Ora solare: perché è solo uno spreco di soldi e di emissioni di CO2

Con l'ora legale in Italia, in dieci anni, i consumatori hanno risparmiato 2,3 miliardi sulle bollette. Ed evitato migliaia di tonnellate di emissioni inquinanti.

impatto ora solare su salute e bollette

L’alternanza nel corso dell’anno dell’ora legale con l’ora solare è un gigantesco spreco che paghiamo due volte: con le nostre bollette energetiche, più alte per questo assurdo meccanismo; e con il maggiore inquinamento legato un numero più alto di emissioni di Co2. 

Cose quasi ovvie, che avevano portato la Commissione europea, tra il 2018 e il 2019, a proporre di abolire il cambio stagionale, come tra l’altro, secondo un sondaggio di Eurostat, chiedono l’80 per cento dei cittadini dell’Unione. 

E qui matura un terzo spreco: l’impotenza dell’Unione europea, che dopo anni di trattative, vertici e negoziati su come regolare le lancette degli orologi dei suoi cittadini, si ritrova al punto di partenza, per il muro dei veti da parte di diversi paesi. 

Quanto basta per dimostrare ancora una volta la totale irrilevanza decisionale dell’Unione, che invece, mai come in questo momento dovrebbe essere solida e unita. 

Lo spreco economico

Terna, la società che gestisce la trasmissione di energia elettrica in Italia, ha fatto dei calcoli molto precisi. E i numeri dei soldi che gli italiani sprecano per colpa del cambio stagionale dell’orario sono davvero impressionanti.

In un solo anno, nel 2025, nei mesi dell’ora legale si sono registrati minori consumi per 310 milioni di kWh, con un risparmio economico di 90 milioni di euro.

Tra il 2004 e il 2025, sempre secondo Terna, il minor consumo di energia da parte degli italiani, dovuto all’ora legale, ha significato un risparmio per i cittadini di 2,3 miliardi di euro. 

Una cifra enorme, che rappresenta una grande, potenziale abbattimento delle spese domestiche, che molte famiglie cercano di contenere con quotidiani accorgimenti per tagliare le bollette di luce e gas. 

Lo spreco ambientale

Questo risparmio energetico si tradurrebbe anche in un importante beneficio ambientale, con un taglio alle emissioni climalteranti stimato in circa 200.000 tonnellate di CO2 in meno all’anno. Il motivo è semplice: ai minori consumi di elettricità corrispondono anche minori emissioni nocive.

Chi è favorevole all’ora solare

I sostenitori dell’ora solare, una minoranza sia a livello di cittadini sia come esperti (per esempio la Società Italiana di Cronobiologia), ritengono che questo orario sia più favorevole per questi motivi:

  • L’ora solare regala un’ora di sonno in più nella notte di transizione, offrendo un riposo aggiuntivo.  Alcuni studi,  riportati dall‘American Academy of Sleep Medicine (AASM)  mostrano che il passaggio all’ora legale provoca una perdita media di 30–40 minuti di sonno per diversi giorni o settimane. 
  • L’esposizione serale alla luce artificiale (in estate, con il sole fino a tardi) inibisce la produzione di melatonina, rendendo più difficile addormentarsi.
  • Con l’ora solare le giornate iniziano con più luce, il che può avere effetti positivi sull’umore e sull’energia. 

La materia, a proposito della salute, diventa molto controversa, e tocca un tasto, l’igiene del sonno, molto delicato, in quanto ormai è accertato che dormire bene e per un numero di ore corretto, è un aspetto essenziale per la salute delle persone. Ma non esiste alcuna certezza in base alla quale l’ora legale, di fatto sia un killer del nostro sonno.

La cosa certa, invece, e condivisa da tutti, è che Il semplice atto di spostare le lancette due volte l’anno, anche solo di un’ora, provoca uno stress sul nostro orologio biologico (ritmo circadiano). Come un “mini jet-lag”, questo sfasamento causa alterazioni dell’umore, difficoltà di concentrazione, irritabilità e disturbi del sonno

Studi scientifici, come quelli citati da Il Bolive dell’Università di Padova, hanno rilevato un aumento del rischio di infartiictus e incidenti stradali nei giorni immediatamente successivi al cambio. Uno studio molto approfondito dell’Università di Stoccolma, per esempio, riporta un aumento del 4 per cento degli attacchi cardiaci nella settimana successiva all’introduzione dell’ora solare.

