IMPORTANZA DEL SONNO
Le vacanze, le ferie, in generale i periodi nei quali si stacca dal lavoro e dalla routine quotidiana, sono i momenti migliori per qualcosa che sicuramente ci serve: una bella cura del sonno. State tranquilli, e non fatevi troppe domande: ne abbiamo tutti, proprio tutti, bisogno. Chi più, chi meno.
In questi periodi di stacco, infatti, possiamo provare, finalmente, a sincronizzare il sonno con il nostro orologio biologico, ognuno ha il suo, dormendo il giusto e il necessario (dalle sette alle nove ore per gli adulti), impostare meglio il ciclo luce-buio, e senza preoccuparci se magari per una notte abbiamo rotto lo schema della regolarità per fare tardi e divertirci come avevamo voglia. L’importante è riconquistare un metodo regolare di riposo, che poi funzioni tutto l’anno.
Nel mondo che rallenta, per necessità o anche per effetto di un nuovo ciclo economico, c’è una parola che sta diventando di grande attualità : il sonno. In America il dibattito è aperto, sui giornali, nelle aziende, nei gironi della politica e della vita pubblica. Tutti sono alla riscoperta dell’importanza del sonno, alla riaffermazione della sua centralità per la salute delle persone e la lucidità dell’intero sistema produttivo.
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UTILITÀ DEL SONNO
Nel 1942 soltanto l’11 per cento della popolazione dormiva meno di sei ore a notte, adesso siamo al 40 per cento. E in Italia al 30 per cento. Ovvero, un terzo della popolazione dorme male e poco.
CONSEGUENZE DEL NON DORMIRE
Non parliamo, poi, dei costi diretti e indiretti, di questa perdita. Sessanta milioni di ricette di medicinali hanno come oggetto pillole per dormire. Di solito molto costose e piene di effetti collaterali. Secondo i calcoli del Ministero del Tesoro, negli Stati Uniti la perdita del sonno costa danni pari a 63 miliardi di dollari l’anno. Aggiungete poi le vite sprecate negli incidenti stradali, dei quali ben 328mila sono riconducibili a un colpo di sonno del conducente.
DORMIRE FA BENE ALLA SALUTE
La riscoperta del verbo dormire sta contagiando il mondo delle aziende, a partire dai gironi della finanza dove i dipendenti sono più stressati dai ritmi di lavoro, condizionati dai diversi fusi orari nel mondo, e quindi dalle diverse aperture e chiusure dei mercati. In teoria, non c’è un secondo delle 24 ore della giornata, nel quale non ci sia un mercato finanziario aperto. La Goldman Sachs ha vietato ai suoi stagisti di trattenersi in ufficio durante gli orari serali. «Dovete dormire» è stato l’ordine dell’azienda. Stessa scelta alla Merrill Lynch. E i più importanti amministratori delegati delle grandi corporate americane non fanno altro che ripetere, nelle loro interviste, che possono rinunciare a tante cose, per esempio il cibo, ma non al sonno. A tutti mi viene da ricordare quello che mi ripeteva mio zio, che ha vissuto fino a 96 anni: «Il sonno è la prima medicina dell’uomo». Un comandamento della famosa scuola medica salernitana, un’istituzione che risale all’XI secolo.
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