Un figlio costa più di 8mila euro l’anno. E lo Stato aiuta con 700 euro

Sono tante le spese che devono affrontare le famiglie: dall’alimentazione alle rate del mutuo fino agli acquisti per i figli e la manutenzione della casa. E lo Stato? Il suo aiuto concreto alle famiglie, nonostante i mille impegni di partiti ed esponenti politici, è molto fiacco, quasi inesistente.

Quanto costa un figlio? Ottomila euro l’anno, 8.181.547 euro per la precisione, che diventano più di 10mila se il bambino è sotto i 3 anni. La statistica, molto dettagliata, arriva da uno studio dell’Associazione delle famiglie numerose italiane (Anfn) che raccoglie più di 200mila nuclei familiari che hanno più di tre figli.

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La prima voce di spesa per le famiglie è quella del cibo, circa 4mila euro l’anno, poi ci sono l’affitto, la rata di mutuo, la manutenzione della casa di proprietà (2.500 euro), i vestiti (1.300 euro), le gite, il materiale scolastico, l’attività sportiva e ricreativa. Il conto è diventato molto salato negli ultimi anni in seguito ad una raffica di aumenti che si sono registrati specie per quanto riguarda le spese energetiche domestiche.

L’elettricità, nonostante la liberalizzazione, è cresciuta dell’85 per cento, le tasse sulla casa sono volate del 61 per cento, la bolletta dell’acqua è aumentata del 41 per cento e le spese scolastiche sono cresciute del 33 per cento. Cifre molto più consistenti del tasso d’inflazione registrato in questi anni.

E lo Stato? Il suo aiuto concreto alle famiglie, nonostante i mille impegni di partiti ed esponenti politici, è molto fiacco, quasi inesistente. Le detrazioni fiscali che vengono riconosciute, in media, non superano il tetto di 700 euro a figlio e gli assegni familiari variano sulla base del numero dei figli: per il primo la coppia, se sposata, riceve 376 euro l’anno, per il secondo 312 euro. E così via. “Sono veramente spiccioli, e se continua così l’Italia, senza un sostegno concreto alle famiglie, è condannata al suicidio demografico” denunciano i dirigenti dell’Anfn.

Qualcuno in Parlamento li ascolterà?

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