Ogni anno la stessa storia: arriva l’estate e piovono i rincari negli stabilimenti balneari. Ombrelloni, lettini, sdraio e altri servizi come il noleggio di pedalò e sup, aumentano continuamente, a livelli decisamente più alti rispetto al tasso d’inflazione, e non sempre evidenziati dalle statistiche. Ma il portafoglio non inganna: e così sappiamo che, in media, soltanto per un ombrellone e due lettini, in uno stabilimento non troppo famoso e in località non troppo note e lussuose, ci vogliono oltre 30 euro al giorno. Se poi si entra nella fascia delle spiagge del turismo di lusso, una giornata in spiaggia può costare fino a 1.500 euro (per esempio a Forte dei Marmi, a Capri, a Positano).
Ma per nostra fortuna ci sono diverse soluzioni praticabili per risparmiare ed evitare il salasso: dal condividere con amici o altri familiari il lettino, la sdraio e l’ombrellone, all’andare in spiaggia dopo una certa ora (la giornata estiva è comunque lunga), fino alle app che segnalano l’affollamento, o mettono in condizione di trovare ingressi, lettini, ombrelloni e servizi a prezzi scontati. e perché non prendere in considerazione, almeno ogni tanto, le poche spiagge libere che pure sono rimaste nelle coste italiane?
Al mare, quindi, come in qualsiasi tipo di spesa, il risparmiatore deve sapere difendersi. E i modi ci sono, come dimostrano questi semplici ed efficaci consigli.
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Condividere ombrellone e lettini
La condivisione è il primo e più elementare modo per risparmiare. Se frequentate sempre la stessa spiaggia, e lo fate magari con amici, provate a fare una proposta di condivisione di ombrelloni, lettini e sdraio. O anche di un intero abbonamento. Può essere molto conveniente, e inoltre vi consente di stare al mare in compagnia con diversi vantaggi, non ultimo quello che potete dividere il compito di tenere d’occhio i bambini, quando ci sono. Il mare e la spiaggia, ricordatelo sempre, sono anche luoghi ideali per fare nuove amicizie, che poi vi ritroverete durante l’inverno.
Scegliere lo sconto della mezza giornata
Più o meno tutti gli stabilimenti applicano una politica dei prezzi che prevede due fasce orarie: la giornata intera e la mezza giornata. Se non passate tutta la giornata a mare, cosa ormai piuttosto frequente e anche indicata per non esagerare con il sole, scegliete il vostro turno. E magari optate per il secondo, quando la forza del sole è meno intensa. Potrete avere uno sconto che arriva fino al 50-70 per cento del costo di ombrelloni, sdraio e lettini. E farete comunque una piacevole giornata di mare. Di solito lo sconto della mezza giornata si applica a partire dalle ore 14,00.
Evitare gli orari e i giorni più affollati
Durante i fine settimana, nei ponti festivi, e in generale nel mese di agosto, gli stabilimenti balneari spingono al massimo l’acceleratore dell’aumento dei prezzi. Si tratta solo di saper scegliere ed evitare una vera e propria speculazione. Un esempio? Il mare “settembrino” può essere una soluzione interessante considerando che al Sud il bel tempo dura fino ad ottobre (e anche oltre). Senza dimenticare che in questo modo non sarete travolti dalla calca di turisti e potrete godervi la pace e la bellezza delle spiagge e dei paesaggi naturali, senza dover circolare per ore con la macchina alla ricerca di un parcheggio libero.Stesso discorso per gli orari: in quelli di punta, i prezzi sono sempre più alti.
Spiagge libere
Poche ma ci sono: se volete stare comodi, potete investire in ombrellone, sedia e sdraio, e portare tutto da casa, proprio come si faceva una volta.La tecnologia vi aiuta: in ogni regione italiana ci sono app locali che indicano dove si trovano le spiagge libere. Per esempio: InSpiaggia,disponibile per iOS, è focalizzata sulle spiagge libere e private della Puglia, mentre con iBeach trovate quelle delle Marche, della Toscana e dell’Emilia Romagna.Ricordate che la spiaggia libera non è una scelta pauperista o da tirchi: in America, un paese dove il denaro dei consumatori scorre a fiumi, andare al mare in luoghi non occupati dagli stabilimenti balneari è la norma, ed è anche un gesto di libertà.
Altre app per le spiagge libere sono:
- J.Beach: per la zona di Jesolo.
- PrenotaLido: per le spiagge libere di Napoli e dintorni.
- Elba Spiagge: per l’isola d’Elba
Evitare il ristorante degli stabilimenti
Potete portare il pranzo al sacco da casa, o anche limitarvi a consumare qualcosa in un bar. al mare, tranne casi eccezionali, non si va per mangiare, ma per godersi la spiaggia, i tuffi, le nuotate e la compagnia. Non c’è bisogno di sedersi sempre a tavola, specie in estate quando si rischia di prendere facilmente qualche chilo.
L’essenziale portarlo da casa
Evitate di comprare presso lo stabilimento della spiaggia dove vi recate creme solari, parei, teli per il mare, maschere e materassini. E anche giochi da spiaggia. I prezzi sono sicuramente più alti rispetto a un normale negozio di questo genere di prodotti.
App per risparmiare
Sono diventate tantissime le app che aiutano a risparmiare, ma vanno sempre verificate con una prova pratica.
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Playaya
Si tratta di una piattaforma che mette a disposizione dei clienti una sorta di servizio ombrelloni “last minute”. Tutti coloro che hanno un abbonamento stagionale ma, in determinati giorni, non utilizzano l’ombrellone e i lettini, tramite l’app, possono cederli a prezzo scontato a chi lo richiede.
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Marina
Nella riviera romagnola, per esempio, funziona molto bene l’app “Marina” che offre ai clienti stagionali degli stabilimenti balneari, la possibilità di condividere il proprio ombrellone durante i giorni in cui non lo utilizzano. A sua volte, chi decide di usufruirne, può trascorrere una giornata in quel determinato stabilimento, a prezzo ridotto. E il vantaggio è anche per i gestori degli stabilimenti balneari che, a fronte di una piccola quota di affiliazione, hanno l’opportunità di ottenetr introiti extra su un ombrellone già venduto e conquistare nuovi clienti.
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