Coronavirus, come funziona la clorochina. E la sua efficacia come medicinale preventivo

Al momento è il medicinale che garantisce i migliori risultati contro il Covid-19. Non mancano importanti effetti collaterali, segnalati anche dall’Ema. Un maxi-test a Oxford chiarirà le idee sulle qualità di questo medicinale

efficacia della clorochina

EFFICACIA DELLA CLOROCHINA CONTRO IL CORONAVIRUS

Ci credono molto americani, cinesi e francesi. Ma anche noi italiani ne stiamo facendo un grande uso (a carico del Servizio sanitario nazionale), per curare i contagiati dal coronavirus sia a domicilio sia negli ospedali. E perfino come farmaco preventivo, come dimostra il fatto che spesso sia difficile trovarlo in farmacia. Stiamo parlando della clorochina (e della idrossiclorochina) che, al momento, rappresentano i medicinali più efficaci, e più consigliati, per bloccare il Covid-19.

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LA CLOROCHINA PREVIENE IL CORONAVIRUS?

Quali sono le qualità della clorochina.  Nato come un efficacissimo farmaco contro la malaria, la clorochina ha poi fatto il suo salto di qualità diventando un’arma potente contro l’artrite reumatoide e l’artrite dei bambini, due malattie molto difficili da curare. Economica, facilmente reperibile, la clorochina è stata suggerita innanzitutto dall’Organizzazione mondiale della Sanità per il Covid-19 e in Italia dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), in quanto ne è stata messa in evidenza l’azione inibitoria rispetto a virus della stessa famiglia del coronavirus. Quello che la clorochina riesce a fare, in pratica, è di evitare la replicazione genetica del SARS-CoV-2, bloccandone il metabolismo, e in questa funzione sembra molto efficace.

Come si assume la clorochina. In due modi: per via orale, tramite compresse, oppure tramite iniezioni.  Il suo uso va abbinato con uno specifico antibiotico (azitromicina) per potenziare l’azione antivirale della clorochina. E anche per proteggere il paziente dal rischio di una seconda infezione polmonare, una recidiva che potrebbe essere fatale.  Un uso generalizzato della clorochina come farmaco preventivo per il Covid-19 non è stato ancora suggerito dalle autorità sanitarie, ma all’ospedale San Raffaele di Milano si stanno facendo dei test, innanzitutto sul personale medico e sanitario, per capire se e come usare la clorochina in fase di prevenzione del coronavirus. Ovviamente, è da escludere qualsiasi uso della clorochina senza avere consultato un medico e senza essere seguito dalla sua professionalità durante la cura.

Gli effetti collaterali.  Ci sono sempre stati, e sono sempre stati evidenziati. La novità consiste nel fatto che l’Agenzia europea per i medicinali (Ema), di fronte a un uso così generalizzato della clorochina, ha deciso di scendere in campo con alcuni avvertimenti. Il farmaco può avere effetti collaterali importanti, che vanno da problemi del ritmo cardiaco a danni al fegato, ai reni e alle cellule nervose. Tutti motivi che inducono, ancora una volta, a non fare corse inutili all’acquisto di questo medicinale e ad usarlo sempre e solo sotto uno stretto controllo medico.

La verità da un maxi-test.  Ma una parola più definitiva sulla clorochina e sulla idrossiclorochina arriverà da un maxi-test decisivo, partito all’università di Oxford. L’obiettivo è di esaminare 40mila partecipanti, tra Asia, Europa e Africa, per poi tirare conclusioni che almeno hanno il pregio di fondarsi su numeri rilevanti. A quel punto sapremo se davvero la clorochina cura e previene il Covid-19.

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