Biblio-cabine: dove i libri sono di tutti

La prima nasce in Inghilterra, nel 2008. poi sono cresciute a macchia d'olio nel Nord Europa, e anche in Italia. In Svizzera esiste un sito di biblio-cabine

biblio-cabine bookcrossing

BIBLIO-CABINE

Le biblio-cabine sono una geniale invenzione che mette insieme molti vantaggi. Innanzitutto si offrono libri da leggere gratuitamente a lettori di ogni età. In modo semplice e diretto, senza troppe complicazioni burocratiche, come avviene normalmente in una biblioteca pubblica: il libro si prende, si legge e si riporta. Rispettando un galateo fondamentale per il buon funzionamento delle biblio-cabine. In secondo luogo, le biblio-cabine, come il bookcrossing, sono metodi moderni per allargare il popolo dei lettori ( e quanto ne abbiamo bisogno…). E ancora: il meccanismo funziona grazie a una bella catena di donazioni, e tutti possono aprire, anche in una strada, in un quartiere, in un condominio, una biblio-cabina. In Svizzera esiste persino un sito (bibliocabine.ch9, dove tutte le biblio-cabine presenti nel Paese sono descritte e censite.

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CABINE TELEFONICHE BIBLIOTECHE

Daniel Pennac scriveva qualche anno fa che se un libro ci è piaciuto è il caso di abbandonarlo per farlo leggere a qualcun altro, e proprio seguendo questo punto di vista che il book-crossing ha cercato di estendersi in molti posti delle città, su iniziativa di privati cittadini o associazioni di lettori. L’idea geniale, però, è stata quella di unire lo scambio di libri al recupero degli spazi urbani altrimenti inutilizzati, o in disuso, come nel caso delle cabine telefoniche.
Costrette all’utilizzo dal diffondersi degli smartphone, sono state presto destinate allo smantellamento da parte delle compagnie telefoniche: da qui nasce l’idea, in uno slancio romantico e nostalgico per salvarle, di utilizzarle come mini-biblioteche in città, luoghi di scambio e condivisione di romanzi, saggi e manuali.
Il concetto alla base è molto semplice: prendere un libro e lasciarne altri che non si leggono più, condividendo cultura e permettendo la diffusione dello sharing.

biblio-cabine bookcrossing

BIBLIO-CABINE ITALIA

La prima bibliocabina è apparsa in Inghilterra, a Westbury-sub-Mendip, un piccolo paesino del Somerset, nel sud-est del paese, ben undici anni fa, nel 2008.

Gli ottocento abitanti si sono ritrovati improvvisamente senza biblioteca e senza telefono pubblico: da qui l’idea di mettere i propri libri in comune e  trasformare così l’unica cabina telefonica in un luogo di scambio culturale.

In Italia, molte cittadine hanno adottato questa buona pratica sconfiggendo gli scetticismi e il vandalismo, (nonché la mancanza di senso civico) contrastandoli con la cultura e la partecipazione attiva di tutta la cittadinanza. Il primo esempio di bibliocabina in Italia è stato ad Arona, in provincia di Novara. A seguire, si sono accodate Medicina, nei pressi di Bologna e la città di Cerveteri, vicino Roma.

Proprio a Roma, nel parco del quartiere Torresina, era nata 4 anni fa la prima bibliocabina della Capitale, ma esistono ancora cabine da salvare su iniziative di circoli o cittadini comuni, che possono ‘adottarle’ e trasformarle scrivendo una mail ed avviando le procedure presso la Telecom, società che gestisce la manutenzione delle cabine telefoniche.

Per questo sono molte le biblio-cabine avvistate lungo lo stivale: ce ne segnalano a Frosinone, nei pressi della stazione ferroviaria, a Marina di Massa, Bolzano, Recanati, Todi.  E in provincia di Lecco, a Barzanò, di Lucca, a Barga, e a Castellaro Lagusello, in provincia di Milano.

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BOOKCROSSING CON LE BIBLIO-CABINE

Genova, Roma e Milano, ad oggi, sono le città con una rete di bibliocabine molto estesa, legata alle biblioteche comunali e territoriali, format che è facilmente esportabile in altre città dello Stivale, come accaduto tra Sardegna, Veneto e Toscana.Approntare una bibliocabina è semplice: basta togliere telefono e cornetta, dotarla di scaffali e, come nel caso delle bibliocabine in Inghilterra, di pannelli solari, in modo da ridurre l’impatto energetico del progetto.
Non solo Italia, ovviamente: in Nord-Europa, Stati Uniti, e Svizzera Italiana le biblioteche-cabine sono una realtà già da qualche anno. Nel Canton Ticino sono regolamentate e ‘addirittura’ appaltate dai comuni, come nel caso del comune di Bellinzona e Morbio Inferiore, tra gli altri.
Lì sono le stesse autorità comunali a decidere di affidare le cabine alle cure dei cittadini e delle associazioni, che le adottano per consentire ai lettori di prendere, scambiare e lasciare libri in qualsiasi momento della giornata.

BIBLIO-CABINE IN SVIZZERA

La Svizzera è sicuramente il paese dove il fenomeno delle biblio-cabine è più diffuso in Europa. Grazie alla Fondazione Ingrado Servizi, nata in Ticino nel 1979, è attivo un sito, bibliocabine.ch, dove è possibile conoscere tutte le biblio-cabine aperte e funzionanti in  Svizzera. E come funziona il meccanismo della lettura, con il limite, per esempio, di non prendere più di cinque libri alla volta. Inoltre, per chi vuole aprire una biblio-cabina nel suo comune, basta compilare un questionario per ricevere una proposta, con relativi costi, dalla Fondazione.

STORIE DI LUOGHI RECUPERATI:

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