L’hotel green piace sempre di piu’

Lo spettro del “20 20 20” (diminuzione del 20% dei consumi e utilizzo del 20% di fonti rinnovabili entro il 2020) si avvicina sempre di più, e il turismo – settore fondamentale per l’economia italiana – non può rimanere indifferente. Potrebbe non essere lontano il giorno in cui, nel prenotare un viaggio, si chiederà una […]

Lo spettro del “20 20 20” (diminuzione del 20% dei consumi e utilizzo del 20% di fonti rinnovabili entro il 2020) si avvicina sempre di più, e il turismo – settore fondamentale per l’economia italiana – non può rimanere indifferente. Potrebbe non essere lontano il giorno in cui, nel prenotare un viaggio, si chiederà una stanza con muri coibentati e zero emissioni di CO2, e finestre con membrane fotovoltaiche: è quanto è emerso dal convegno “Turismo Verde e Alberghi, costi e benefici della green economy” tenutosi recentemente a Roma. Federalberghi Roma, l’Associazione Provinciale Romana Albergatori – sta giocando d’anticipo sul tema, proponendo ricerche ed incontri che puntano ad informare gli associati, i tour operator, le agenzie di viaggi e le associazioni di consumatori, sui costi e benefici che potranno derivare dalla green economy e dagli obblighi di risparmio energetico. “Da tempo stiamo cercando di trasformare un obbligo, anche morale, in un’opportunità di crescita professionale” – dichiara il direttore di Federalberghi Roma Tommaso Tanzilli –. “Non a caso come associazione offriamo i servizi di un consulente specializzato in materia di turismo ecologico e in occasione dell’ultima edizione del nostro appuntamento annuale più importante, l’Albergatore Day dello scorso gennaio, abbiamo lanciato il premio ‘Green Hotel of the Year’, riservato agli alberghi associati a Federalberghi Roma che abbiano intrapreso iniziative volte a ridurre il proprio impatto sull’ambiente adottando una politica operativa ispirata ai principi di massima sostenibilità”. In cosa si traduce, quindi, un “approccio green” per un albergo? La risposta è stata data dal Prof. Luca Andriola, esperto in Green Hotel Management: “Sono gli stessi Tour Operator a fornire un riscontro sulle tendenze apprezzate dai turisti attenti dal punto di vista ambientale, cosi come recentemente anche Organizzazioni internazionali con sede a Roma (la FAO e il WFP) hanno introdotto un rigoroso processo di qualifica e rating ambientale delle strutture alberghiere con loro convenzionate”

TUTTI I BENEFIT DI UN HOTEL GREEN. Un albergo con una corretta gestione ambientale ed energetica deve, ad esempio: – avere una certificazione ambientale tra quelle riconosciute a livello internazionale, come ISO 14001, EMAS o ECOLABEL; – utilizzare prevalentemente energia proveniente da fonti rinnovabili, attrezzature ad alta efficienza energetica e sistemi di spegnimento automatico della luce e della climatizzazione; – risparmiare acqua applicando diffusori a rubinetti e docce e utilizzare wc con il doppio scarico, disporre di elettrodomestici ad alta efficienza, trattare le acque di scarico per renderle meno inquinanti, ridurre i consumi di acqua e di prodotti chimici nei lavaggi della biancheria; – applicare una raccolta differenziata dei rifiuti molto attenta, curando il trattamento e lo smaltimento degli imballaggi, riducendo al massimo l’utilizzo di prodotti usa-e-getta e favorendo il riciclo dei materiali; – tenere a disposizione degli ospiti biciclette o altri mezzi ecologici, e fornire corrette informazioni sull’uso del trasporto pubblico. In un luogo che rispetti tutte queste caratteristiche, il turista cerca naturalmente una ristorazione adeguata. Un hotel “green” non può certo prescindere dall’utilizzo di prodotti alimentari biologici e biodinamici, dall’adozione di prodotti enogastronomici locali e dalla preferenza degli alimenti “a km zero”.

UN PERSONALE ALL’ALTEZZA DEL COMPITO. Una parte importante deve essere dedicata alla formazione di camerieri, baristi e chauffeur, che vanno necessariamente sensibilizzati alla riduzione dei consumi nello svolgimento del proprio lavoro: dagli uffici amministrativi alle sale convegni, fino alla manutenzione delle stanze, per puntare su bassi consumi energetici e su una rigorosa manutenzione di impianti e attrezzature. Il settore alberghiero si aggiunge così ad altre macro-categorie sulle quali si basa l’agenda europea e nazionale dell’efficienza energetica, nel tentativo di raggiungere nel minor tempo possibile gli obiettivi prefissati. Operazioni simili, infatti, hanno già coinvolto (in altri Paesi ben prima che in Italia), gli edifici scolastici e della pubblica amministrazione, gli ospedali, l’edilizia pubblica residenziale, i musei e le caserme. Tutte strutture per le quali l’adozione di linee guida e l’esecuzione di interventi su larga scala permettono di abbattere in modo significativo i consumi energetici e le emissioni inquinanti. Interventi che spesso avvengono in collaborazione con le ESCO (Energy Service Company) che studiando il profilo di consumo dei singoli edifici e delle attività che vi si svolgono, riescono a pianificare soluzioni a costo zero per l’utente, con ritorni in termini di risparmio energetico ed economico. Solo gli alberghi, tuttavia, possono aggiungere al risparmio, un ulteriore aspetto positivo: la creazione di “green hotel”, con le carte in regola per efficienza e ambiente, che attirano una fascia di turisti finora non interessati alla generica ospitalità alberghiera. Emerge, quindi, l’importanza della progettazione architettonica LEED (Leader Energy and Environment Design) al fine di progettare edifici ecocompatibili rivolti al totale risparmio energetico.

KuBet
KUBet - Trò chơi đánh bài đỉnh cao trên hệ điều hành Android
Torna in alto