Palermo non sarà mai pulita. La società che raccoglie i rifiuti ha 8 addetti a svuotare i cestini e 85 portieri

Sveliamo i motivi che inchiodano una delle città più belle del mondo a una differenziata inesistente (20 per cento). Una parte della popolazione protesta, ma sporca. E la metà dei dipendenti dell'azienda comunale, Rap, lavora solo a mezzo servizio

Palermo non è sozza, di più. Una delle città più belle d’Italia, e del mondo, è sommersa dai rifiuti, ogni giorno e senza soluzione di continuità. Protestano tutti. I cittadini esasperati (e colpevoli). Gli amministratori comunali, con in testa il sindaco Leoluca Orlando, che non riescono a fare funzionare il servizio di raccolta e smaltimento (anche per loro precise responsabilità). E poi a seguire: albergatori, titolari di B&b, commercianti, operatori nel turismo, ristoratori e proprietari di bar. Ovviamente tutti con le loro quote di colpe, se guardiamo, per esempio, alle immagini inquietanti, di come vengono lasciati in strada, sui marciapiedi, perfino tra gli alberi nei giardini, scatoloni e bottiglie di plastica, ma in genere ogni tipo di spazzatura, anche da parte di queste categorie di “vittime”. Infine, i turisti: basiti di tanta indecenza e di tanto spreco di bellezza. Stupiti e indignati, ma in alcuni casi più sporcaccioni di chi li ospita.

GESTIONE RIFIUTI RAP PALERMO

Chiarito il quadro, c’è una cosa che abbiamo scoperto grazie al lavoro diligente di una brava giornalista siciliana, Sara Scarafia: la raccolta differenziata, premessa per una città più pulita, a Palermo non potrà mai funzionare. Probabilmente nei fatti nessuno vuole davvero che funzioni, se solo guardiamo i numeri scovati dalla Scarafia. La società comunale che dovrebbe pulire la città (Rap, Risorse ambiente Palermo) ha un organico di 1.824 dipendenti. Quasi 2mila persone, non poche, al contrario di ciò che urlano i sindacati della società e alcuni politicanti locali, capaci solo di dire che la sporcizia dipende dalla “mancanza di uomini e mezzi”. Tradotto: facciamo nuove assunzioni, nuove clientele, nuovi acquisti. E innanzitutto nuovi sprechi.

emergenza rifiuti palermo

(Photo credit: lapas77 / Shutterstock.com)

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RAP PALERMO RACCOLTA RIFIUTI

Dei quasi 2mila dipendenti di Rap, la metà lavora a mezzo servizio. Grazie ai permessi della legge 104 (assistenza ai parenti con problemi di salute); al fatto che sono stati giudicati “parzialmente abili” e quindi, per esempio, non possono svuotare un cestino; alla straordinaria capacità di imboscarsi negli uffici. La Rap, con una città divorata dall’emergenza rifiuti e perfino dai rischi per la salute dei cittadini, si concede il lusso di avere in organico 8 addetti allo svuotamento dei cestini (pochissimi) e 85 portieri (un esercito). 

EMERGENZA RIFIUTI A PALERMO

Sommate lo scarso senso civico di una quota della popolazione, alla totale e picaresca impotenza dell’azienda che dovrebbe pulire strade e piazze del capoluogo siciliano, e avrete la conclusione sconfortante: Palermo non sarà mai una città pulita. Ed è un già un miracolo se, in queste condizioni, la percentuale della raccolta differenziata a Palermo galleggia attorno al 20 per cento. Peccato che a Treviso siamo all’85 per cento.

(Photo credit immagine di copertina: Christopher Burgess / Shutterstock.com)

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