Come si prendono gli antidolorifici

Dannosi e inutili quando presi troppo tardi. O quando vengono interrotti troppo presto. Il dosaggio è fondamentale

QUANDO GLI ANTIDOLORIFICI SONO DANNOSI

Il primo spreco di antidolorifici riguarda il timing. Diventano inutili se assunti troppo tardi, quando il dolore è ormai in fase avanzata. A quel punto non hanno più effetto. Gli antidolorifici diventano dannosi quando vengono utilizzati troppo tardi, ovvero in una fase di dolore avanzato, oppure sospesi troppo presto. Anche il dosaggio, se esagerato, può causare danni, perché gli antidolorifici hanno diverse controindicazioni ed effetti collaterali. Se usati in modo cronico, possono causare gastriti e problemi renali. E’ fondamentale per evitare i danni degli antidolorifici, ascoltare sempre la parola del medico ed evitare il fai-da-te con questo genere di medicinali.

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GLI ANTIDOLORIFICI NON SONO TUTTI UGUALI

Un errore molto frequente è immaginare che gli antidolorifici siano tutti uguali, a prescindere sia dalla loro composizione sia dalle condizioni del paziente. Non è così. Un medicinale adatto per il mal di denti a 40 anni, potrebbe non esserlo più quando si arriva a 60 anni, in quanto con l’invecchiamento cambiano le condizioni cliniche del paziente, oppure intanto sta prendendo altri farmaci da valutare. La decisione come al solito spetta comunque al medico.

INUTILI CON IL MAL DI SCHIENA

Più di uno studio scientifico dimostra l’inutilità degli antidolorifici nel caso del mal di schiena.  In particolare, una ricerca pubblicata su Annals of the Rheumatic Diseases sottolinea che su sei pazienti trattati con antidolorifici per il mal di schiena, soltanto uno ha avuto dei reali benefici nel breve termine. 

QUANDO SONO INTERROTTI TROPPO PRESTO

Al contrario, anche un’interruzione prematura, non condivisa con il medico curante, può rendere inutili gli antidolorifici. L’esempio è quello dell’incendio spento dai pompieri: il lavoro deve eliminare anche tizzoni ardenti e braci che potrebbero determinare la ripresa del fuoco. 

DOSAGGIO

Il dosaggio è decisivo, e non può essere deciso con il metodo fai-da-te.  Bisogna rispettare la prescrizione del medico, e se l’antidolorifico non è efficace, sarà lui ad alzare il dosaggio.

USO DEI GASTROPROTETTORI

Una terapia a base di antidolorifici in genere dura dai cinque ai sette giorni: durante questo periodo il medico può prescrivere, parallelamente, un medicinale gastroprotettore. Così come in caso di trauma, se non ci sono progressi dopo qualche giorno con gli antidolorifici, il medico potrà richiedere accertamenti, con lastre e una visita ortopedica. 

COME SI PRENDONO GLI ANTIDOLORIFICI

Gli antidolorifici si prendono in bustine o in compresse, a stomaco pieno per evitare problemi gastrici. Se sono pomate o cerotti hanno un’azione locale, e non sistemica: quindi vanno bene solo per dolori muscolari. Le iniezioni, infine, sono la soluzione più potente e più veloce, specie per le lombosciatalgie molto dolorose. Ricordate che se sulla pasticca non c’è la scanalatura, non potete spezzarla, altrimenti rischiate di alterare l’efficacia e l’equilibrio del dosaggio

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ANTIDOLORIFICI PIÙ VENDUTI

Tra gli antidolorifici più venduti e utilizzati ci sono:

  • Brufen
  • Moment
  • Oki
  • Buscofenact
  • Vivin C
  • Voltadvance

EFFETTI COLLATERALI

Chi usa con frequenza gli antidolorifici, deve conoscere le più importanti controindicazioni: possono causare gastriti e problemi renaliE interferiscono con antipertensivi, antidiabetici e anticoagulanti. E’ importante ricordare che dopo i 50 anni la probabilità di danni cardiaci, renali e gastrici aumenta, e le scelte possibili si riducono.

QUANDO SPRECHIAMO SOLDI CON I MEDICINALI:

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