Come distinguere Omicron da un’influenza

Forte mal di testa, mal di gola e febbre alta. Rispetto alle altre varianti non avviene più la perdita di gusto e olfatto.

Differenze tra Omicron e influenza

Non sappiamo quanto durerà, ma abbiamo la certezza che si tratta di una variante del coronavirus molto contagiosa, capace di colpire anche chi è stato già provato dal Covid-19. Omicron, per nostra fortuna, tende a fermarsi nella parte alta delle vie aeree e dura meno rispetto alle altre varianti. La cosa importante, anche per le necessarie contromisure, è distinguere Omicron da una normale influenza.

Come distinguere Omicron da un'influenza

CHE COS’E’ OMICRON

Il virus SARS-CoV-2, abbiamo imparato a comprenderlo negli anni, è predisposto in maniera particolare alle mutazioni. Mutazioni che sono assolutamente naturali, ma che vanno attenzionate dagli studiosi e non solo, per comprenderne caratteristiche e trattamenti. Individuata per la prima volta nel novembre 2021 in Botswana prima, e in Sud Africa poi, è arrivata in Italia alla fine dello stesso mese. La variante Omicron si caratterizza per la presenza di circa 30 mutazioni della proteina spike, il principale meccanismo che il virus utilizza per infettare le cellule bersaglio. Tali cambiamenti alla sua anatomia, hanno conferito al virus abilità nuove ed alle quali non si era preparati.

E’ come se a differenza delle varianti precedenti, nell’ambito delle quali il virus per infettare puntava su una proteina posta sulla superficie delle cellule, Omicron entrasse non dall’ingresso principale ma “dalla porta di servizio”. E questo non è il solo comportamento insolito riscontrato dagli esperti in Omicron, altri sono ancora in fase di accertamento.

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Come distinguere Omicron da un'influenza

I SINTOMI DI OMICRON

A differenza delle precedenti varianti, i sintomi provocati dalla variante Omicron sono di minore entità. Ciò in quanto tale virus colpisce prevalentemente le alte vie respiratorie. Interessa trachea e bronchi ma non anche i polmoni, scansandoci così il rischio di poter sviluppare una polmonite, causa dei numerosi ricoveri in terapia intensiva che abbiamo affrontato in passato. Ma le sue manifestazioni sono minori anche per il fatto che la maggior parte della popolazione si è vaccinata, oppure ha contratto il virus nei mesi scorsi ed è guarita. Sono in molti, quindi, a vantare un buon livello di risposte immunitarie.

A differenza dei principali sintomi del Covid-19, quelli di Omicron 5 comprendono:

  • forte mal di gola
  • febbre alta anche superiore a 38
  • forte raffreddore
  • senso di debolezza
  • dolori diffusi nel corpo

Se posta a confronto con le altre varianti, i sintomi che riguardano il mal di testa e la tosse sono più rari. Ma una delle maggiori differenze con queste è il fatto che il gusto e l’olfatto non ne risentono. Insomma, non vengono persi come molti tra coloro che sono stati affetti dal Covid hanno sperimentato.

Come distinguere Omicron da un'influenza

COME DISTINGUERE OMICRON DA UN’INFLUENZA

Il nuovo coronavirus è paragonabile al virus dell’influenza stagionale? Per rispondere a questa domanda, facciamo ricorso ai chiarimenti forniti sul sito ufficiale del Ministero della salute. Qui specifica come i virus che causano il COVID-19 e l’influenza stagionale – trasmissibili entrambi da persona a persona e responsabili, alle volte, di sintomi simili – sono diversi tra loro e si comportano in maniera differente.

Esistono delle differenze tra Omicron e influenza? I sintomi di Omicron sembrano essere meno gravi rispetto alle altre varianti di COVID-19. Tale variante si caratterizza per la maggiore trasmissibilità ed ha la capacità di sfuggire alla protezione anticorpale dopo un’infezione COVID-19 causata da altre mutazioni e dalla vaccinazione. Dobbiamo purtroppo constatare come i sintomi di Omicron siano sovrapponibili a quelli di una comune influenza e, come tali, potrebbero rendere difficile distinguere l’una dall’altra. Almeno prima di effettuare il relativo tampone, con il quale si può avere la certezza di aver contratto il Covid o meno. Differenze a parte, influenza e Omicron hanno parecchi punti in comune: si tratta dei principali sintomi quali febbre, sensazione di fatica, tosse e mal di gola, naso che cola, mal di testa.

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LA CONTAGIOSITA’ DI OMICRON

Secondo il Ministero della salute, la variante Omicron sarebbe in grado di ridurre l’efficacia dei vaccini nei confronti dell’infezione, della trasmissione e della malattia sintomatica. Specie nei soggetti che hanno avuto somministrate due dosi da più di 4 mesi. La sua particolarità risiede nella contagiosità estrema, superiore persino a quella di morbillo o varicella. Basti pensare che il numero di riproduzione della variante Omicron BA.5, noto comunemente con la sigla R0, oscilla tra i 15 e i 17 (contro il 7 della variante Delta).

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità e il Ministero della Salute, a quanto si evince da una indagine condotta ad inizio giugno 2022, Omicron è l’unica variante di SARS-CoV-2 attualmente in circolazione in Italia. Insieme alle sotto varianti BA.2, BA.4, BA.5. Secondo gli esperti, Omicron vanterebbe il primato quale virus che si diffonde più velocemente nella storia dell’umanità.

Differenze tra Omicron e influenza

COME DIFENDERSI DA OMICRON

Secondo quanto è emerso da recenti studi a riguardo, seppure presente anche nel caso di Omicron, le percentuali relative al Long Covid sarebbero minori rispetto alle altre varianti. Così come alcune persone sono più a rischio di altre per il COVID-19, accade lo stesso per la variante Omicron. Si tratta, in genere, di soggetti di età superiore ai 70 anni e di persone aventi patologie preesistenti (cancro, ipertensione, problemi cardiaci, diabete).

Per difendersi da tale variante, gli esperti raccomandano agli anziani, e quindi a chi abbia più di 80 anni, di effettuare la quarta dose di richiamo. E, non appena disponibili – presumibilmente in autunno – di effettuare i vaccini studiati per questa specifica variante.

PRECAUZIONI PER OMICRON

Le differenze tra Omicron e influenza risiedono anche nella diversa strategia di prevenzione. Adesso che andiamo incontro ai mesi estivi, potremmo abbassare un po’ la guardia, complice anche il caldo e la poca sopportazione che nutriamo nei confronti della mascherina. Ma non è il momento di cedere, anzi. E’ fortemente consigliato mettere in pratica adeguate precauzioni. Quelle per limitare il contagio risiedono sostanzialmente nell’adesione alle misure di controllo sanitarie e socio-comportamentali con le quali abbiamo ormai ampiamente familiarizzato. E che consistono nell’uso delle mascherine nelle situazioni a rischio – come in quelle che vedono l’assembramento di più persone – il distanziamento fisico e l’igiene delle mani con disinfettanti quali Amuchina e simili.

Tali regole valgono per tutti, senza distinzione di sesso ed età. Ma in particolare per i soggetti fragili o per familiari o amici che si occupano dell’accudimento e del sostegno di questi, i cosiddetti caregiver. Nei confronti dei soggetti più predisposti a contrarlo, il medico potrebbe consigliare l’assunzione dei nuovi farmaci antivirali al fine di ridurre e contrastare le forme più gravi della malattia.

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