Come si insegna la gentilezza ai bambini

Date il buon esempio. Usate spesso le parole del dizionario della gentilezza: buongiorno, grazie, permesso. Il gioco del due

come insegnare la gentilezza ai bambini

COME INSEGNARE LA GENTILEZZA AI BAMBINI

Nel mondo dei maleducati non è semplice. Eppure la gentilezza va insegnata ai bambini fin da quando sono molto piccoli, altrimenti rischia di essere troppo tardi. E per farlo esiste un metodo fatto di cose semplici: dal buon esempio in famiglia alla rottura dello schema “tutto è mio, solo mio“.

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DARE IL BUON ESEMPIO

Fateci caso: i figli piccoli di persone poco gentili, o perfino maleducate, sono spesso come i genitori. Manca l’esempio giusto. In una casa dove marito e moglie si trattano male a vicenda, i bambini non potranno certo imparare la gentilezza. Se nessuno dice “Buongiorno”, “Come stai”, “Grazie”, “Prego”, perché dovrebbero farlo loro da piccoli? E se non lo faranno da piccoli, difficilmente riusciranno a farlo, con la bacchetta magica, da grandi. L’esempio, a partire dai piccoli gesti, diventa essenziale e crea un clima giusto in casa per respirare l’aria salubre della gentilezza.

TONO DELLA VOCE

Il tono della voce è importante: funziona come una porta d’ingresso alla gentilezza. Un tono basso, senza urla e strepiti, induce alla cortesia. Parlare invece troppo spesso a volume alto significa creare i presupposti per accendere la miccia delle reazioni scortesi.

LEZIONE DI ALTRUISMO

Come insegnare quindi la gentilezza, l’altruismo, l’educazione alla bontà d’animo, ai più piccoli che, per loro natura, tendono ad essere molto egoisti? Intorno ai tre anni, nella fase prescolare, esiste un periodo in cui “tutto è mio”. La mamma “è mia”, il gioco del compagno “è mio”, la pappa “è mia”. Ed è proprio questo il momento giusto per spiegare ai piccoli che non tutto “è mio” e insegnare loro ad essere altruisti e a comprendere l’importanza della condivisione con gli altri.

Bisogna che siano gli adulti a dare il buon esempio, ma ci sono anche alcuni giochi che possono insegnare loro ad essere gentili con i fratellini e le sorelline e i compagni di classe.

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IL GIOCO DEL DUE

Questo gioco è particolarmente indicato nel caso ci siano fratellini in casa. Ogni volta che il bimbo chiede un biscotto o un gioco, bisogna dargliene due, uno per sé stesso e uno per la sorella o il fratello. In questo modo sarà spontaneo per lui condividere le sue cose con gli altri membri della famiglia.

LO SCAMBIO DI OGGETTI

Questa strategia è molto utilizzata a scuola: è importante far capire ai piccoli che i giochi in dotazione sono di tutti. Quando due piccini si contendono lo stesso gioco, si utilizza la teoria del compromesso per evitare litigi: si invita il bambino che vuole togliere il giocattolo al momentaneo fruitore a prendere un’altra cosa, ugualmente bella, da offrire in cambio. In questo modo, invece di strappare di mano gli oggetti, i bambini imparano a fare proposte e ad aspettare il proprio turno.

GESTI DI GENTILEZZA

I gesti della gentilezza sono pochi e inequivocabile. Per esempio, dopo che avete conosciuto una persona ricordate sempre il suo nome e pronunciatelo in modo corretto. E’ il segno della vostra attenzione nei suoi confronti. Insegnate ai bambini l’abitudine ad ascoltare, a non imporre il proprio pensiero, ad accettare la diversità, a rispettare opinioni diverse. Sono tutti sinonimi della gentilezzaQui trovi i 10 comportamenti quotidiani per diventare, in modo naturale, una persona gentile.

GENTILEZZA FUORI CASA

La gentilezza si indossa come un abito. Tutto il giorno. Quando siete fuori casa con i bambini, mostrate il significato degli atteggiamenti gentili. Per esempio, con chi vi serve un caffè o un gelato al bar, con il cameriere di un ristorante. E siate gentili anche di fronte al piccolo incidente, all’inconveniente, che non autorizza a diventare scortesi e minacciosi con gli altri.

GENTILEZZA BAMBINI FRASI

Diceva Esopo: “Nessun atto di gentilezza, sebbene piccolo, è mai sprecato”. Questo concetto è fondamentale per insegnare la gentilezza ai bambini. I vari gesti che compongono, come un mosaico, il linguaggio quotidiano delle persone gentili non sono mai sprecati. Hanno sempre una loro utilità: per esempio migliorano qualsiasi relazione umana, dall’affetto di un genitore alle prime amicizie. Se il bambino coglie questa opportunità e riesce a non sprecarla, diventerà gentile in modo più che naturale.

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