Wood Hut: Il quartiere smartworking che nasce con gli scarti del riso

Tre studentesse di Sant'Alessio con Vialone, nel pavese, hanno dato vita a Wood Hut, il primo quartiere smartworking a impatto zero costruito utilizzando gli scarti del riso.

WOOD HUT QUARTIERE SMARTWORKING CON SCARTI DI RISO

Sant’Alessio con Vialone, una piccola località nel cuore del pavese, è diventata la culla di un progetto antispreco molto interessante: Wood Hut, il primo quartiere smartworking a impatto zero costruito utilizzando gli scarti del riso. Questa iniziativa pionieristica è stata ideata e realizzata da tre brillanti studentesse dell’università di Pavia: Sabrina Baidane, Laura Molignani e Martina Oneda. L’idea di creare un quartiere sostenibile è nata durante il loro percorso di studi incentrato sull’architettura eco-friendly e la promozione di pratiche di sviluppo sostenibile. Le tre ragazze hanno colto l’opportunità di applicare le loro conoscenze in un progetto concreto che avrebbe avuto un impatto positivo sulla comunità locale.

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UN QUARTIERE ECO-FRIENDLY

La chiave del successo di Wood Hut risiede nell’utilizzo degli scarti del riso, un materiale abbondante e spesso trascurato. Sabrina, Laura e Martina hanno scoperto che gli scarti del riso, opportunamente trattati e pressati, possono essere utilizzati come un’eccellente alternativa al legno. Questo materiale, chiamato rice wood, si è rivelato resistente, duraturo e altamente sostenibile dal punto di vista ambientale. Il quartiere Wood Hut è stato progettato con una visione olistica, che integra aspetti di sostenibilità, innovazione e comunità. Le abitazioni sono state costruite utilizzando esclusivamente il rice wood, riducendo al minimo l’impatto ambientale e promuovendo la sostenibilità del ciclo di vita degli edifici. Inoltre, il quartiere è dotato di pannelli solari per la produzione di energia elettrica e di sistemi di raccolta delle acque piovane per un utilizzo consapevole delle risorse.

Ma Wood Hut non è solo un quartiere ecologico, è anche un luogo di lavoro smart. Le case sono state progettate per integrare spazi dedicati al coworking, consentendo ai residenti di lavorare comodamente da casa, riducendo gli spostamenti e promuovendo uno stile di vita più sostenibile. Sabrina, Laura e Martina hanno coinvolto attivamente la comunità locale nel progetto, organizzando workshop e eventi per sensibilizzare sulle tematiche legate alla sostenibilità e alla conservazione dell’ambiente. Inoltre, hanno collaborato con aziende locali per promuovere l’utilizzo dei prodotti a km zero e incoraggiare lo sviluppo economico sostenibile nella regione.

Il progetto è candidato al Premio Non Sprecare 2023, nella sezione Scuola e Università. Per candidare i vostri progetti, seguite le istruzioni fornite qui.

I PROGETTI IN CONCORSO PER IL PREMIO NON SPRECARE 2023: 

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