
Morti dopo morti. Vite sprecate. Ogni volta che una vittima delle guide spericolate ( e disturbate da alcol e stupefacenti) si aggiunge all’elenco, si ripete il solito copione: commissione, pianti, sdegno, richiesta di interventi. Ma più non cambia nulla, e innanzitutto nessuno tocca la cosa più semplice: i limiti di velocità nelle aree urbane. Abbiamo fatto la solita legge inutile, quella sull’omicidio stradale, che serve solo a darci un’ennesima statistica di vite sprecate: da quando esiste la legge ci sono stati 2450 indagati per omicidio stradale, oltre uno al giorno.
LIMITE VELOCITÀ A 30 ALL’ORA
LIMITE 30 CHILOMETRI A OLBIA
La scelta di Olbia è stata ben accolta dai cittadini e il sindaco Settimo Nizzi, giustamente, l’ha presentata come una soluzione concreta, e non parolaia, della mobilità sostenibile, dove la sicurezza diventa un fattore centrale. Basta fare un calcolo a metà strada tra fisica e matematica: passando da 50 a 30 chilometri all’ora, il tempo di arresto di un’automobile dimezza. E questo che cosa significa? Semplicemente che dimezzano anche i rischi di omicidi stradali dovuti alla distrazione dell’automobilista.
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INCIDENTI STRADALI IN ITALIA
Sulle strade italiane, secondo i dati dell’Istat, muoiono 9 persone al giorno, 3mila all’anno, e 40 sono bambini. Ma la cosa più importante, e più grave, è un’altra. I tre quarti di questi incidenti mortali avvengono in città, e le vittime quasi sempre sono pedoni che provavano semplicemente ad attraversare la strada sulle strisce. La velocità, all’interno dell’area urbana, può fare la differenza, e ridurre di molto tutti i rischi che derivano da guide poco accorte. Inoltre, con limiti bassi, si abbassa l’inquinamento dell’aria e quello acustico, si possono prevedere, come hanno fatto alcuni piccoli centri, zone della città dove i bambini giocano in strada, senza rischiare la pelle.
COME MUOVERSI IN CITTÀ IN MODO SOSTENIBILE:
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