Produciamo troppo poco cibo e stiamo distruggendo il Pianeta: le riforme necessarie

Uno studio, condotto dai ricercatori del Potsdam Institute, sostiene che ci sia ancora tempo per cambiare ma è necessario agire il prima possibile. La produzione attuale, infatti, è insufficiente per sfamare tutti e gran parte è dannosa per il Pianeta

CONSUMO SOSTENIBILE CIBO

Cibo per tutti senza alterare irreparabilmente l’equilibrio della Natura. È questa la sfida più grande che attende la nostra generazione e quelle a venire. Al momento la situazione appare piuttosto critica con una sicurezza alimentare non sufficiente per tutti gli abitanti del pianeta e i cambiamenti climatici che stravolgono sempre di più l’ecosistema. Secondo uno studio, condotto dai ricercatori del Potsdam Institute per la ricerca sull’impatto climatico(Pik), però c’è ancora tempo per cambiare ma è necessario agire il prima possibile. Nello specifico bisogna ripensare totalmente la produzione alimentare che, allo stato attuale, per gran parte danneggia la Terra, causando la perdita della biodiversità, la distruzione degli ecosistemi e un forte stress idrico.

MENO SPRECHI PRODUZIONE CIBO

Nella ricerca, pubblicata su Nature Sustainability, dopo aver analizzato alcuni tra gli aspetti più rilevanti per l’agricoltura, i ricercatori hanno sviluppato un pacchetto di soluzioni per dare cibo a 10 miliardi di persone nel mondo. Per riuscirci è necessario prima di tutto la riduzione degli sprechi alimentari e i cambiamenti nei regimi alimentari, e di pari passo l’implementazione di politiche sostenibili che possano portare  metodi di coltivazione diversi.

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PRODUZIONE CIBO SOSTENIBILE

A tal proposito, per Johan Rockström, direttore del Pik, “esistono enormi opportunità per aumentare in modo sostenibile la produzione agricola” in diverse regioni. “Ciò – aggiunge – vale per gran parte dell’Africa sub-sahariana, ad esempio, dove una gestione più efficiente delle risorse idriche e dei nutrienti potrebbe migliorare notevolmente i raccolti”. Affinché ciò diventi realizzabile, però, è necessario che i Paesi che dovrebbero promuovere queste riforme vedano benefici per il loro sviluppo.

CONSUMO SOSTENIBILE CIBO

Secondo i ricercatori, infatti, nelle zone densamente sfruttate si dovrebbe provvedere alla riforestazione dei terreni coltivati e della foresta tropicale e alla riduzione dell’uso dell’azoto nei fertilizzanti e del terreno destinato all’allevamento. In questo modo, spostando parte dello sforzo in zone scarsamente utilizzate, si potrebbe garantire un maggior equilibrio. Uno sforzo che, però, risulterebbe inutile senza modifiche nelle abitudini alimentari. È indispensabile, infatti, andare verso un sistema alimentare sostenibile che preveda molti meno sprechi e l’utilizzo, ad esempio, di meno carne. Questo tipo di proteine animali potrebbero essere sostituite tranquillamente da legumi e verdure.

FAME NEL MONDO

Solo l’agricoltura sostenibile, per lo studio, può aumentare la resilienza climatica complessiva, limitando il riscaldamento globale, altro vero nemico della produzione. Ma il tempo stringe: il sistema attuale è in grado di fornire una dieta bilanciata a solo 3.4 miliardi di persone. Considerando che entro il 2050 saremo quasi 10 miliardi è necessario un ripensamento urgente che sia in grado di aumentare la distribuzione di cibo, garantendo la sopravvivenza del Pianeta. E quindi quella di tutti noi.

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