Fashion Bello e Buono: moda circolare per evitare sprechi e aiutare i profughi

Il motore affidato all’azienda veronese Es’Givien e all’associazione Fair. La borsa Ex.B per il sostegno ai profughi lungo il confine turco-siriano

Fashion Bello e Buono

Tutto parte dagli enormi sprechi che si registrano nel mondo della moda. Tessuti inutilizzati che diventano rifiuti, abiti mandati al macero, scampoli di stoffe abbandonati nelle discariche.

IL FASHION BELLO E BUONO

L’azienda veronese Es’Givien ha così messo in campo una rete, chiamata Il fashion Bello e Buono, per coinvolgere le imprese del sistema-modo a sostenere, grazie all’economia circolare, progetti di ong nazionali e internazionali. Partendo dal recupero degli scarti e dal minore consumo possibile di acqua e di energia. Tra gli alleati di Es’Givien c’è l’associazione fiorentina Fair, che sostiene buone pratiche di sostenibilità ambientale e sociale.

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LA MAXI BAG PER AIUTARE I RIFUGIATI

Un esempio delle potenzialità del progetto è la borsa Ex.B realizzata da ES’ Givien soltanto con materiale di riciclo, in collaborazione con la ong One bridge to Idonemi. Il ricavato delle vendite di queste borse è interamente devoluto al sostegno dei profughi che vivono nel campo iracheno Bajed Kandala, a pochi confini dal confine turco-siriano. Così la moda riduce gli sprechi, migliora l’ambiente e finanzia la sostenibilità sociale, senza la quale non si può parlare di sostenibilità in termini generali.

Il progetto è candidato al Premio Non Sprecare 2022, nella sezione Associazioni. Per candidare i vostri progetti, seguite le istruzioni fornite qui.

I PROGETTI IN CONCORSO PER IL PREMIO NON SPRECARE 2022:

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