Continuum: il progetto di Gucci per recuperare avanzi e scarti nelle sue produzioni di alta moda

Sneakers, cappelli, borse, corsetti. Tanti pezzi realizzati con un’unica fonte: il riciclo dei materiali avanzati durante la produzione

Mentre l’alta moda sta sempre più smarrendo la sua anima (lo ha denunciato anche Giorgio Armani), ci sono gruppi che hanno capito quanto il settore sia insostenibile. Con i suoi enormi scarti di materie prime, a partire dalle stoffe, che spesso finiscono nelle discariche.

PROGETTO CONTINUUM GUCCI

Nasce da questa premessa il progetto Continuum del gruppo Gucci, molto voluto dal direttore creativo della maison, Sabato De Sarno. Un’iniziativa pensata per allungare la vita dei tessuti in giacenza, coinvolgendo talenti del design e dell’arte, per trasformarli in nuovi prodotti da mettere in catalogo. In questo modo si riducono scarti e sprechi nella filiera produttiva e si incentiva l’economia circolare anche nel settore del lusso.

 

CONTINUUM COINVOLGE VANS E COLLINA STRADA

I tessuti inutilizzati di Gucci sono stati integrati in una serie di sneaker di Vans, nei bomber di Alpha Industries e Slam Jam, nei corsetti di Alice Pons, nei capi ready-to-wear di Collina Strada, nelle borse di Hodakova, nei cappelli di Call of the Void e nelle opere d’arte di DRX Romanelli. Vault presenta anche pezzi vintage selezionati dall’archivio Gucci, che sono stati ricondizionati dai nostri artigiani. Ogni prodotto inizia così un nuovo capitolo della propria vita. È chiaro che dietro questa operazione, oltre l’aspetto commerciale e l’obiettivo di cavalcare l’onda lunga della sostenibilità, c’è anche tanto marketing. Ma ben venga, se può essere utile a ridurre sprechi e rifiuti inutili.

Il progetto è candidato al Premio Non Sprecare 2023, nella sezione Aziende. Per candidare i vostri progetti, seguite le istruzioni fornite qui.

PROGETTI IN CONCORSO PER IL PREMIO NON SPRECARE 2023 :

  1. Tconsulta: la piattaforma contro lo stress sul lavoro
  2. WSense: la piattaforma per monitorare gli oceani
  3. Torraccia del Piantavigna: l’azienda che produce energia dalle vinacce
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