Test rapidi, quando e come sono affidabili. Fateli lo stesso giorno dell’incontro in famiglia

Il test rapido negativo non è un passaporto per sentirsi liberi. E non può sostituire il test molecolare. Ogni dieci contagiati, questo tipo di tampone ne individua al massimo quattro

Premessa: quando scegliamo la strada del tampone rapido non dobbiamo considerarla una scorciatoia per aggirare i divieti e fare una vita norma, come se non fossimo in tempi di pandemia.  E dobbiamo essere consapevoli di quale può essere la loro affidabilità.

AFFIDABILITÀ TEST RAPIDI

Sul sito del Ministero della salute trovate una spiegazione breve, ma semplice e chiara, di quale possa essere la funzione del test rapido. Ne vengono elencate due specie. La prima è un test antigenico che in 30-60 minuti individua le componenti del virus. La seconda è un test sierologico che rileva l’espansione l’esposizione al virus, evidenzia la presenza di anticorpi, ma non è in grado di confermare o meno un’infezione in atto.

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UTILITÀ DEI TAMPONI RAPIDI

Da queste premesse, elencate direttamente dal Ministero della Salute, è facile arrivare alla conclusione: i test rapidi non possono sostituire i test diagnostici molecolari, ma hanno un’altra funzione utile. Ovvero valutare la circolazione e la diffusione del virus all’interno di una comunità.  E in questa chiave possono essere utili non solo per fare un tracciamento generale della curva della diffusione, ma anche per recarci con più sicurezza individuale, per esempio, a una ristretta festa familiare. Purché, una volta deciso di fare un test rapido si segua un preciso percorso.

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QUANDO FARE UN TEST RAPIDO

Non troppo presto. Un test rapido troppo precoce, per esempio tre-quattro giorni prima dell’incontro in famiglia, è assolutamente inutile e controproducente. Il virus, infatti, potrebbe non avere la carica virale necessaria per essere rilevato. Uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Virology arriva a definire una statistica da tenere presente: ogni dieci contagiati, un test rapido è in grado di individuarne al massimo quattro.

Il momento giusto.  Il test rapido è una fotografia dell’esistente in quel preciso istante. Dunque, l’ideale sarebbe farlo nello stesso giorno dell’incontro familiare, e almeno 24 ore dopo un eventuale contatto a rischio. Anche in questo caso bisogna tenere conto che la cinetica virale non è sempre la stessa, e in alcune persone il virus potrebbe iniziare a moltiplicarsi prima degli altri.

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LA CORSA AI TAMPONI RAPIDI

Non è un passaporto.  Una volta messo a punto l’orologio, aggiungiamo che l’ideale sarebbe stare in isolamento precauzionale nelle 48 ore precedenti al test rapido,  veniamo a quanto accade in seguito ai risultati del tampone super veloce. Nel caso di un risultato positivo esiste una procedura alla quale dobbiamo attenerci, senza deroghe e senza fare furbizie. Questo nell’interesse della nostra salute e di quella degli altri. Se invece il test è negativo, non significa che abbiamo conquistato un passaporto per fare tutto ciò che vogliamo in giorni di festa. Limiti e restrizioni comunque vanno rispettati.

TEST RAPIDI E ASINTOMATICI

L’obiettivo degli asintomatici. A parte l’obiettivo di andare più tranquilli a festeggiare in famiglia, in realtà i test rapidi possono avere una funzione per intercettare con molta velocità proprio gli asintomatici. Ma qui entra in gioco l’esperienza e la capacità professionale di chi esegue il test rapido: servono mani giuste, in quanto una persona potrebbe essere già contagiata e risultare invece negativa al test. Un falso negativo.

Come scegliere i tamponi più affidabili.  In commercio ci sono circa 200 tipi di tamponi rapidi, alcuni di qualità davvero scadenti. Altri con effetti inferiori rispetto a quelli dichiarati dai produttori. Purtroppo questo tipo di test non devono fare i conti con alcun ente regolatore, come nel caso dei farmaci, e le ricerche scientifiche sono davvero poche. Sul campo restano le dichiarazioni dei produttori, dei quali bisogna fidarsi con estrema cautela.  Piuttosto è preferibile fare affidamentosul consiglio del medico al quale vi rivolgete: la persona che dovete davvero ascoltare.

Test rapidi e fattore K.  Questo virus poggia la sua forza sulla capacità di essere “super diffuso”: pochi contagiati ne infettano tanti. Da qui, come abbiamo raccontato in questo articolo, la decisione di puntare sui test rapidi per andare a caccia dei “super diffusori”. Come è stato fatto in Giappone. Ma questa è una scelta di politica sanitaria, che non incide in modo diretto sulle decisioni dei singoli cittadini. Se e quando usare il test rapido, è una decisione che spetta a noi. Adesso sappiamo come farlo.

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