Cosa fare con gli scarti della birra

Una preziosa farina, con prodotti derivati. Ma anche pellet da riscaldamento

La birra è una produzione molto sprecona. Per ogni 100 litri di birra prodotta, ci sono 20 chilogrammi di scarti, dei quali l’85 per cento cereali utilizzati durante la produzione agricola. Eppure, con gli scarti della birra si possono fare diverse cose.

COSA FARE CON GLI SCARTI DELLA BIRRA

Il ventaglio di opzioni per riutilizzare gli scarti della birra è molto ampio, e passa dalla farina, con i relativi prodotti derivati, al pellet ed a uno speciale tipo di carbone vegetale. Tutto attraverso processi di recupero da economia circolare che investono l’intera filiera della birra, dai campi alla produzione industriale.

FARINA DI BIRRA

 In questo caso si parte dagli scarti di malto d’orzo e luppolo, che subiscono un processo di ammostamento e bollitura. Poi ci sono le trebbie di birra, essiccate e macinate. Da qui arriva la farina di birra e i prodotti derivati. Biscotti, focacce, pane.

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CREMA SPALMABILE

In alcuni paesi anglosassoni, dalla Gran Bretagna all’Australia, esiste una consolidata tradizione per trasformare le trebbie della birra avanzate in una crema spalmabile. Si chiama Marmite, l’aspetto non è invitante, con un colore scuro e una forma appiccicosa, però questa crema è molto utilizzata con il pane durante la prima colazione.

BARRETTE SNACK

 Le barrette realizzate con il riciclo degli avanzi della produzione di birra sono proposte da diverse aziende alimentari. In genere, per dare più sapore ai prodotti, si aggiungono cannella e miele oppure cioccolato e caffè.

PELLET

Il recupero a fini energetici di una serie di materie necessarie alla produzione della birra (trebbie, lieviti esausti e acqua di processo), è stato messo a punto dal Consiglio per la ricerca in Agricoltura (Crea) nell’ambito del progetto della Rete rurale nazionale. Le trebbie essiccate diventano pellet grazie a un processo termochimico di pirogassificazione condotto con un reattore pirolitico su piccola scala. Inoltre, restando nell’ambito energetico, dagli scarti della produzione della birra si può ricavare il biochar, un carbone vegetale che riesce trattenere l’acqua senza rilasciare emissioni nocive.

MANGIMI PER I PESCI DI ALLEVAMENTO

Una delle applicazioni più recenti e interessanti degli scarti della produzione di birra è stata sviluppata dalla Virginia Poilytechnic and State University e prevede la creazione, con un classico processo da economia circolare, di mangime per i pesci di allevamento.

BUONI ESEMPI DI ECONOMIA CIRCOLARE

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