Che cosa insegna Il Piccolo Principe

Un libro che continua ad avere successo per quello che insegna. Con molta semplicità. Per esempio: non si vede bene che con il cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi

lezioni di vita tratte da il piccolo principe

CHE COSA INSEGNA IL PICCOLO PRINCIPE

Come mai Il Piccolo Principe continua a essere un libro così letto? Dove sta il fascino eterno di questa favola, pubblicata nel lontano 1943?

Certo: il racconto di Antoine de Saint-Exupéry è bellissimo, poetico, pieno di rimandi alla fragilità dell’uomo ma anche alla sua capacità di sognare a occhi aperti. Ma più che la tenuta narrativa, la forza universale del libro, ancora intatta, sta nello stile di vita che ci propone. Insegnamenti preziosi per tutti, non solo per i bambini. E modernissimi. Come questi 10 che abbiamo scelto per raccontare le grandi lezioni de Il piccolo principe.

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VIVERE IN ARMONIA CON LA NATURA

Il principe rispetta la Natura e tutto ciò che lo circonda. Lo fa con semplicità, in modo naturale, come spetterebbe a ciascuno di noi: protegge fauna e flora, rastrella i suoi vulcani, guarda con emozione le stelle e i tramonti. Si considera un custode del Creato, non il suo padrone. E in tutto il racconto Saint-Exupéry non fa altro che indurci a comportarci come il Piccolo principe, esempio vivente di un’autentica cultura della sostenibilità.

NON SI VEDE BENE CHE CON IL CUORE

La conoscenza è importante. Fortifica le persone, che possono così attrezzarsi per affrontare le curve della vita. Ma c’è qualcosa che viene prima e dopo: il battito del cuore. Ovvero, l’energia dell’amore, di un sentimento che travalica la conoscenza e ci consente di guardare dentro le cose e le persone. E di scovare ciò che a occhio nudo sicuramente non si vede. Il cuore è una chiave d’accesso molto speciale, e solo grazie all’amore possiamo arrivare in profondità. Dove la vita raggiunge il culmine della sua autenticità.

È IL TEMPO CHE SI È PERDUTO PER UNA PERSONA A DETERMINARE LA SUA IMPORTANZA

A volte, specie nella società della frenesia, del presentismo, di vite di fretta e di corsa, ci sfugge l’importanza del tempo nelle relazioni umane. Abbiamo la sensazione di sprecarlo quando ci dedichiamo agli altri, mentre è vero esattamente il contrario. Il tempo sprecato è quello che sottraiamo ai nostri affetti. Un compagno o una compagna, un marito o una moglie, una famiglia, i bambini. Gli amici. Ogni relazione ha bisogno di tempo, impone il dovere di dedicarsi all’altro, sapendo che prima o poi potrebbe finire. E allora non dovremo avere il rimpianto di averla vissuta con trascuratezza, e con un investimento in termini di tempo inadeguato all’importanza della persona che abbiamo amato.

TUTTI I GRANDI SONO STATI PICCOLI, MA POCHI DI ESSI SE NE RICORDANO

L’infanzia, quando si cresce, diventa memoria, e talvolta rimpianto. Da piccoli siamo ingenui, sognatori, spontanei. Abbiamo voglia di crescere e ottimismo nel futuro. Da grandi diventiamo narcisisti, materialisti, cinici. E nel tempo una nube di pessimismo avvolge la nostra vita. Ogni età ha un suo vissuto, ma quanto sarebbe bello, e utile, da non sprecare, riuscire a conservare qualcosa della nostra fanciullezza. Per esempio di quella spontaneità che rende le persone autentiche e non ammantate di apparenza. Purtroppo la norma è il contrario: da grandi dimentichiamo e rimuoviamo ciò che siamo stati da piccoli.

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L’APPARENZA INGANNA

Questo è un antico concetto di grande saggezza popolare. Attualissimo. Viviamo nella civiltà dell’apparire più che dell’essere, anche per effetto della divorante crescita dell’uso della tecnologia persino nelle relazioni umane. E la conclusione è un effetto ottico: appariamo ciò che non siamo e viceversa. In questo gioco di dissimulazione di solito vincono i peggiori, quelli che riescono a mascherare meglio i loro difetti e persino le loro cattive intenzioni. L’autodifesa migliore, e forse l’unica, è contenuta in diversi passaggi del Piccolo Principe: la conoscenza. Il più potente scudo contro l’apparenza che inganna.

CONOSCI INNANZITUTTO TE STESSO

Non è una scoperta di Saint-Exupéry ma una massima filosofica e religiosa iscritta nel tempio di Apollo a Delfi. Una bussola per la nostra vita. La relazione con gli altri, e il tempo che dedichiamo a loro, sono fondamentali: ma la prima conoscenza riguarda noi stessi. La nostra interiorità, ciò che magari, anche solo per pudore, tendiamo a nascondere. Per stare in compagnia con un’altra persona dobbiamo prima accettare con piacere la nostra compagnia. E prima di andare alla scoperta del mondo, andiamo a conoscere tutti gli angoli della nostra personalità. Sarà un viaggio lungo e bellissimo, pieno di sorprese e senza sprechi di tempo.

È MOLTO PIÙ DIFFICILE GIUDICARE SÉ STESSI CHE GLI ALTRI

Una buona regola di vita che si collega direttamente a un altro atteggiamento da custodire e coltivare: non giudicare. Guardare l’altro con il ditino puntato, pronti a esprimere il nostro insindacabile giudizio, è un gesto che può rasentare la violenza. In ogni caso è inutile. Non avvicina, e non ha alcuna giustificazione se non una presunta superiorità, anche morale, che tendiamo a auto-attribuirci. Piuttosto, proviamo a essere severi, senza esagerare, con noi stessi, e non sprechiamo le relazioni con gli altri, accontentandoci dei loro pregi più che stando a guardare ai loro difetti.

LA FELICITÀ È ANCHE UN’ATTESA

Il momento più emozionante di un desiderio è sempre prima di quando si riesce ad afferrare. L’attesa di un incontro al batticuore, la gioia di un risultato che aspettiamo da tempo, i momenti magici nei quali sentiamo che la vita sta svoltando in una direzione meravigliosa. Prendete, per esempio, il periodo della gravidanza, quei famosi durante i quali il bambino cresce nella pancia della mamma. Quando si è più felici? Forse quando si attende.

LA LIBERTÀ È IL DONO PIÙ GRANDE

La libertà è un grande dono, ma bisogna conquistarlo. Nessuno la regala gratis. E una volta che si raggiunge l’obiettivo bisogna essere consapevoli che non si tratta di una rendita. Si può essere liberi e poi diventare schiavi, e viceversa. Laddove le catene oggi, per nostra fortuna, non sono più quelle che degradavano l’uomo sulla base delle differenze razziali (che pure ancora resistono…), ma le dipendenze alle quali non sappiamo rinunciare. La droga, l’alcol, e l’uso stesso della violenza.

LE AZIONI SONO PIÙ IMPORTANTI DELLE PAROLE

Parole, parole, parole: così recita la strofa di una bellissima canzone di Mina. In realtà servono i fatti. Specie nei momenti fondamentali della vita, quando non possiamo più accontentarci delle «chiacchere». I fatti sono anche la prova del nove della lealtà e del peso specifico di una persona: se parla molto e realizza poco, allora vuole dire che vale poco. State sprecando il vostro tempo.

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