Gas sprecato per le perdite nella rete

Come nel caso dell’acqua: metano disperso per 3,5 miliardi di metri cubi all’anno. Più della produzione nazionale. Per non parlare di un catastrofico effetto ambientale…

Il gas come l’acqua. Allo spreco individuale, quello relativo agli errori che facciamo nel consumare questo combustibile, specie per il riscaldamento e per cucinare, si somma lo spreco collettivo, quello che dipende dai “buchi” nella rete di distribuzione. Che nel caso dell’acqua valgono circa un terzo di quanta ne viene trasportata, con punte che arrivano fino al cinquanta per cento nelle regioni meridionali.

GAS SPRECATO

Quanto gas viene sprecato in Italia? E come si verificano le dispersioni? Da un articolo di un giornalista molto bravo e informato su questi temi, Jacopo Giliberto, pubblicato sul Sole 24 Ore, scopriamo questa ennesima assurdità nell’ambito degli sprechi energetici. L’Italia spreca il 4 per cento del gas che circola nella rete di distribuzione che lo conduce dai giacimenti fino alle nostre case. In valori assoluti siamo vicini a 3,5 miliardi di metri cubi di gas, più dell’intera produzione di gas nei giacimenti nazionali (oggi pari a 3,34 miliardi di metri cubi all’anno). Se riuscissimo a recuperare il gas sprecato, sicuramente ne avremmo un beneficio sia in termini di sistema Paese sia per le nostre bollette energetiche destinate solo ad aumentare.

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DOVE SI DISPERDE IL GAS?

La dispersone del gas avviene in diversi punti della rete. Alcuni sono decisamente fuori dal controllo delle autorità italiane, e si trovano in paesi come la Libia e l’Algeria, tradizionali fornitori di gas all’ Italia. Altre perdite nelle giunture e nella falange si verificano però nei tratti nazionali dei gasdotti, dove evidentemente la manutenzione negli ultimi anni non è stata impeccabile.

PERDITE DI GAS NELLA RETE

D’altra parte, il fenomeno dello spreco del gas, come quello dell’acqua, è globale: secondo i dati ufficiali dell’Agenzia internazionale dell’Energia, ogni anno si sprecano nel mondo, per perdite nella rete, circa 180 miliardi di metri cubi di gas. Uno spreco che in tempi di vacche grasse pensavamo di poterci permettere, ma oggi è davvero insostenibile.  E se, come italiani, non possiamo certo andare in Libia o in Algeria a tappare i “buchi” della rete nel territorio dei nostri fornitori, qualcosa possiamo fare, e di molto utile, in Italia.

PERDITE DI GAS ED EFFETTO SERRA

Le perdite di gas nella rete, otre a rappresentare uno spreco economico, hanno conseguenze molto negative a proposito dell’effetto serra. Il metano non bruciato, una volta libero nell’atmosfera (come avviene in seguito alle perdite) produce emissioni di anidride carbonica 28 volte superiori a quelle emesse dalla stessa quantità di metano in caso di corretta combustione. Un disastro in termini ambientali, che aggrava il quadro dell’emergenza climatica. Solo per incuria rispetto alla rete ed al suo funzionamento.

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DI QUANTO GAS HANNO BISOGNO GLI ITALIANI

Gli italiani, complessivamente, per i vari consumi di gas, domestici e industriali, hanno bisogno di 76,1 miliardi di metri cubi di gas all’anno. Siamo condannati all’importazione di questo combustibile, anche se riuscissimo a fare quello che il governo Draghi pensa di realizzare nei prossimi anni: raddoppiare la produzione nazionale. Ma potremmo risparmiare gas e soldi, che oggi sprechiamo, intervenendo nei 25 punti della rete nazionale, già individuati, dove si verificano le dispersioni. Il ministro che per competenza ha un ruolo fondamentale su questa materia, Stefano Cingolani, tra un’intervista e la partecipazione a un convegno, potrebbe trovare il tempo di convocare le aziende di distribuzione del gas, i tecnici del ministero e qualche consulente esterno per imporre un piano con un obiettivo molto preciso. Azzerare gli sprechi del gas nella rete di distribuzione italiana, un danno che non possiamo assolutamente permetterci.

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