Delfini nel Tirreno, una strage senza spiegazioni. Forse il troppo caldo, o un virus come il morbillo

Dall'inizio del 2019 ne sono morti già 34, e 28 nel 2018. Avevano tutti gli stomaci vuoti, come se digiunassero da giorni. Non si esclude la responsabilità del caldo

strage di delfini

STRAGE DI DELFINI

Il tragico bilancio delle morti di delfini nel mar Tirreno sale in modo drammatico: in dieci giorni gli esemplari trovati spiaggiati senza vita sulle spiagge di Liguria e Toscana sono stati dodici, e purtroppo la moria non accenna a fermarsi.

Responsabile, stando ai pareri degli esperti, un virus, un’epidemia di morbillo killer simile a quella che, nel 2014, aveva ucciso un centinaio di delfini tra Genova e l’Elba. La plastica, stavolta, non pare responsabile della morte dei cetacei, ipotesi confermata dalle analisi dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Esaminando una delle carcasse dei delfini ritrovate, infatti, non avevano trovato nello stomaco alcun residuo di rifiuti plastici. Anzi, lo stomaco era vuoto, cosa che aveva fatto appunto pensare ad una malattia, come se il delfino avesse digiunato per un malessere precedente.

In poco meno di una settimana, solo in Liguria, gli esemplari trovati morti con la pelle completamente rossa, sono stati 3: due tursiopi e una stenella, la sorella minore di un delfino, un cetaceo sottile e snello, tipico del Mar Mediterraneo, che è spesso confuso con il suo simile più grande.

L’allarme è lanciato: se l’ipotesi morbillo venisse confermata significherebbe la sostanziale impotenza degli esperti: essendo animal selvatici, è difficilissimo avvicinarli soprattutto se in sofferenza. Aiutarli, poi, un’impresa, a meno di non isolarli e trasferirli in appositi centri.

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strage di delfini
Esemplare di delfino rinvenuto a San Rossore (Photocredits corriere.it)

STRAGE DI DELFINI IN TOSCANA

L’ultimo esemplare ritrovato, la trentaquattresima vittima da gennaio, era arenato sulla spiaggia del Parco naturale di San Rossore, in provincia di Pisa, ma  giorni prima, al largo delle coste viareggine, un velista aveva dato l’allarme in riferimento ad una piccola delfina, morta, che galleggiava in acqua vegliata dai suoi simili. Una scena straziante, poiché, come ci spiegano gli etologi, i delfini sono animali dotati di emozioni e sentimenti.

Altre ipotesi per spiegare la moria estiva di questi simpatici cetacei, protagonisti di ogni favola marina che si rispetti, sono legate al risultato delle analisi effettuate sui corpi. I ricercatori del Cnr pensano, oltre a una forma di morbillo assai virulenta, a una particolare forma di agente patogeno proliferato in seguito ai picchi di temperatura, oppure addirittura un fenomeno di inquinamento acustico subacqueo, che provoca danni al sistema radar di orientamento dei delfini impedendo loro di raggiungere il cibo e condannandoli, dunque, alla morte per inedia.

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