Vinaccia dai residui della pressatura dell’uva. Legno recuperato dagli avanzi delle potature. Erba come residuo della pulizia dei terreni. All’azienda vinicola Torraccia del Piantavigna, in Alto Piemonte, non si spreca nulla, nel ciclo produttivo. E grazie a un processo da piena economia circolare si è raggiunta anche l’autosufficienza energetica, liberando l’azienda dalle fonti fossili.
TORRACCIA DEL PIANTAVIGNA AZIENDA CHE PRODUCE ENERGIA DALLE VINACCE
I vigneti della Torraccia sono circa 40 ettari nella zona di Ghemme e Gattinara, e producono vini di grande qualità: bianchi, rossi e rosati. Oltre che la grappa. Siamo nell’area del Monte Rosa e l’azienda, che fa parte del gruppo Francoli, è riuscita a sfruttare tutta la vinaccia residua, che di solito non è poca. Una volta essiccata, la vinaccia viene utilizzata come combustibile. Per due funzioni: alimentare il processo di distillazione, dare energia per il riscaldamento durante i mesi invernali in tutti i reparti dell’azienda. Infine, la vinaccia essiccata serve anche a ricavare pellets per le caldaie domestiche. Negli impianti dell’azienda Torraccia di Piantavigna tutta l’energia è pulita, e non si spreca una goccia d’acqua, in quanto viene continuamente riciclata.
L’immagine di copertina è tratta dalla pagina Facebook “Torraccia del Piantavigna“
Il progetto è candidato al Premio Non Sprecare 2023, nella sezione Aziende. Per candidare i vostri progetti, seguite le istruzioni fornite qui.
I PROGETTI IN CONCORSO PER IL PREMIO NON SPRECARE 2023: