
CAFFÈ NON È CANCEROGENO –
A questo punto non ci sono più dubbi: il caffè non è cancerogeno. E non può essere classificato come una sostanza che bevuta, specie in quantità significativa, può portare all’insorgere di tumori.
La sentenza definitiva a favore del caffè arriva dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc), ovvero la massima autorità internazionale, sanitaria e scientifica, per la ricerca e la classificazione dei vari tumori, che fa capo all’Organizzazione mondiale della Salute.
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LO STUDIO SUL CAFFÈ –
Il lavoro di una maxi-commissione dell’Agenzia, formata da 20 esperti di fama internazionale, è durato diversi mesi ed è andato molto in profondità. In pratica, sono state esaminate, una per una, nei minimi dettagli, ben 500 indagini relative alle ipotesi di rischio cancro abbinato al caffè. Alla fine la conclusione degli esperti, che viene adesso pubblicata sulla rivista Lancet Oncology: non esiste una relazione tra il tumore e il caffè. Nessun tipo di tumore, a partire da quello alla vescica che veniva considerato il più a rischio rispetto all’uso eccessivo di caffè.
FUNZIONE PROTETTIVA DEL CAFFÈ CONTRO IL CANCRO –
Al contrario, secondo gli scienziati dell’Iarc il caffè può essere considerato come una bevanda in grado di sviluppare una funzione protettiva proprio rispetto al cancro, in particolare al fegato e all’utero. «L’assoluzione del caffè è ormai accertata, e smonta diverse ipotesi, diffuse specie negli anni Novanta, che lo facevano considerare una causa dell’insorgenza dei tumori» commenta Alessandra Tavani, dell’Istituto Mario Negri, componete della commissione dell’Iarc. Un’assoluzione che fa contenti milioni di italiani, dipendenti dalla famosa tazzina.