L’emicrania oftalmica, nota anche come emicrania con aura visiva, è un disturbo neurologico che si manifesta con sintomi visivi transitori, spesso seguiti da un forte mal di testa. Sebbene i disturbi alla vista possano essere allarmanti, nella maggior parte dei casi si tratta di un fenomeno benigno e temporaneo.
Indice degli argomenti
Sintomi
I sintomi dell’emicrania oftalmica sono molto caratteristici e si dividono in due fasi: l’aura visiva e la cefalea.
- L’Aura visiva: È la fase iniziale e precede il mal di testa. I disturbi visivi possono includere:
- Scotoma scintillante: La comparsa di un punto cieco o di una macchia scura nel campo visivo, spesso circondata da linee luminose a zig-zag o scintillanti. [Immagine di uno scotoma scintillante da emicrania oftalmica]
- Fosfeni: Percezione di lampi di luce, flash o puntini luminosi.
- Visione offuscata o a tunnel: La vista può apparire annebbiata o restringersi ai lati.
- Alterazione delle dimensioni e delle forme degli oggetti.
Oltre ai sintomi visivi, l’aura può talvolta includere formicolii a un braccio o a un lato del viso e difficoltà a parlare.
- La cefalea: Solitamente, entro 60 minuti dalla fine dell’aura, compare un mal di testa intenso e pulsante, spesso localizzato su un solo lato della testa. Può essere accompagnato da nausea, vomito e ipersensibilità a luce (fotofobia) e rumori (fonofobia).
Emicrania oftalmica con aura
Parlare di “emicrania oftalmica” è, di fatto, un altro modo per descrivere l’emicrania con aura visiva. L’aura è un insieme di sintomi neurologici transitori che anticipano l’attacco di emicrania vero e proprio.
L’aura visiva è la forma più comune e si manifesta con i disturbi descritti sopra. Questi sintomi sono completamente reversibili e rappresentano il segno distintivo di questa specifica forma di emicrania.
Cause
Le cause esatte dell’emicrania oftalmica non sono ancora del tutto chiare, ma si ritiene che siano legate a un’anomala attività elettrica nei neuroni della corteccia cerebrale.
Questa attività provoca una vasocostrizione temporanea dei vasi sanguigni cerebrali, seguita da una vasodilatazione, che scatena il dolore. Esistono diversi fattori scatenanti (trigger) che possono favorire un attacco in persone predisposte:
- Stress fisico o emotivo
- Cambiamenti ormonali (legati al ciclo mestruale)
- Mancanza o eccesso di sonno
- Esposizione a luci intense o sfarfallanti
- Alcuni alimenti (cioccolato, formaggi stagionati, insaccati, vino rosso)
- Cambiamenti climatici e di altitudine
Quanto dura
La durata delle due fasi è ben definita:
- L’aura visiva ha una durata transitoria, che va da un minimo di 5 minuti a un massimo di 60 minuti.
- La cefalea che segue può durare da poche ore (4-5) fino a 2-3 giorni nei casi più severi.
Emicrania oftalmica senza mal di testa: è possibile?
Sì, è possibile. Questo fenomeno è noto come emicrania acefalgica o “emicrania silente”.
In questi casi, la persona sperimenta tutti i sintomi tipici dell’aura visiva (scotomi, lampi, visione offuscata) ma non sviluppa la successiva fase di mal di testa.
Sebbene possa generare preoccupazione, specialmente la prima volta che si manifesta, anche questa forma è considerata benigna e si risolve spontaneamente entro un’ora.
Cura e cosa prendere
La gestione dell’emicrania oftalmica si divide in due approcci:
- Trattamento dell’attacco acuto: L’obiettivo è fermare i sintomi una volta iniziati.
- Farmaci da banco: Per le forme lievi, possono essere sufficienti antidolorifici e antinfiammatori non steroidei (FANS) come ibuprofene, paracetamolo o acido acetilsalicilico.
- Triptani: Per gli attacchi da moderati a severi, il medico può prescrivere i triptani, farmaci specifici per l’emicrania che agiscono restringendo i vasi sanguigni dilatati nel cervello. Vanno assunti all’inizio della fase dolorosa, non durante l’aura.
- Terapia di profilassi: Se gli attacchi sono molto frequenti e invalidanti (più di 3-4 al mese), il medico può consigliare una terapia preventiva per ridurne la frequenza e l’intensità.
È fondamentale non auto-medicarsi e consultare sempre un medico o un neurologo per ottenere una diagnosi corretta e la terapia più appropriata.
Rimedi naturali
Durante un attacco, alcuni accorgimenti non farmacologici possono aiutare ad alleviare i sintomi:
- Riposare in un ambiente buio e silenzioso: Ridurre gli stimoli luminosi e sonori può dare un grande sollievo.
- Applicare impacchi freddi: Una borsa del ghiaccio o un panno freddo sulla fronte o sulla nuca possono aiutare a lenire il dolore.
- Idratazione: Bere acqua può essere d’aiuto, specialmente se l’attacco è accompagnato da vomito.
Prevenzione
La prevenzione migliore consiste nell’identificare ed evitare i propri fattori scatenanti.
- Tenere un diario della cefalea: Annotare quando si verificano gli attacchi e cosa si è fatto o mangiato nelle ore precedenti può aiutare a individuare i propri trigger personali.
- Stile di vita sano: Mantenere orari di sonno regolari, gestire lo stress con tecniche di rilassamento (come yoga o meditazione), seguire una dieta equilibrata e fare attività fisica moderata ma costante sono tutte pratiche che possono ridurre la frequenza degli attacchi.
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