Incontri folgoranti, che ti cambiano la vita. Accadono una continuazione, e segnano confini netti tra il prima e il dopo. Quello che ha cambiato la vita di Sonny Richichi, bancario toscano, accade nel 2003, nello sfondo di un maneggio per equitazione. Lì, Sonny incontra un cavallo nervoso, agitato, inquieto: non appena si avvicina e inizia ad accarezzarlo, improvvisamente sembra diventare placido e calmo. Da quel giorno di 17 anni fa Sonny Richichi si occupa di cavalli 365 giorni l’anno, e ha lasciato la scrivania in banca per vivere con il fango sugli stivali.
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ITALIAN HORSE PROTECTION
Avvenimenti casuali che diventano nuove vite, iniziano nuovi percorsi. Serendipità, la chiamerebbero gli anglosassoni. Come Sonny, che ha deciso di dare seguito alla sua passione per i cavalli occupandosi del recupero dei cavalli maltrattati, sfruttati, usati per le corse, vittime delle torture o delle violenze dell’uomo, sequestrati dalle procure di tutta Italia nei maneggi clandestini, con un disperato bisogno di accudimento e di tornare a fidarsi dell’uomo. Nasce, così, la Italian Horse Protection, associazione di tutela e salvaguardia degli equidi, che si occupa di sensibilizzazione ma anche di cura in senso stretto, gestendo un centro di recupero nelle belle vallate toscane. Un vero e proprio ospedale per i cavalli, 60 ettari nel cuore della Toscana, tra Volterra e San Gimignano. Lì, i 56 ospiti vivono in totale libertà e beneficiano di programmi di recupero sia fisico che comportamentale.
L’Associazione, con i suoi volontari, le etologhe e la veterinaria, ha creato loro condizioni ambientali simili a quelle naturali: vivono in branco, in ampi spazi dove possono pascolare liberamente e avere una vita sociale, controllati e seguiti quotidianamente a livello di salute e rieducati al contatto con i propri simili e con l’uomo, a livello comportamentale. Il Centro di recupero di IHP ospita attualmente 55 cavalli, salvati da condizioni terribili, come Lapo, arrivato pieno di cicatrici e frastornato. Era stato frustrato e picchiato per correre più veloce, nelle corse clandestine. O come Romina, rachitica perché i suoi precedenti proprietari le davano poco cibo e poca acqua, senza mai una visita dal veterinario. O Spirit, che in un maneggio in fallimento un giorno si era ferito ad una gamba, e non era mai stato medicato o curato.
Sonny ha per tutti loro una carezza e tempo da trascorrere, perché questo lavoro non ha ore lavorative, ma una vera e propria missione. Lo spiega lui stesso in un’intervista al Corriere della Sera, in cui afferma: «Sono passato da una situazione lavorativa da migliaia di euro al mese a non guadagnare praticamente niente, ma sono più felice perché con questo lavoro regalo una seconda vita ai cavalli maltrattati – E, ancora – All’inizio devi essere discreto perché loro sono impauriti, devi avvicinarti ma senza guardarli dritto negli occhi, poi metti loro il palmo della mano sul muso e i puledri ti annusano con le narici».
ASSOCIAZIONE ITALIAN HORSE PROTECTION
Nel terreno del centro di IHP, non di proprietà ma “donati” generosamente dai proprietari del fondo che hanno concesso l’utilizzo sposando il progetto dell’associazione, i cavalli imparano soprattutto a ritrovare la fiducia nell’uomo, a partire dal dare loro un nome. I percorsi sono differenti, a seconda della problematica di base riscontrata, ma il recupero passa attraverso step fondamentali, passo dopo passo: nutrizione adeguata per ogni cavallo, pascolo libero,medicazione delle ferite e delle piaghe, analisi del sangue, antiparassitari e sverminazione, cura degli zoccoli e dei denti. E ancora, visite mediche nelle cliniche specializzate di Perugia o Monteriggioni. Solo dopo comincia il contatto fisico, le carezze, gli abbracci, il dialogo con gli animali, che, dopo il centro sperano in un lieto fine con una nuova adozione, anche a distanza.
La storia dell’ospedale dei cavalli, di Italian Horse Protection, e di Sonny Richichi, sorriso placido e sereno e capelli brizzolati, dopo mesi burrascosi per via di tredici cavalli deceduti senza spiegazioni, forse per atto doloso, ha trovato di nuovo il giusto vento a sospingerla. Contenendo, in sé, altre storie di riscatto: quelle di Segun, Francis e Benjamin. Scappati dalla violenza e dal terrore e assunti da Sonny proprio per il lavoro nel centro di Tignano. Un ottimo motivo per sorridere dopo un viaggio estenuante nelle acque del Mediterraneo.
(Immagine in evidenza e a corredo del testo tratta dalla pagina Facebook di Italian Horse Protection)
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