Allergie autunnali: come si riconoscono e come si evitano

I pericoli maggiori arrivano dalle muffe e dagli acari. Tra i rimedi naturali ci sono gli impacchi di camomilla e rosmarino

allergie autunnali

I pollini non arrivano solo in primavera. Anzi: gli inizi dell’autunno sono particolarmente delicati, per esempio, per le spore che arrivano dall’ambrosia, una pianta infestante molto diffusa nelle regioni del Nord Italia (specie nei giardini pubblici e nelle aree incolte). Sempre nella prima parte dell’autunno fioriscono l’assenzio, le graminacee e, nelle regioni del Centro-Sud, la parietaria. Secondo una ricerca pubblicata dalla rivista Nature Climate Change, i cambiamenti climatici stanno facendo in modo che la concentrazione dei pollini nell’aria della sola ambrosia sarà quadruplicata entro il 2050. Dunque, le allergie autunnali non sono affatto da sottovalutare.

POLLINI IN AUTUNNO

Più comuni di quanto si creda, le allergie autunnali si ripresentano puntualmente ogni anno, causate principalmente da polline, muffa e acari. Le allergie, com’è noto, rappresentano un’esagerata reattività dell’organismo nei confronti dei cosiddetti allergeni, ovvero sostanze normalmente innocue che però, negli allergici, scatenano una risposta immunitaria eccessiva. Ne consegue la produzione di immunoglobuline E e di istamina, che causa i sintomi tipici dell’allergia.

Se al nord Italia, tra settembre e primi di novembre, è il polline dell’ambrosia e delle graminacee a dare parecchio filo da torcere, al centro e al sud “il nemico” principale è il polline della parietaria, a causa dell’impollinazione di nuove piante proprio in questo periodo. Senza contare che i pollini estivi, a causa del surriscaldamento, rimangono in circolazione nell’aria più a lungo di quanto non accadesse un tempo, addirittura quasi fino all’inverno. E a proposito dell’ambrosia sembrerebbe, stando a recenti studi, che i cambiamenti climatici stiano influendo sulla sua proliferazione indiscriminata: entro il 2050 potrebbero addirittura quadruplicare gli allergeni presenti nell’aria.

Non solo pollini, però. Ulteriore pericolo è rappresentato dalle spore di alcune muffe, che aumentano nel periodo autunnale per via delle piogge più frequenti e della maggiore umidità, tipica degli ambienti poco arieggiati e chiusi. Non a caso sottoscala, ripostigli, armadi, garage sono tutte aree a rischio muffa. Ma anche il frigorifero, dove possono contaminare il cibo.

E poi ci sono gli acari che non guardano in faccia le stagioni, onnipresenti tutto l’anno e in autunno anche di più. Dove trovarli? Praticamente ovunque tra divani, letti, poltrone, tappeti e tende.

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SINTOMI ALLERGIE AUTUNNALI

Occhi lacrimanti, starnuti, tosse, pelle arrossata, naso che gocciola, gonfiore addominale, sono solo alcuni dei sintomi tipici delle allergie autunnali. E ognuno di essi è ricollegabile a determinate cause e, quindi, a specifici allergeni.

Nelle persone allergiche ai pollini, per esempio, in seguito alla produzione iniziale di immunoglobuline contro l’antigene, vale a dire la sostanza minacciosa, i tessuti si infiammano provocando una serie di sintomi caratteristici. Occhi arrossati, starnuti a ripetizione, tosse secca e rinite i principali.

Nel caso delle allergie dovute agli acari della polvere, la sintomatologia include frequenti riniti, a volte comparsa di congiuntiviti, sintomi a carico dei seni paranasali e in generale congestione delle vie aeree più o meno grave. Meno frequenti sono le reazioni cutanee. Se poi parliamo di muffe, i sintomi tipici sono riniti, asma, congiuntivite.

A differenziarli dai comuni sintomi delle malattie che sopraggiungono con la stagione fredda sono sia la durata che la gravità, maggiore rispetto a un banale raffreddore. Se poi si è predisposti a livello genetico, ecco che le probabilità di avere un’allergia, anche in un periodo meno sospetto come l’autunno, aumentano notevolmente. È importante imparare a distinguerli riconducendoli alla vera causa, perché cercare di curare sintomi allergici con cure inadatte, va da sé che non porta risultati.

Un buon metodo di diagnosi è il test cutaneo, che andrebbe eseguito preferibilmente tra settembre e ottobre, per capire quali sono i pollini che causano l’allergia. Sempre che si tratti di pollini!

DIAGNOSI

La diagnosi di un’allergia autunnale prevede due fasi. Nella prima lo specialista, un medico allergologo, dopo la visita indica il tipo di test da fare per individuare la causa scatenante dell’allergia. A quel punto si procede con una diagnosi più precisa, attraverso i prick test oppure con l’esame del sangue. I prick test sono test cutanei, che prevedono l’applicazione sulla pelle di una serie di sostanze potenzialmente allergeniche, introdotte a basse dosi con piccole punture locali. Gli esami del sangue, invece, si focalizzano sulle immunoglobuline IgE, specifiche per ciascun tipo di allergenico. Se l’allergia autunnale si accompagna anche all’asma, sarà il medico curante a suggerire anche una prova della capacità respiratoria.

ALLERGIE AUTUNNALI IN CASA

Le allergie autunnali in casa sono dovute principalmente a muffe e acari. Le prime si sviluppano negli ambienti umidi, per esempio le stanze domestiche chiuse e poco arieggiate. E la combinazione con il calore dei termosifoni peggiora la situazione.

