Come si coltiva la lantana

Bellissimi fiori dal bianco al viola. Ma attenzione ai semi: sono velenosi

Coltivazione

La lantana è un genere di arbusti sempreverdi dall’aspetto cespuglioso, annuali o perenni, a seconda della specie, con chioma irregolare e rami sottili, alcuni orizzontali, altri eretti. Nel tempo sono state create numerose varietà che si sono aggiunte a oltre un centinaio di specie. La più coltivata alle nostre latitudini è la Lantana camara, che può raggiungere un’altezza fino a due metri. I fiori, riuniti in corimbi terminali, sono bianchi, rossi, arancione, rosa e viola. I semi della lantana, e non solo, sono velenosi.

Esposizione e clima

Ideale per arricchire il paesaggio di balconi, terrazze e giardini, la lantana predilige i climi temperato-caldi. Richiede esposizioni soleggiate oppure leggermente ombreggiate. 

Terreno e cure colturali

Il terreno per coltivare la lantana deve essere ben drenato e fertile, tendenzialmente acido. In estate giovano le concimature liquide. 

Innaffiature

Le innaffiature devono essere regolari, e in estate si consiglia di mantenere costantemente il terreno umido. Evitando, però, i ristagni d’acqua. 

Semina e fioritura

Dal seme alla piantina. La lantana si propaga per seme, seminando in primavera in vasetti; le piantine fioriranno nel medesimo anno. Il sistema di moltiplicazione più consigliato è però la talea semilegnosa in agosto o in settembre. I fiori in genere compaiono da maggio a settembre, ma nei climi caldi anche tutto l’anno. Quanto alla potatura, va fatta in primavera, e serve a favorire le buone condizioni di salute della pianta, con la creazione di nuovi germogli.

Semi velenosi

La lantana è una pianta potenzialmente tossica. Tutte le sue parti, specie i semi, contengono sostanze velenose. Per questo motivo, va tenuta a distanza di sicurezza dai bambini e dagli animali domestici che potrebbero mangiarne anche un singolo pezzo e avvelenarsi. 

Problemi e rimedi 

La lantana può essere soggetta a funghi di vario tipo. Particolarmente insidiose sono le mosche bianche che succhiano linfa dalle foglie e vanno trattate con insetticidi specifici. 

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