Come si coltiva la violacciocca

Attenzione alle gelate e agli afidi. Fioriture da maggio a settembre

come coltivare la violacciocca

VIOLACCIOCCA

La violacciocca (Matthiola incana) appartiene a un genere che comprende una cinquantina di specie. Originaria del Bacino del Mediterraneo, è una pianta da cui si sono ricavate molte varietà e ibridi. Altre specie note del genere Matthiola (che prende il nome dal botanico senese Pietro Andrea Mattioli) sono: Matthiola annua e Matthiola bicornis, quest’ultima rustica e con fiori color lilla. La pianta si presenta con una forma eretta e un fogliame grigio-verde, dal quale spuntano gli steli con fiori arricciati, raccolti in spighe, molto profumati e vivacissimi nei colori.

ESPOSIZIONE E CLIMA

La violacciocca, una pianta molto diffusa nel Regno Unito dove si utilizza per decorare i muri esterni dei cottages, richiede clima temperato, non tollera il gelo eccessivo. Necessita di posizioni particolarmente soleggiate. 

TERRENO E CURE CULTURALI

La violacciocca, simbolo della bellezza durevole, richiede terreno calcareo con concimazioni a base di potassio e fosforo. Nelle regioni dell’Italia settentrionale le piante vanno disposte in un luogo riparato, mentre sui litorali e nelle regioni calde si possono coltivare all’aperto. Disporre tutori nelle zone ventose. La pianta arriva a un’altezza tra i 30 e i 60 centimetri. 

IRRIGAZIONE

Le annaffiature devono limitarsi ai periodi di massima siccità. Se coltivate la violacciocca in un vaso, le annaffiature devono essere abbondanti appena il terreno tende a seccarsi. 

SEMINA E FIORITURA

La moltiplicazione avviene per seme o per talea. I fiori profumati compaiono nei mesi da maggio a settembre. I colori più diffusi sono: bianco, lilla, giallo, rancio, rosso e viola. 

PROBLEMI E RIMEDI

Questa pianta è soggetta a malattie dell’apparato radicale e della parte aerea e agli attacchi di afidi.

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