Gli acari, invece, proliferano su tappeti, tende, cuscini, lenzuola, divani, poltrone e la polvere è loro alleata. Proprio per questo è opportuno tenere pulito, lavare ad alte temperature i vari tessuti, e rimuovere le fonti “involontarie” di polvere, evitando per esempio gli accumuli di oggetti.

ALLERGIE AUTUNNALI ALL’ESTERNO

Le allergie autunnali all’esterno sono causate dai pollini. Quelli estivi che continuano a circolare nell’aria quasi fino all’inverno, a causa delle alte temperature dovute ai cambiamenti climatici, e quelli prodotti dall’impollinazione di piante come l’ambrosia, al nord, e la parietaria, al centro-sud. Pollini che si concentrano nell’aria soprattutto in certe giornate, quelle più soleggiate, rischiando di scatenare fastidiose reazioni.

RIMEDI NATURALI

Se soffrite di allergie autunnali la prevenzione è fondamentale, ma non sempre basta. E in tal caso ci vengono in aiuto i rimedi naturali, da preferire rispetto alle soluzioni farmacologiche, a meno che l’allergia non ne richieda necessariamente l’utilizzo.

Per essere efficaci, i rimedi naturali per le allergie devono contenere il rilascio di istamina da parte del nostro corpo. Cos’è l’istamina? Si tratta di una proteina che svolge il compito di reagente naturale all’allergia, da cui dipendono i vari sfoghi tipici, dagli eritemi al naso che cola, fino agli occhi arrossati. Praticamente i rimedi naturali fanno spesso da antistaminici e, in quanto tali, aiutano a ridurre gli sfoghi. Ecco i migliori.

  • Cibi ricchi di fibre. L’alimentazione è importante per contrastare le allergie, per esempio i cereali integrali, ricchi sali minerali e vitamine, sono perfetti per apportare fibre che rinforzano l’intestino, prevenendo così gli sfoghi.
  • Cibi ricchi di vitamina C ed E. Vitamina C e vitamina E rafforzano il sistema immunitario favorendo la salute e, quindi, la resistenza a eventuali allergie. Pertanto libero spazio a cibi ricchi di queste vitamine come le arance, per la vitamina C, e spinaci, asparagi, broccoli, nocciole, uova, arachidi per la vitamina E.
  • Aria pulita. Lo smog è amico delle allergie mentre l’aria pulita le tiene alla larga. E allora, non appena possibile, cercate di concedervi qualche passeggiata in campagna e montagna, o comunque in luoghi dall’aria fresca e non contaminata dall’inquinamento.
  • Pulire bene gli ambienti domestici. La pulizia regolare, ma non ossessiva, è alleata contro le allergie da muffe, pollini e acari, perché contribuisce alla riduzione degli allergeni presenti in casa.
  • Consultare i bollettini dei pollini. Dicevamo che i pollini sono più o meno diffusi a seconda delle zone, quindi ci sono aree più a rischio e altre meno. Tramite la consultazione dei bollettini dei pollini è possibile verificare i periodi più rischiosi a seconda delle aree. E comportarsi di conseguenza!
  • Lavare lenzuola e tende a caldo. Per quanto riguarda gli acari l’ideale è lavare lenzuola e tende a caldo dato che già a 60° muoiono. Mentre materassi e cuscini possono essere sterilizzati tramite un vaporetto. Meno efficace l’aspirapolvere che sparge nell’aria gli allergeni anziché eliminarli, soprattutto se non provvista di filtro anti-acaro.
  • Impacchi di camomilla e rosmarino. Per alleviare i sintomi sono consigliati impacchi a base di infuso di camomilla e rosmarino. Basta inumidire con l’infuso un batuffolo di cotone e passarlo sugli occhi.
Prevenzione allergie
Prevenzione allergie

PREVENZIONE

Rimedi naturali combinati con una sana prevenzione sono il top contro le allergie autunnali. Una buona abitudine, utile per i vari tipi di allergie, consiste nell’effettuare lavaggi nasali, almeno 1 o 2 volte al giorno, con soluzioni saline. A che servono? Eliminano gli eventuali pollini o altri allergeni dalle narici. Anche lavare gli occhi con acqua fredda durante la giornata, e prima di coricarsi, è utile.

In generale, se soffrite di allergie ai pollini, evitate di aprire porte e finestre di notte e al mattino presto. Sono i momenti della giornata con più elevata concentrazione nell’aria. Inoltre evitate di uscire nelle ore più calde, per lo stesso motivo, e prediligete le passeggiate dopo giorni di pioggia. Quest’ultima spazza via il polline. Meglio evitare anche gli ambienti dove si fuma per non irritare ulteriormente mucose di naso e occhi.

Sempre per gli allergici ai pollini, è consigliato evitare alcuni alimenti vegetali, quelli con parentela allergenica con le piante che vi irritano. Se per esempio siete allergici alle graminacee, che provocano spesso allergie autunnali, evitate in questo periodo albicocche, kiwi, agrumi, melone, anguria, pesche, prugne, pomodori, ciliegie e mandorle.

Gli allergici alle muffe dovrebbero utilizzare deumidificatori negli ambienti domestici più umidi, per mantenere l’ambiente più asciutto. E non dimenticare di arieggiarli.

A proposito degli acari, la prevenzione migliore passa dalla pulizia regolare degli ambienti e dal lavaggio a caldo dei vari tessuti. L’accumulo di oggetti è insidioso. Dove ce ne sono troppi è più facile accumulare polvere. E più polvere c’è, più aumentano gli acari.

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