Il monopattino ha un problema: non è un mezzo di trasporto sostenibile

Secondo alcuni studi inquina più dell'auto. Di fatto sostituisce scelte davvero green: la bici e la camminata. E per come viene usato e gestito, deturpa l'arredo urbano e i marciapiedi.

monopattino
Le regole cambiano continuamente e diventano sempre più stringenti: casco e targhino obbligatori, velocità ridotta, parcheggio (in teoria) vietato sui marciapiedi,  multe pesanti a chi non rispetta le norme. Ma resta un fatto: il monopattino non è un mezzo di trasporto sostenibile. Peggio: si tratta di un giocattolo  divertente quanto vi pare, ma comunque un simbolo della falsa sostenibilità, quella truccata per gonfiare le tasche di qualcuno e non certo per migliorare la vita di tutti.
Piano piano lo stanno capendo i cittadini e gli amministratori pubblici che non sprecano il loro ruolo facendosi stordire dalla propaganda del marketing green.Il caso più clamoroso è quello di Parigi, dove, dopo un referendum popolare (settembre 2023), i monopattini in sharing sono vietati. Ma anche in alcune città italiane si fanno scelte simili: a Bologna, per esempio, il servizio di sharing dei monopattini è proibito  in alcune zone della città, a partire dall’area dei portici, per proteggere i pedoni.
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Non sostituisce l’automobile, ma la bici o la camminata

Il primo motivo che smonta la funzione salvifica del monopattino riguarda il suo uso. Gli utenti lo affittano per l’ultimo miglio: in Italia il noleggio medio ha una durata di 12 minuti e una percorrenza di 2,3 chilometri (ma nelle grandi città si scende a 1,4 chilometri medi). Ciò significa che il monopattino non sostituisce l’automobile, come ci vorrebbe fare credere la martellante campagna di marketing delle società che si spartiscono la torta dei noleggi, ma piuttosto la bici, il mezzo pubblico. E, peggio ancora, la classica e salutare camminata. Il vero simbolo della mobilità sostenibile.

Non riduce il traffico e l’inquinamento

Il monopattino, dunque, non riduce il traffico, ma semmai crea qualche problema di circolazione. Uno studio realizzato a Tel Aviv, dove il sindaco Ron Huldai ha puntato molto sui monopattini, ha dimostrato proprio questo: chi lo usa, avrebbe scelto la bici, un autobus, oppure andare a piedi. Non l’auto. Quanto all’inquinamento, il monopattino è una bomba ecologica. Una ricerca dell’Università della Carolina del Nord ha dimostrato che un monopattino produce, nel suo ciclo vitale, 202 grammi di C02. Molti più di una bici elettrica (40 grammi), di una bici tradizionale (8 grammi) e di un motorino elettrico (119 grammi). E molto più persino di un autobus a diesel con un numero elevato di passeggeri (82 grammi). Un altro studio in materia, questa volta realizzato a Parigi, ha calcolato che in un solo anno i monopattini condivisi hanno aggiunto 13 mila tonnellate di gas serra all’impronta ecologica della capitale francese. Altro che ridurre, il monopattino aumenta e genera inquinamento.
Secondo uno studio condotto da Daniel Reck e Kay Axausen del Politecnico di Zurigo, un monopattino in sharing genera, per ogni chilometro percorso, 51 grammi di CO2 in più rispetto al mezzo che va a sostituire. “La conclusione è che i monopattini attualmente stanno danneggiando il clima” afferma perentorio Reck. E come dargli torto? Nel fattore inquinante del monopattino bisogna aggiungere anche il cattivo uso che ne fanno gli utenti nelle città e l’assoluta mancanza di controlli da parte delle società che gestiscono il servizio. Domina ancora l’anarchia. Così ci ritroviamo con i monopattini abbandonati sui marciapiedi e nei giardini, o gettati in mezzo alla strada a rendere ancora più caotico il quadro del disordine urbano. Molto peggio di ciò che avviene con le biciclette e il car sharing.

Il monopattino in città è pericoloso

Il monopattino è un mezzo che non ha nulla a che vedere con la “mobilità gentile” e sostenibile. Di fatto è pericoloso. Lo dicono le statistiche. Il bilancio delle vittime si aggrava di anno in anno, in proporzione all’aumento della diffusione di questo mezzo: nel 2021, secondo i dati dell’Istat, gli incidenti sono passati da 564 a 2.101 e i feriti da 518 a 1.980. Quadruplicati. I morti sono stati dieci, uno dei quali era un pedone (127 sono stati i pedoni investiti). Secondo gli ultimi dati Istat disponibili, nel 2023 gli incidenti con monopattini sono stati 3.365, con 3.195 feriti e 21 vittime.Per il 2024 le stime prevedono oltre 4 mila incidenti, e nel 2025 il trend è dato ancora in peggioramento. Gli incidenti da monopattino sono in fortissimo aumento. E nel 30 per cento dei casi avvengono quando si sale sul monopattino per la prima volta. Polsi, mani, spalla, ginocchio: sono queste le parti del corpo più colpite. Per evitare incidenti da monopattino servono alcune precauzioni nella guida.

Circola dappertutto, anche dove non potrebbe

Il Far West domina nell’uso (in)urbano del monopattino. E nonostante leggi nazionali e regolamenti comunali contraddittori ed a macchia di leopardo, i monopattini scorrazzano dappertutto a velocità spesso fuori controllo. In strada, sui marciapiedi, lungo le piste ciclabili. E ovunque possono fare danni, anche perché sono mezzi molto silenziosi.

Il servizio di sharing è molto costoso

Con la sua ammiccante presentazione di mezzo di spostamento facile ed economico, il monopattino si presenta come un buon affare per gli utenti-consumatori. Non è vero. Una corsa in monopattino, attraverso il servizio di sharing blindato nelle mani di alcune grandi società private, costa, in media, dai 3 ai 6 euro. E la tariffa base va dai 25 ai 50 centesimi al minuto. Se tenete presente il percorso medio, poco più di 2 chilometri (1,4 chilometri in città come Milano) la conclusione è ancora una volta dettata dalla legge dei numeri: il monopattino non costa molto meno di un taxi. Dove sta la convenienza?

Chi guadagna davvero con i monopattini

Gli unici che davvero guadagnano con i monopattini insostenibili, sono le grandi società che gestiscono il servizio di sharing. Tutte con valori stratosferici, raggiunti nell’arco di pochi anni. E senza particolari investimenti. I noleggi nel 2021 sono stati 18 milioni, con tre città che guidano la classifica: Milano, Roma e Torino. I noleggi di monopattini in sharing in Italia hanno raggiunto ormai la soglia dei 20 milioni all’anno.  Secondo un’analisi del quotidiano Quotidiano Motori, a Milano si arriva a circa 7 600 noleggi giornalieri con una durata media di 10 minuti e una percorrenza di 1,4 chilometri. La torta di questo ricco e profittevole mercato è spartita tra sei società del settore: Bird, Dot, Voi, Wind, Helbiz Italia, Lime. Sono loro che comandano e hanno deciso di promuovere il monopattino a simbolo truccato della nuova mobilità. Insostenibile, più che sostenibile.

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