Perché non tuffarsi in acqua dopo avere bevuto alcolici

In acqua è decisamente preferibile tuffarsi da sobri, per evitare di sprecare il piacere del bagno a mare, o anche in piscina, e rischiare qualche problema di salute.

L’alcol, riducendo le capacità di movimento e anche quelle cognitive, può creare le premesse per situazioni critiche: perdita di lucidità e di orientamento, fino alla possibilità, davvero pericolosa, di svenire tra le onde, o anche solo nell’acqua bassa.

L’alcol produce una diminuzione dei riflessi che si accompagna a una perdita di equilibrio, a tempi di reazione più lunghi, a uno scarso coordinamento muscolare. Tutto ciò rende precaria la condizione di chi si tuffa dopo aver bevuto alcol. Si nuota a fatica, si può facilmente cadere e inciampare, specie nelle acque basse, si finisce per essere disorientati, i tuffi non vengono ben calcolati. 

Per effetto dell’alcol i vasi sanguigni si dilatano, e aumenta la dispersione di calore: in questo modo si rischia l’ipotermia, anche se le acque sono relativamente calde. Se l’acqua è fredda, il pericolo maggiore diventa lo shock termico. 

L’affaticamento del cuore, causato dall’alcol, una volta entrati in acqua, può comportare la riduzione della sua capacità di pompare il sangue. E questo aumenta i rischi cardiaci e il pericolo di un collasso. 

Bere alcolici non disseta, anzi. L’alcol ha un effetto diuretico e in questo modo, oltre a perdere liquidi più velocemente del solito, ci sono alte probabilità di restare disidratati, e quindi ritrovarsi con i crampi muscolari e altri problemi simili.

Può capitare che, durante una giornata di mare, avete fatto un pranzo abbondante, con il cibo accompagnato da vino bianco freddo, oppure dalla birra. Il consiglio è di fermarvi, sotto l’ombrellone se siete in spiaggia, oppure all’ombra se siete in barca: smaltirete molto rapidamente l’effetto dell’alcol, magari con il contributo di una gradevole pennichella, e sarete pronti per il vostro tuffo. Senza rischi.