
Solo pochi giorni ed entreranno in vigore le nuove norme sulla cosmesi sicura. Finalmente, ogni volta che compreremo saponi, deodoranti, dentifrici ma anche altri prodotti come ombretti, creme idratanti, rossetti e tinture per capelli potremo essere certi che si tratta di cosmetici sicuri per la nostra salute.
Anche se non sembra, molti cosmetici contengono infatti tutta una serie di elementi, dai profumi ai conservanti ai coloranti che, in determinati soggetti e determinate condizioni, possono provocare dermatiti e reazioni allergiche.
Nello specifico, la percentuale di italiani che si è ritrovata a fronteggiare una dermatite da contatto sorta in seguito all’utilizzo di prodotti cosmetici si attesta attorno al 15 per cento. A causarla vi sono soprattutto le creme per il corpo, il make-up, saponi e detergenti, prodotti per la rasatura e creme solari.
Ed è proprio per evitare questi problemi che, in tutti gli Stati europei, il prossimo 11 luglio entrerà in vigore il Regolamento che l’Unione Europea ha varato nel 2009 e con il quale si riordina l’intero settore della cosmesi. Obiettivo principale: tutelare i consumatori dalle avversità che possono insorgere in seguito all’utilizzo dei diversi prodotti adoperati per la cura e l’igiene personale.
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In particolare, le norme introdurranno tutta una serie di obblighi riguardanti la composizione dei prodotti e la loro etichettatura, i processi di produzione, distribuzione e vigilanza riguardo eventuali effetti nocivi che seguono l’utilizzo.
L’obbligo della tracciabilità in tutti i Paesi membri dell’Unione Europea permetterà di eseguire maggiori controlli: identificando il lotto di un prodotto sarà possibile risalire al cosmetico che ha provocato la reazione avversa.
Per orientarsi bene nella scelta del prodotto da acquistare, i consumatori avranno quindi a disposizione un’etichetta contenente tutte le informazioni sugli ingredienti contenuti: questo permetterà di assicurarsi che quel cosmetico non contenga sostanze a cui si è allergici.
Alle informazioni chiare sugli ingredienti si aggiungeranno poi quelle sul produttore e le precauzioni per l’impiego. Altra novità è l’indicazione in etichetta dell’eventuale presenza di nanomateriali, particelle di dimensioni estremamente ridotte, utilizzate ad esempio in conservanti o coloranti.
La presenza nei cosmetici di “tracce” di sostanze vietate, come ad esempio piombo o cromo viene tollerata a patto però che sia “involontaria”, “tecnicamente inevitabile”, che si verifichi nonostante “l’osservanza di buone pratiche di fabbricazione” e che il prodotto risulti sicuro “nelle condizioni d’uso ragionevolmente prevedibili”. La norma stabilisce infatti che il valutatore della sicurezza del prodotto cosmetico debba certificare l’eventuale rischio per il consumatore, caso per caso e prodotto per prodotto, in base al tipo di metallo, alla sua reale concentrazione e alla tipologia.
Ma non è tutto. Il Regolamento introduce anche tutta una serie di misure riguardo i test da effettuare prima di immettere in commercio nuovi cosmetici. Per garantire il rispetto delle disposizioni e tutelare la salute dei consumatori nonché il loro diritto ad una completa informazione, per ogni prodotto verrà designato un responsabile.
Gli operatori sanitari e gli stessi consumatori sono tenuti a segnalare immediatamente all’autorità competente, nel nostro Paese il Ministero della Salute, gli eventuali “effetti indesiderabili gravi” che si possono verificare in seguito all’utilizzo di un prodotto conforme alle regole. Il Ministero a sua volta allerta subito la Commissione Europea. Questo anche allo scopo di bloccare la contraffazione e la produzione di cosmetici con sostanze nocive o poco sicure.
E le nuove norme non trascureranno neppure il settore della pubblicità. Il nuovo Regolamento europeo pone infatti un freno agli spot non veritieri. Succederà cosi che le aziende che pubblicizzano un prodotto dai presunti effetti miracolosi come avviene ad esempio nel caso dei prodotti antirughe, prima di immettere il prodotto in commercio e di reclamizzarlo, dovranno dimostrare con appositi studi scientifici che gli effetti promessi sono reali. L’Ue dovrà fissare i criteri con i quali formulare gli spot pubblicitari e le nuove linee guida dovranno essere recepite dagli Stati Membri entro il 2016.
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