e ristoranti in cui, con un prezzo fisso, si può mangiare tutta la pasta o la pizza che si vuole.

Per il conto finale si va dai 10-15 euro di pizza o pasta a volontà ai 20 dei ristoranti giapponesi.

Il tutto senza trascurare la qualità degli alimenti: sono numerosi i ristoranti in cui anche i piatti preparati con alimenti biologici rientrano nella formula “All you can eat”.

NEI RISTORANTI “ALL YOU CAN EAT” NON SI SPRECA CIBO – Regola fondamentale: il cibo non deve andare sprecato, motivo per cui in alcuni locali quello che rimane nel piatto si paga a parte.

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LE FORMULE ANTICRISI DEI RISTORANTI – Ma sono tanti i ristoranti che oltre ad abbassare i prezzi o a proporre determinati menu anticrisi, hanno detto no allo spreco di cibo e bevande. Ad esempio sono numerosi quelli che in ogni regione d’Italia hanno aderito all’iniziativa Buta Stupa grazie alla quale il cliente a fine cena può portare con sè la bottiglia di vino consumata solo a metà così come sono sempre di più i ristoranti che prevedono la cosiddetta eco-vaschetta mediante la quale il cliente può portare a casa in modo igienico e sicuro il cibo avanzato.

Iniziative importanti che testimoniano una grande attenzione nei confronti del non spreco e del riciclo alimentare.

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1 Comment
  • chicchina
    21.10.2013

    In questi giorni ascolto e vedo tanta buona informazione sulla necessità del risparmio alimentare che con la crisi sta diventando una esigenza anche per molte famiglie “normali”.
    Si fa ancora poco sulla educazione o Ri-educazione alle sane abitudini alimentari,prima di tutto in famiglia:Molto di ciò che sprechiamo,può essere utilizzato,subito,diversificando gli usi dello stesso alimento.Lo so,è poco,ma per incominciare:abolire l’uso delle insalate già tagliate,in busta.Da un buon cespo di verdura a foglie usiamo la parte tenera per l’insalata,le foglie sane più dure si possono cuocere assieme ad altro per brodi vegetali,minestre,vellutate.Ritagli di carne assieme a verdure e spezie,cotti bene diventano sostituti dei dadi industriali,ricchi solo di sali e chissà cos’altro.
    Così l’acqua di cottura di pasta, riso verdure,latte avanzato,servono ottimamente per le piante.
    Patate bollite,pasta ,in esubero, salumi e formaggi non freschissimi e uova diventano ottime frittate.
    Tutti abbiamo qualche ricetta,facciamo girare in rete,aiutiamo ed aiutiamoci.
    Inoltre sensibilizziamo,come cittadini, le nostre amministrazioni pubbliche ad adoperarsi per attivare al massimo la raccolta differenziata,la creazione delle casette dell’acqua,la diffusione,nelle scuole delle sane abitudini alimentari,magari con prodotti locali spesso trascurati e neanche raccolti.A lungo andare le idee buone scacceranno quelle cattive,e non importa da chi le ha o le propone:le idee libere come l’aria che respiriamo,camminano veloci attecchiscono se trovano buon terreno.

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