FAR GIOCARE I BAMBINI IN STRADA –
Quando si arriva per la strada principale a Sfruz, un piccolo paese in cima alla Val di Non, in Trentino Alto Adige, ci si imbatte in un curioso cartello che recita: “Attenzione, rallentare. In questo paese i bambini ancora giocano per strada”. Lo scopo è avvertire cittadini e visitatori che questa cittadina dalla lunga storia, agricola e artigianale, è ancora radicata alla stupenda tradizione per la quale sono i bambini i veri padroni delle strade, almeno alla pari delle macchine. E gli amministratori assicurano che si tratta di una scelta che non vuole guardare al passato ma al futuro.
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GIOCARE ALL’ARIA APERTA –
Molti centri storici intorno a questa cittadina sono praticamente disabitati, i giovani se ne sono andati e la vita torna solo nei periodi di festa. A Sfruz invece grida e giochi ci sono tutto l’anno e il merito è anche di una politica improntata sulle esigenze della gente e sulle future generazioni. Tante famiglie, assicura il sindaco Andrea Biasi, si sono trasferite qui dalle province di Trento e Bolzano e negli anni si è formata una comunità nella quale c’è un forte dialogo intergenerazionale. Per questa ragione le istanze dei più piccoli vengono ascoltate, anche perché numericamente rappresentano una porzione importante di cittadinanza. Su 334 abitanti, infatti, i minorenni sono oltre sessanta, di cui più di 40 hanno meno di 11 anni, e sei culle si sono riempite nel solo 2016. La tendenza, inoltre, rispetto ai paesi vicini è che questi giovani, una volta cresciuti, si allontanino per studiare o per lavorare ma che prima o poi tornino tutti nel luogo che li ha visti crescere.
GIOCARE ALL’APERTO –
Le parole d’ordine che hanno ispirato questa iniziativa sono: indipendenza e senso di responsabilità. Du cardini sui quali sviluppare un idea che è venuta alla neo assessore, Patrizia Poli, che essendo madre di due figli ha voluto subito lasciare un segno nella vita dei suoi bambini. In una recente intervista ha dichiarato di aver letto di un’iniziativa simile su internet, di averla messa da parte, e di essersi ripromessa di attuarla nel suo comune una volta eletta. E così ha fatto: per renderla realtà però non si è limitata al classico divieto dei 30 chilometri orari ma ha puntato al cuore, perché è sempre più efficace di una nuova regola imposta. In questo modo è stato riaffermato il diritto al gioco e al movimento dei più piccoli, che oltre alle aree apposite messe a disposizione dall’ammniistrazione, avranno a disposizione anche la strada.