Perché l’Europa ha bloccato l’abolizione del cambio dell’ora

Ma l’Unione Europa non ha deciso di bloccare l’abolizione del cambio stagionale dell’ora, già decisa come abbiamo detto nel 2018-2019, per motivi legati alla salute.

La verità è che dopo il voto favorevole della Commissione e del parlamento europea, doveva arrivare l’accordo a livello di Consiglio europeo (ovvero da parte delle singole nazioni), e a quel punto sono iniziati i problemi che si sono trascinati per anni, fino a bloccare il cambiamento, alimentando così una sorta di spreco perpetuo.

La spaccatura, tra i membri dell’Unione, vede alcuni paesi come la Francia, il Portogallo, la Spagna, la Grecia, la Croazia, di fatto favorevoli all’ora legale; altri paesi, come Germania, Austria, Finlandia, Svezia, Danimarca, favorevoli all’ora solare permanente.

Semplificando abbiamo l’Europa del Nord per l’ora solare, l’Europa del Sud per l’ora legale, e l’Europa centrale cauta e incerta sulla soluzione finale. In ballo, più che la salute, ci sono interessi economici, come quelli, per esempio, legati all’economia e al turismo.

Con l’ora legale, i dati dimostrano che, nei paesi del Sud Europa,  più luce la sera significa più consumo nei bar, ristoranti, locali e attività all’aperto e quindi più flussi turistici. A danno anche del turismo nei paesi del Nord Europa, che infatti chiedono di avere soltanto l’ora solare e di eliminare quella legale.

Conclusione, tipica di un’Unione Europea senz’anima politica e senza autorevolezza, puntualmente impantanata e divisa su tutto: stare fermi, senza fare nulla. A danno dei cittadini.

Raccolta di firme per l’abolizione del cambio stagionale dell’orario

In questo clima e con queste premesse, sono proprio i cittadini che possono fare la differenza.  E ci sono già oltre 350mila italiani che hanno firmato la petizione online per rendere permanente l’ora legale tutto l’anno, mentre la  Società italiana di medicina ambientale (Sima) assieme a Consumerismo No Profit ha avviato una raccolta firme per chiedere al governo l’ora legale permanente.

Come adattarsi al cambio dell’ora

Visto che il cambio è, per ora, confermato, ecco alcuni consigli per non risentirne eccessivamente:

  • Gradualità: Nei giorni precedenti, provate ad anticipare o posticipare gradualmente (di 10-15 minuti al giorno) l’ora in cui andate a dormire e vi svegliate.
  • Routine del sonno: Cercate di coricarvi e alzarvi alla stessa ora nei giorni successivi al cambio, concedendovi almeno 7-8 ore di sonno.
  • Luce e buio: Esponetevi alla luce solare al mattino. Questo aiuta a risincronizzare l’orologio biologico. Evitate invece luce blu di tablet, PC e smartphone prima di dormire, anche in generale per evitare l’insonnia digitale.
  • Pasti: Evitate pasti pesanti, alcolici o caffè nelle ore serali. Alleati in questa fase sono pane, pasta, riso, lattuga e latte caldo.

La regola del 3-2-1

Per evitare che l’ora solare si ripercuota negativamente sul benessere, il professor M. Safwan Badr della Wayne State University School of Medicine ha concepito la cosiddetta regola del 3-2-1.

Il professore consiglia di:

  • Smettere di mangiare almeno 3 ore prima di coricarsi (la digestione disturba il riposo).
  • Smettere di lavorare almeno 2 ore prima di dormire.
  • Smettere di usare dispositivi elettronici (smartphone, tv, tablet) almeno 1 ora prima, per favorire la produzione di melatonina.

Seguire alcuni semplici consigli per migliorare il sonno può aiutare non solo il corpo al cambio dell’ora, ma anche a ritrovare il sonno perduto.

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