Venezia, nei canali è emergenza rifiuti. E intanto la corrente erode la laguna in profondità

Lavatrici, copertoni e barche ricoprono il fondale dei canali di Venezia. Grazie ai nuovi strumenti i ricercatori del Cnr hanno scandagliato la città sommersa, rilevando che la causa dell'erosione sono vortici di corrente.

rifiuti canali Venezia

RIFIUTI CANALI VENEZIA

Dal 2015 il problema della spazzatura è uno dei più urgenti a Venezia. Il fondale dei canali è interamente coperto da uno strato di rifiuti che si sono accumulati dai tempi dei Romani. Nel 2013, Fabio Trincardi, direttore del Dipartimento Scienze del sistema terra e tecnologie per l’ambiente (Dta) del Cnr, aveva avviato una missione utilizzando l’ecoscandaglio multi-fascio che, oltre ad anfore e resti di navi antiche affondate, ha visto nitidamente lavatrici, container, elettrodomestici vari, tracce di pesca a strascico e migliaia di copertoni.

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EROSIONE FONDALI VENEZIA

La spazzatura nei canali di Venezia è preoccupante quanto l’erosione che ha iniziato a intaccare il Mose. La corrente sta erodendo pesantemente i fianchi della barriera frangiflutti di Chioggia, a sud (chiamata “lunata”) che doveva proteggere le paratie mobili dall’impatto diretto della marea. Altre immagini mostrano come l’erosione ha già cominciato a intaccare le paratie mobili nella bocca di porto centrale di Malamocco. E a pochi metri dalla paratia del Mose, verso l’interno, l’ecoscandaglio del Cnr ha misurato la profondità della “Fossa delle ceppe”: 49 metri in una zona dove la media è di circa venti.

Grazie al lavoro di 30 ricercatori, l’ecoscandaglio montato sulla chiglia di Litus – il motoscafo di 10 metri del Cnr – ha percorso tutti i canali di Venezia avanti e indietro. E sempre grazie ai nuovi strumenti è stato possibile ricostruire il fondale con una risoluzione di 20 centimetri e con un’estensione laterale pari a dieci volte la profondità.

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CAUSE EROSIONE FONDALI VENEZIA

Il Mose è stato progettato in assenza di informazioni sulla morfologia del fondale e Trincardi spera che i dati raccolti nella missione possano offrire un punto di riferimento per studiare l’evoluzione futura dei fondali, che deve essere seguita con molta attenzione. Il geologo del Cnr ha spiegato che, alla fine degli anni ’60, lo scavo del Canale dei petroli ha offerto alle petroliere una rotta diritta al posto di una serie di canali tortuosi e che questo ha accelerato correnti ed erosione. Da sempre, nella Laguna, è maggiore la corrente in uscita rispetto a quella in entrata, quindi più la terra viene erosa, maggiore è la quantità di sedimenti trasportata verso il mare. E con il tempo la laguna tende a diventare sempre più profonda.

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