Vite da cassiere: un lavoro più che usurante

Turni lunghi e anche nei giorni festivi. Stipendi bassi. Temperature gelide, in inverno come in estate. Poche gratificazioni.

VALORE CASSIERI

VITA DA CASSIERE

Quando entriamo in un supermercato pensiamo a tutto: la spesa da fare, le offerte da cogliere, i possibili risparmi. Ma difficilmente facciamo caso a loro, alle cassiere. In un negozio di quartiere, dal salumiere al pescivendolo, conosciamo il nostro interlocutore, fa parte dei nostri riti quotidiani. Lo chiamiamo per nome, scambiamo qualche battuta, abbiamo notizie sulla sua vita privata. Non tutto inizia e finisce con una transazione commerciale, con uno scontrino battuto alla cassa: prima e dopo ci sono persone che si incontrano. Noi e loro.

COME LAVORA UNA CASSIERA

Nulla del genere avviene con le cassiere, o i cassieri, dei supermercati. La nostra confidenza con loro, anche quando andiamo sempre nello stesso punto vendita, si limita al rituale ascolto di un paio frasi, frequentissime, incorporate nell’acquisto. «Le serve una busta?». «Prego, digiti il suo pin». Tutto qui.  Per il resto sono lavoratori-fantasma, ombre incastonate nel palcoscenico della spesa globalizzata, dove tutto è fretta, corsa, accumulo. E indifferenza.

LEGGI ANCHE: Abbiamo lanciato una newsletter per raccogliere i migliori contenuti di Non sprecare. Per iscriversi basta cliccare qui

IMPORTANZA CASSIERE

Ci siamo accorti dell’esistenza delle cassiere dei supermercati e della vita infame che fanno quasi per caso, nei giorni più drammatici del coronavirus. Gli eroi sono stati gli infermieri e i medici, giustamente. Ma un posticino nella trincea di questa guerra, un riconoscimento corale, e non solo con un «grazie», spettava anche a loro, le lavoratici e i lavoratori anonimi della grande distribuzione alimentare.

CASSIERE E CLIENTI

Un tempo, nel linguaggio del Novecento, il lavoro delle cassiere nei supermercati sarebbe stato definito <alienante>, ripetitivo e meccanico come quello delle vecchie catene di montaggio del mondo industriale. Oggi entra di diritto nella lista dei lavori usuranti. Le condizioni generali di questi contratti non sono convenienti per i lavoratori e le lavoratrici. Turni lunghi, troppo lunghi. Stipendi bassi, troppo bassi: talvolta attorno ai 600 euro. Le temperature all’interno dei punti vendita sono gelide, in inverno come in estate: in altri tempi, quando i sindacati contavano, le cassiere avrebbero ottenuto una speciale gratifica come <indennità da rischio bronchite>. La luce di un supermercato è sempre accesa, h24, sabato e domenica inclusi, e le cassiere dei supermercati sono state una delle prime categorie di lavoratici per le quali è caduto l tabù del riposo nei giorni festivi. E di fatto lavora sempre.

CASSE LENTE NEL NORD EUROPA

Anche per queste condizioni di lavoro, e per un’abile operazione di marketing, in molti paesi del Nord Europa sono state introdotte le “casse lente”. Un modo per avvicinare i clienti ai dipendenti, ed evitare che la fretta renda impossibile qualsiasi contatto, anche solo lo scambio di una battuta, e appesantisca il lavoro delle cassiere. Già molto duro.

L’IMPORTANZA DELLA RICONOSCENZA E DELLA GENEROSITÀ:

Torna in alto